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Notizie

dalle Prefetture

13.03.2009

'L'immigrazione in Toscana 2008'. Presentato a Firenze il volume realizzato dalle prefetture della regione

A Palazzo Medici Ricciardi una tavola rotonda con esperti a confronto per fornire nuove chiavi di lettura di un fenomeno in rapida evoluzione

Prefettura - FirenzeSono più di 275.000 gli immigrati non comunitari regolarmente residenti nella regione, provenienti da oltre 120 Paesi diversi. Un dato che pone la Toscana al quinto posto nella graduatoria nazionale per incidenza di stranieri sul totale della popolazione, preceduta da Emilia-Romagna, Umbria, Lombardia e Veneto. Di questi flussi migratori si è parlato a Palazzo Medici Riccardi nel corso di una tavola rotonda organizzata per presentare la nuova edizione del volume 'L’immigrazione in Toscana 2008', realizzato dalle prefetture della regione, riunite ancora una volta nello sforzo di raccordare le molteplici esperienze provenienti anche dagli enti locali e dalle associazioni laiche e religiose.

La ricerca non solo aggiorna dati e notizie della pubblicazione 2007, ma amplia notevolmente i campi di indagine. Al dibattito sono intervenuti il direttore centrale del dipartimento immigrazione del ministero dell’Interno, prefetto Giuseppe Forlani, l’arcivescovo di Firenze, monsignor Giuseppe Betori, gli assessori regionale e provinciale, Gianni Salvadori e Stefania Saccardi, il coordinatore della consulta immigrazione di ANCI Toscana, Giuseppe Carovani, e l’assessore del comune di Campi Bisenzio, Hongyu Lin. Ha moderato il direttore del quotidiano La Nazione Giuseppe Mascambruno.
Una fotografia approfondita della questione migratoria, analizzata in ambito sia provinciale che regionale, sotto vari aspetti: la dinamica demografica, i fenomeni di devianza e le espulsioni, la presenza dei minori, l’inserimento nel mercato del lavoro e quello abitativo, la situazione sanitaria, le tematiche del dialogo interreligioso.
Interessanti le informazioni fornite dagli indicatori demografici: il tasso di femminilizzazione, per esempio, che in Toscana è del 51%, superiore a quello nazionale del 49,8%, indica che la regione continua ad essere una terra di immigrazione 'al femminile', mentre gli indici relativi alla stabilità sociale (su soggiorno, natalità, matrimonio, acquisizione della cittadinanza italiana) dimostrano – come ha sottolineato il prefetto di Firenze Andrea De Martino «che la popolazione straniera arriva con progetti di vita, familiari e di lavoro, stabili e di lunga durata. Nel 2025 il 16% della popolazione toscana sarà costituita da immigrati, con punte che toccheranno il 21% a Firenze e il 24% a Prato. Numeri – ha aggiunto il prefetto – che dimostrano quanto strutturale sia il fenomeno dell’immigrazione e quanto occorra agire per favorire ogni forma di interazione fra le comunità».
La questione dei ricongiungimenti familiari, tema fra l’altro non ricompreso nella precedente edizione della ricerca, è uno degli aspetti che indica con maggior forza la volontà da parte del cittadino straniero di intraprendere un percorso di inserimento stabile in Toscana dove, nel 2007, sono stati rilasciati complessivamente 5.644 nullaosta al ricongiungimento familiare, mentre nei primi dieci mesi del 2008 sono stati 3.474.
Particolare attenzione è stata riservata al fenomeno della devianza fra la popolazione straniera, il cui indice in Toscana è del 5,33%, leggermente superiore a quello nazionale (5%), con punte del 6,97% a Firenze e del 6,90% a Livorno. Per quanto riguarda le espulsioni, argomento al quale è dedicato l’intero capitolo 9, sono state 3.397 quelle disposte dai prefetti e 53 quelle giudiziarie. 666 le espulsioni che hanno comportato il trattenimento in un CIE dello straniero sottoposto al provvedimento.
«Non bastano le politiche contenitive nei paesi d’origine e in quelli di transito» ha detto il prefetto Giuseppe Forlani evidenziando la necessità di lavorare per promuovere e implementare gli accordi di cooperazione che favoriscano i rimpatri e assicurino quote privilegiate di ingresso nel nostro Paese. Il prefetto è intervenuto anche sul tema dei richiedenti asilo ricordando l’attività svolta dal Servizio protezione rifugiati, promosso dal ministero dell’Interno con ANCI, e la forte sinergia con i comuni che ha permesso di creare in Toscana una rete di sostegno con 196 posti disponibili.
L’indagine fornisce anche uno spaccato dell’inserimento nel mercato del lavoro mostrando l’impegno degli sportelli unici per l’immigrazione delle prefetture toscane che, per il decreto flussi 2007, hanno ricevuto 46.984 domande a fronte di 13.030 quote disponibili a livello regionale. Al 10 novembre 2008 sono già stati rilasciati 9.155 nullaosta, il 70,2%, e le procedure sono ormai in via di conclusione.
Uno sguardo infine all’appartenenza religiosa della popolazione straniera e alle tematiche del dialogo interreligioso come strumento per la coesione sociale. Sull’argomento il vescovo di Firenze, monsignor Betori, ricordando che l’accoglienza verso gli immigrati deve essere «generosa, unita alla legalità e al reciproco rispetto», ha sottolineato come «non esiste il religioso, ma le religioni e non bisogna trattare allo stesso modo realtà diverse. La Chiesa cattolica ha una particolare responsabilità: essendo la cultura italiana impregnata di cattolicesimo, deve farsi conoscere non solo come proposta di fede ma anche culturale» per favorire una piena comprensione del nostro Paese da parte degli immigrati.





   
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