Il coordinatore dei Giudici di Pace di Bologna scioglie la riserva sulla questione di legittimità sul reato di clandestinità: gli atti passeranno alla Corte costituzionale che dovrà decidere sulla legittimità dell’articolo 10 bis del Testo unico immigrazione introdotto dalla legge sicurezza.
La Procura di Bologna aveva sollevato questione di legittimità costituzionale sul reato di ingresso e soggiorno illegale in Italia contenuto nella legge 94/2009, disposizioni in materia di sicurezza. Il coordinatore dei Giudici di Pace di Bologna, Mario Luigi Cocco, ha accolto la questione e inviato gli atti alla Corte Costituzionale. Nelle motivazioni della decisione si evidenzia che vi è disparità di trattamento tra stranieri che hanno fatto ingresso prima delle nuove disposizioni e stranieri entrati in Italia da poco tempo: questi ultimi, infatti, a differenza dei primi entrano consapevoli di compiere un reato perseguibile penalmente. Inoltre il legislatore non ha previsto la possibilità per gli stranieri irregolari di chiedere di allontanarsi volontariamente prima di commettere reato.
Il reato di ingresso e soggiorno illegale è previsto dall’articolo 10 bis introdotto al d.lgs. 286/98 dalla legge 94/2009 sulla sicurezza in vigore dallo scorso 8 agosto. Si prevede che lo straniero che fa ingresso o si trattiene sul territorio nazionale in violazione delle disposizioni del testo unico è punito con l’ammenda da 5.000 a 10.000 euro.
La questione di legittimità sollevata dal Giudice di Pace di Bologna arriva dopo quella sollevata dal Giudice di Pace di Torino, dal Tribunale di Pesaro e dalla Procura di Agrigento.
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