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Pubblicazione iscritta nel registro della stampa del tribunale di Roma con il n.49 dell'8 Febbraio 2001, direttore responsabile Francesco Lisi
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MEDICI SPIE, NO GRAZIE



 


Roma, 18 marzo 2009 – AgenParl – Medici come i servizi segreti. E’ questo il risultato a cui si rischia di arrivare se verrà approvato il disegno di legge 733, inserito nel pacchetto sicurezza, che “offre” l’opportunità ai medici di segnalare i cittadini immigrati, senza un adeguato permesso di soggiorno, che richiedono cure mediche. 


I medici si vedranno così costretti alla disobbedienza civile pur di salvaguardare la deontologia professionale e, più di tutto, la tutela della salute dei pazienti. Ma è un traguardo che non si vuole tagliare ed è per questo che l’ordine provinciale di Roma dei Medici Chirurgi e degli Odontoiatri, insieme a Medici senza Frontiere, all’associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, alla Società Italiana Medicina delle Migrazioni e all’Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, scendono in piazza al coro di “Noi non segnaliamo day”, lanciando l’allarme che si diffondano malattie infettive trasmissibili, senza alcun controllo e all’insaputa di tutti, dal momento che gli immigrati, per la paura di essere denunciati, ricorrerebbero sempre meno alle cure mediche.


Inoltre si creerebbero condizioni tali da far nascere percorsi sanitari paralleli al di fuori dei sistemi di controllo della sanità pubblica con l’aumento dei costi del servizio sanitario nazionale, dovuto alla crescita di prestazioni urgenti di pronto soccorso, sempre più gravi. Si prenda ad esempio il caso dell’aborto. Circa trent’anni fa, attraverso il referendum sull’aborto, si è fatto un grande passo contro la medicina clandestina, riducendo anche l’abbandono dei neonati dopo la nascita e soprattutto la morte dei piccoli appena nati. Oggi, a distanza di ventotto anni, si rischia di tornare al punto di partenza, se non peggio.


I medici chiedono solo di poter continuare a svolgere il proprio lavoro, tutelandone l’etica, e portando avanti la missione per la quale sono chiamati, con il giuramento di Ippocrate: tutelare la salute di tutti gli individui. Niente di più semplice. (Monica Cataldo)




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