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Notizie

2009 - Comunicazione

19.11.2009

Presentata nella prefettura di Padova la campagna 'Tratta no, ora lo sai'



Tratta di esseri umani, minori stranieri non accompagnati e rimpatrio assistito sono i temi trattati nella riunione del Consiglio territoriale per l’immigrazione di Padova, presieduta questa mattina dal prefetto Ennio Mario Sodano.

Consiglio territoriale per l'immigrazione di PadovaCarla Olivieri, rappresentante nazionale dell’Associazione italiana per il consiglio dei comuni e regioni d’Europa (Aiccre), ha illustrato e promosso la campagna di comunicazione 'Tratta no, ora lo sai', pubblicata sul sito internet www.trattano.it. Obiettivi della campagna sono una corretta sensibilizzazione ed informazione sul fenomeno della tratta degli esseri umani e l’inserimento sociale e lavorativo delle vittime.

Sull’argomento del rimpatrio assistito, Sandra Ranieri, dell’agenzia regionale 'Veneto Lavoro', ha presentato al Consiglio territoriale due recenti progetti regionali: lo 'Sportello Informativo Rientro' per l’assistenza al rientro dei migranti regolari nelle società di origine con finalità informative e di aiuto concreto al reinserimento socio-lavorativo, e 'Returnet', progetto finanziato dalla Commissione Europea per offrire il necessario supporto al rimpatrio volontario e assistito di migranti regolari e irregolari.

Per il comune di Padova, Lorenzo Panizzolo ha illustrato le dimensioni e le caratteristiche del fenomeno dei minori stranieri non accompagnati, evidenziando come lo stesso risulti in flessione.

Il prefetto Sodano, per rendere il Consiglio territoriale più funzionale alle esigenze di accoglienza, integrazione e coesione sociale, ha proposto una riorganizzazione interna del Consiglio stesso in sezioni, commissioni o tavoli di lavoro tematici, per l’analisi delle varie problematiche di interesse e la promozione degli interventi più opportuni da attuare in provincia. Il prefetto ha inoltre proposto l’attivazione di una rete operativa istituzionale nel settore del rimpatrio assistito con il coinvolgimento delle amministrazioni carcerarie, delle Forze dell’ordine e delle associazioni.





   
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