Campagna: Non aver paura, apriti agli altri, apriti ai diritti

Iniziata a Roma una campagna nazionale, che raccoglie firme, esperienze ed azioni positive contro il razzismo.

Lobiettivo una offensiva culturale contro il dilagare di azioni xenofobe, norme discriminatorie, e il dispregio mediatico di Rom e stranieri


Roma, 19 marzo 2009 - Un napoletano, una donna del nord Italia, un marocchino, una donna africana ed un bambino Rom. Sono tutti allinterno di una gabbia che simbolizza la trappola dei pregiudizi. La donna esordisce dicendo di non essere razzista, ma di aver paura dei meridionali; il napoletano si rif sul pericolo degli arabi; larabo dice che la colpa degli africani fannulloni. La ragazza nera dice che i ROM rubano i bambini, facendo trasalire litaliana che confonde Rom con napoletani. Poi il bambino esce sorridente dalla gabbia (e dagli schemi), mentre una voce dal fondo invita a restare fuori dai pregiudizi e a non aver paura. Uno spot televisivo di un minuto, realizzato dal regista Mimmo Calopresti ed interpretato da attori del calibro di Lello Arena e Francesca Reggiani, Salvatore Marino e Cumbo Sall, simboleggia la campagna contro il razzismo, promossa da 27 organizzazioni e presentata ieri in un convegno spettacolo tenuto al Teatro Ambra Jovinelli a Roma. Si tratta delle maggiori organizzazioni italiane, laiche e religiose, Ong internazionali e da Cgil, Cisl e UIl. . Tra, gli altri:  Acli, Amnesty International, Arci, Caritas italiana, Centro Astalli, Cir, Cnca, Comunit di S.Egidio, Emmaus Italia, Federazione Chiese Evangeliche, Tavola della Pace, ecc. Liniziativa stata presentata dalla giornalista Valentina Loiero ed introdotta, a nome delle organizzazioni promotrici, da Laura Boldrini, portavoce dell'Alto Commissariato Onu per i rifugiati. Si deciso cos di dare alla giornata il taglio di una festa, evitando la passerella dei rappresentanti di tutti i promotori. In sala oltre 500 persone, di cui pi della met studenti dei licei di Roma. La campagna, simboleggiata da un fantasmino disegnato da Viorel Samuel Cirpaciu, bambino rom di 11 anni, si avvarr di spot tv e radiofonici, di un sito gi operante (www.nonaverpaura.org), da una cartolina, da un adesivo, da una spilletta raffigurante un fantasmino giallo,  da un manifesto su cui raccogliere firme che verranno poi  consegnate al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano in occasione della Giornata mondiale del rifugiato promossa dalle Nazioni Unite il 20 giugno prossimo.  Ai firmatari viene chiesto di sottoscrivere un testo che ricorda, tra laltro, che pi di quattro milioni di persone di origine straniera vivono oggi in Italia, ma spesso sono vittime di pregiudizi e usate come capri espiatori, specialmente quando aumentano linsicurezza economica e il disagio sociale. Ai rappresentanti delle istituzioni e della politica viene invece chiesto di sottoscrivere una dichiarazione di impegno a lavorare, nello svolgimento dellattivit istituzionale e/o politica, per spezzare il corto circuito creato da paura, razzismo e xenofobia. Vogliamo dare visibilit a una realt che gi esiste, - scrivono gli organizzatori - creare una rete che colleghi e dia energia allindignazione e ai sentimenti di solidariet che, bench siano gi presenti nelle realt sensibili al tema, faticano ad emergere. E vogliamo coinvolgere in questo percorso il maggior numero di persone possibili, di ogni et, per chiamare tutti allassunzione delle proprie responsabilit. Ladesione deve trasformarsi in partecipazione e impegno concreto. <Ci siamo chiesti, ha esordito Laura Boldrini introducendo lo spettacolo, quanto il razzismo fosse cresciuto. Da marzo 2008 a marzo 2009, limitandoci alla semplice raccolta di eventi riportati dalle agenzie di stampa, abbiamo raccolto 8 pagine di episodi di razzismo, che ci hanno portato a definire quest'anno un anno da dimenticare>. Il portavoce dell'Alto Commissariato Onu per i rifugiati,  ha lamentato che ''in questi anni una buona parte della politica ha coniugato l'immigrazione con la sicurezza, trascurando tutti gli altri aspetti dell'immigrazione, positivi che non hanno avuto il peso che meritavano>.  La giornata proseguita con testimonianze dal vivo o registrate delle situazioni difficili vissute dagli immigrati nel nostro Paese, e da interveti video di Moni Ovaia e di Don Ciotti. La mattinata si conclusa con bellissimi cori di bambini di una scuola elementare.

Di Giuseppe Casucci