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Protesta
per la trasmissione radio anch'io del 12 marzo con l'intervento del ministro
Maroni.
Non esprimo
rammarico per non avere avuto la possibilit di intervenire durante la
trasmissione Radio anch'io di oggi 12 marzo, normale che succeda con tante
richieste su un tema tanto controverso.
Protesto per la possibilit data al ministro di diffondere propaganda a senso
unico, come la bufala dei due milioni di clandestini che dalla Libia
arriveranno in Italia. Si tratta in realt di un allarme lanciato da anni,
anche da Pisanu quando era ministro. In realt gli arrivi da sud, via mare,
sono solo poche decine di migliaia all'anno, raddoppiati rispetto al periodo
del governo Prodi, ma sempre il 5 per cento di tutti gli ingressi irregolari. E
lallarme stato rilanciato a martello da tutti i Giornali radio successivi
alla trasmissione, in modo da convincere gli italiani dellennesimo pericolo
che incombe sulle loro teste, per distrarli, oltre che dalla crisi, dai tanti
fallimenti che il governo sta registrando anche sul fronte delle politiche
migratorie. Fallimenti che non possono essere coperti neppure da clamorose
operazioni di polizia. Lazione di contrasto dellimmigrazione irregolare
sarebbe certo pi efficace se si consentisse una applicazione estesa dellart.
18 del testo Unico sullimmigrazione che consente il rilascio di un permesso di
soggiorno per protezione sociale a coloro che denunciano i trafficanti. Una
possibilit che viene concessa sempre pi di rado anche alle donne vittime del
traffico della prostituzione.
Anche i richiami del ministro alla direttiva comunitari sui rimpatri, che consente
il prolungamento dei tempi della detenzione amministrativa, erano distorcenti. La
direttiva non si limita a consentire il prolungamento dei termini di durata
della detenzione amministrativa, ma introduce principi di garanzia che sono ben
lontani dalle scelte del governo italiano. Ognuno fa il suo mestiere, si
comprende, ma almeno dovrebbe essere garantito il contraddittorio, e non sembra
proprio che le giuste proteste degli immigrati che lamentavano in trasmissione
i ritardi burocratici delle Questure e delle Prefetture, costituivano un qualche contraddittorio
rispetto alle affermazioni del ministro. Solo nel caso della segnalazione da
parte dei medici degli immigrati irregolari, e sul divieto di iscrizione
anagrafica dei figli di irregolari, sono emerse opinioni di dissenso alle quali
il ministro non ha saputo replicare.
In sostanza, come la trasmissione era montata, si consentiva al ministro di
fare le sue affermazioni su Lampedusa o sui rapporti con l'Europa, alla vigilia
della visita del Commissario dellUnione Europea Barrot a Lampedusa, senza un
contraddittorio effettivo sulle questioni che riguardavano il contrasto
dell'immigrazione clandestina e Lampedusa, cancellando la questione
dei richiedenti asilo.
I fatti smentiranno le montature dellinformazione e le affermazioni di Maroni,
e non saranno certo le sei motovedette, che Berlusconi sta cedendo alla Libia,
che fermeranno il flusso di clandestini verso Lampedusa, uomini, donne,
bambini, costretti a ricorrere alle organizzazioni criminali dal proibizionismo
adottato da
questo governo nei confronti delle migrazioni regolari, e dalla chiusura nei
confronti dei richiedenti asilo in fuga da guerre e da persecuzioni etniche.
Esistono anche loro, non si potranno cancellare per decreto legge e neppure con
gli accordi di riammissione o con i pattugliamenti congiunti. Coloro che
sbarcano a Lampedusa non sono tutti "clandestini che vengono in Italia per
delinquere.
I rimpatri diretti da Lampedusa verso i paesi di transito sono una favola,
anche
perch dalla Libia non arrivano certo immigrati libici, ma in maggioranza
potenziali richiedenti asilo. E con la Tunisia staremo a vedere se saranno di
pi i rimpatri, con le nuove normative, o gli sbarchi di migranti economici che
comunque arriveranno perch richiamati dal nostro mercato del lavoro, in
agricoltura soprattutto. Presto
faremo i primi bilanci e vedremo chi ha venduto fumo.
Per il resto rimane di augurarsi che la magistratura faccia chiarezza sulle
omissioni e sulle irregolarit nella gestione dei CIE di Lampedusa.
L'idea di trattenere tutti i migranti irregolari che arrivano a
Lampedusa impraticabile come i fatti hanno gi dimostrato. La
decisione di Maroni ha solo distrutto un sistema di accoglienza che era
stato frutto del lavoro di due anni. E speriamo che la mancanza delle
norme di sicurezza non comporti vittime, di fronte al prevedibile
intensificarsi degli arrivi a Lampedusa. Il prolungamento dei tempi di
detenzione render ingestibili i CIE. La stretta repressiva, produrr
solo effetti criminogeni.
Oggi queste cose non si possono dire alla radio pubblica, domani i cittadini
italiani le scopriranno sulla loro pelle.
Fulvio
Vassallo Paleologo
Universit di Palermo