Comunicato stampa

 

Disumano e ipocrita lo sgombero

dellinsediamento di San Nicola Varco a Eboli (Salerno)

 

Si convochi un tavolo con amministrazioni locali e associazioni per risolvere lemergenza abitativa e consentire la ripresa delle attivit di integrazione

 

Dichiarazione di Giuseppe Cavaliere, presidente Arci Salerno

e Francesca Coleti, presidente Arci Campania

 

Per info: F. Coleti 347 4994731, G. Cavaliere 347 8468872

 

Lo sgombero del  ghetto di San Nicola Varco a Eboli (Salerno),   un atto disumano e ipocrita che scarica le responsabilit del governo e l'inefficacia della legge Bossi Fini sugli immigrati che lavorano nei campi della Piana del Sele.

 

L'azione compiuta questa mattina interrompe il faticoso lavoro di emersione della tratta e dello sfruttamento dei migranti che l'Arci stava conducendo tra gli abitanti dellinsediamento.

I percorsi di accoglienza e inserimento nel mercato del lavoro legale (100 percorsi di formazione linguistica, 40 disponibilit immediate alla fuoriuscita dal ghetto e di emersione lavorativa) sono stati di fatto bruscamente interrotti, ed prevalsa la logica dell'ordine pubblico.

 

Non sappiamo quanti migranti si riverseranno nei tanti piccoli ghetti nascosti nelle campagne (Capaccio, S. Cecilia, Ponte Barizzo), e quanto crescer il fenomeno dei senza fissa dimora, ma certamente sar un problema che ricadr sulle comunit locali.

 

Lesperienza ha dimostrato che le procedure di espulsione di massa sono del tutto inefficaci, e la reclusione nei centri di identificazione degli immigrati privi di permesso di soggiorno portano solo all'aumento degli atti di violenza e non garantiscono in alcun modo condizioni accettabili per il rispetto della dignit delle persone.

 

L'Arci, impegnata per il superamento del ghetto attraverso la costruzione di percorsi individuali di emersione ed accoglienza che proprio in questi ultimi mesi erano giunti ad una fase cruciale, prende atto della mancanza di volont del governo di cooperare con le istituzioni locali e l'associazionismo.

I dati assolutamente spropositati diffusi sul numero degli abitanti del ghetto (realisticamente circa 400), dimostrano ancora una volta che l'allarmismo e il sensazionalismo fanno da apripista a politiche emergenziali e di criminalizzazione dei pi poveri, degli ultimi, dei migranti, cos necessari alla nostra economia ma privi dei pi elementari diritti.

 

Chiediamo che venga immediatamente convocato un tavolo con le istituzioni locali e le associazioni per fronteggiare la nuova emergenza abitativa e riattivare i percorsi sociali interrotti.

 

11 novembre 2009