Zingari:
non aspettare un’altra emergenza per praticare l’integrazione Lo scorso 30
maggio, il Governo ha emanato tre ordinanze in relazione agli insediamenti
nomadi. Oltre al censimento, queste prevedevano precise misure d’integrazione
dirette a tali comunità e in modo particolare ai minori. Lo scorso giugno abbiamo lanciato un appello
contro le discriminazioni e le violenze perpetrate nei confronti della
popolazione zingara in Italia, appello a cui hanno aderito 650 personalità e
che ha poi portato ad una iniziativa pubblica realizzata presso la Provincia
di Roma lo scorso 4 luglio. Obiettivo:
far sentire la voce di chi si oppone alla criminalizzazione del diverso ed
alla xenofobia diffusa attraverso l’uso di strumenti istituzionali. A
distanza di dieci mesi, ci
chiediamo cosa si sia fatto per attuare le previste misure d’integrazione, specialmente
in relazione ai campi ghetto, dove adulti e bambini vivono in condizioni al
limite del sopportabile. Purtroppo dobbiamo constatare che, mentre la
campagna di discredito degli zingari non è mai cessata, ben poco si è fatto
per attuare misure concrete di accoglienza in materia di scuola per i
bambini, abitazioni e lavoro per le famiglie. Un ritardo grave, se
consideriamo che l’accoglienza è il solo vero antidoto contro l’intolleranza
ed il razzismo e che è l’integrazione a produrre sicurezza per tutti, non il
contrario. Ci chiediamo: perché la maggioranza non ha dato corso per
intero alle Ordinanze del 30 maggio? Perché l’opposizione non ha considerato
questa situazione un priorità? E ancora: dobbiamo aspettare un’altra
emergenza, perché chi è preposto a farlo, torni ad occuparsi seriamente delle
condizioni di degrado nei campi Rom, una indecenza che dura ormai da anni, e
che toglie a Rom e Sinti il diritto a sperare nel futuro? Siamo
coscienti che, in questa materia come in quella più generale
dell’immigrazione, non vi sono soluzioni facili. Siamo però convinti che il
percorso giusto sia quello di riprendere un confronto tra tutti gli attori in campo in un clima
costruttivo di dialogo bipartisan. E’ importante, crediamo, far valere le
ragioni del dialogo, della solidarietà, e della civile convivenza tra tutti
gli esseri umani, indipendentemente dal colore della pelle o dall’etnia. Daniela
Carlà, Giuseppe Casucci, Luca Cefisi, Christopher Hein, Piero Soldini |
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SEMINARIO DI
RIFLESSIONE E PROPOSTE Zingari: non aspettare un’altra emergenza per praticare
l’integrazione Il vaso di
Pandora “Il
ripetersi in Italia di atti di razzismo, individuali e non, confermano, se ce n’era bisogno, la
verità contenuta nel racconto del poeta Esiodo: e cioè che quando si apre il
vaso di Pandora del razzismo e lo si legittima, si rischia poi di non essere
più in grado di controllarne i
mali e gli effetti”. martedì 10 Marzo 2009 (15.00 – 18.00) Palazzo Marini
Roma - Via del Pozzetto, 158 (piazza S.
Silvestro)
Importante: il regolamento della Camera prevede,
anche per Palazzo Marini, l’invio anticipato della lista delle
presenze, nonché l’uso obbligatorio
della giacca. Chi intende partecipare all’evento, dunque, deve confermarlo
per iscritto inviando
subito una mail a g.casucci@uil.it |
PROGRAMMA DEI
LAVORI Ore 15.00 – Registro dei partecipanti Ore. 15.15 – Inizio dei lavori Moderatore: Giuseppe Casucci Introduzione: Piero Soldini Interventi:
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Ore 18.00 - Conclusioni: Daniela Carlà Per
informazioni, contattare: Giuseppe
Casucci.
g.casucci@uil.it Piero
Soldini,
p.soldini@cgil.it Christopher Hein
hein@cir-onlus.org |