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La Puglia approva la nuova legge per l'immigrazione

Una legge che interviene sugli aspetti sociali legati alla presenza di immigrati, quindi alle politiche dell'accoglienza e dell'integrazione, oltre che alle forme di soccorso a tutela della salute pubblica. A regime sperimentazioni dell'ultimo quinquennio

immigrati in coda

BARI - "Dall'inclusione tutti abbiamo da guadagnare, perché è solo rendendo più facile la vita dei cittadini stranieri nel nostro paese, integrandoli a pieno titolo nella comunità che potremo combattere davvero l'illegalità e i fenomeni di disagio e di esclusione che discendono dalle condizioni di clandestinità e  di irregolarità". È il commento soddisfatto dell'assessore regionale alla solidarietà sociale e ai flussi migratori Elena Gentile, a pochi minuti dall'approvazione della nuova legge regionale per l'accoglienza delle persone immigrate.

Una legge che si è fatta attendere e che va a completare anche l'azione di riordino della normativa regionale di settore. Infatti, la precedente legge regionale sull'immigrazione (la l.r. n. 26/2000) non recepiva appieno i contenuti del Testo Unico in materia di immigrazione (il D.Lgs. n. 286/2008), così come la normativa vigente sugli stranieri temporaneamente presenti e sulle possibilità di intervento in favore di rifugiati e richiedenti asilo.

Tra le principali novità, sicuramente vanno citati gli interventi per assicurare le cure sanitarie urgenti agli immigrati, scegliendo la via ordinaria della iscrizione di tutti gli immigrati, compresi i temporaneamente presenti (codici STP), all'assistenza medica di base. E questo senza costi aggiuntivi dal momento che l'assistenza medica di base non richiede servizi ad hoc da allestire ex novo, non necessita di personale dedicato, consente la prescrizione di farmaci essenziali e la prevenzione di condizioni patologiche che altrimenti rivolgerebbero la loro domanda alle strutture ospedaliere e ai punti di pronto soccorso.

Tra i principali interventi, il potenziamento delle azioni per contrastare i fenomeni di abuso e maltrattamento, ma anche di sfruttamento sessuale e lavorativo degli immigrati, il potenziamento dei servizi di mediazione linguistica per sostenere concretamente il diritto allo studio dei bambini immigrati, la possibilità per gli immigrati regolarmente residenti di accedere all'edilizia residenziale pubblica con uguali diritti e opportunità dei cittadini italiani, in pari condizioni di disagio abitativo. Altre novità della legge si registrano proprio nel ruolo che giocano i vari attori nel sistema dei servizi: l'istituzione della Consulta regionale per l'Immigrazione, l'istituzionalizzazione dell'area immigrazione dell'Osservatorio Regionale Politiche Sociali, il riconoscimento e la diffusione di importanti sperimentazioni realizzate dalla Regione negli ultimi anni (alberghi diffusi, unità di strada per il contrasto allo sfruttamento, rete delle agenzie di intermediazione abitativa, centri interculturali, i servizi di mediazione nei punti di accesso alla rete sociale e sociosanitaria, ecc..). Oggi - ha concluso Elena Gentile - si confrontano due approcci diversi: quello di chi lavora per concentrare attenzione e risorse sui respingimenti e la lotta alla clandestinità e trascurando le condizioni di vita dei regolari e le politiche sociali per l'integrazione, e quello di coloro, e la Puglia è fra questi, che puntano a rafforzare la legalità, le condizioni di vita degli immigrati regolari, rendendo più stabile, agevole e più integrata la vita dei regolari e per questa via contrastare meglio il tema della clandestinità". (spa)

(25 novembre 2009)