ÇChi entra morto, chi esce appena natoÈ
Dieci chilometri a nord di Eboli,
nel cuore della Piana del Sele, un migliaio di marocchini
vivono accampati in
baracche di cartone e lamiere. Lavorano in agricoltura, ma
almeno met di loro
non arrivata su un barcone ma con l`aereo. Ecco
l`emigrazione regolare, ecco
quelli che non chiameremo clandestini: hanno pagato fino a
7mila euro i loro
contratti falsi alle aziende italiane, oggi lavorano in nero
per 25 euro al
giorno
Salerno, 11 agosto 2009 - In un paese civile siederebbero
davanti a un
giudice, per chiedere giustizia. Ma non in Italia. Non in un
paese dove alla
legalit si fa appello soltanto quando fa comodo. Cristo si
fermato a Eboli.
Loro si sono fermati dieci chilometri prima. A San Nicola
Varco, nel cuore
della Piana del Sele, a Salerno. Sono un migliaio di
cittadini marocchini.
Ragazzi tra i 20 e 35 anni. Vivono nei fabbricati
abbandonati di un vecchio
mercato ortofrutticolo costruito negli anni Ottanta, costato
decine di miliardi
di lire e mai messo in funzione.
Dormono dentro baracche di legno, cartone e
lamiera. Senza acqua corrente n servizi. Senza elettricit
n riscaldamento.
Ogni mattina, alle prime luci dellĠalba, si incamminano
sulla statale 18, dove
hanno appuntamento con i caporali per andare a lavorare nei
campi. Le pesche dĠ
estate, i finocchi dĠinverno e le serre tutto lĠanno. Per 25
euro al giorno,
meno i tre che si tiene il caporale. Ogni mattina, alle
prime luci dellĠalba,
un triste risveglio. Il sogno non si mai avverato. E
l`Italia diventata un
incubo. Ma ormai tardi. E nessuno rimborser loro i 5.000
euro pagati per
entrare legalmente nel nostro paese. Gi, perch almeno met
di loro non sono
arrivati sui barconi. Ma comodamente seduti in aereo. Con un
visto della nostra
ambasciata sul passaporto, e un contratto di lavoro in mano.
Eccola lĠ
immigrazione regolare. Vista da quaggi ha il sapore della
grande truffa. La
legge sembra fatta apposta per essere raggirata. Ogni anno
il governo
stabilisce per decreto le quote di lavoratori stagionali non
comunitari di cui
lĠItalia ha bisogno, in media 80.000 lĠanno. Le aziende
interessate chiedono il
nulla osta alle Prefetture e si impegnano ad assumerli. Gi,
ma chi assumerebbe
mai un perfetto sconosciuto dallĠaltro lato del mondo?
Tendenzialmente nessuno.
E infatti chi lo fa, spesso riscuote una tangente. I prezzi
variano dai 4.000
ai 7.000 euro. Marocchini residenti in Italia con i
documenti in regola fanno
da intermediari con le ditte. E si dividono il guadagno con
le aziende.
Arrivati in Italia, gli emigrati hanno otto giorni di tempo
per presentarsi in
Prefettura con i datori di lavoro. E se le aziende si
rendono irreperibili, dal
nono giorno diventano irregolari. Rischiano di essere
espulsi in ogni momento.
E non possono ottenere un permesso di soggiorno neanche con
un altro contratto.
Le aziende sono obbligate ad assumerli, ma non sono previste
sanzioni per
quelle che non lo fanno. Nemmeno quando le autorit sanno
tutto.
La Direzione
provinciale del lavoro scopr la dimensione della truffa nel
2007. QuellĠanno
il governo aveva assegnato a Salerno 2.500 quote per i
flussi stagionali. Le
istanze pervenute furono 8.551. Un numero spropositato
rispetto al fabbisogno
reale del territorio. Aziende con pochi ettari di terreno
chiedevano lĠingresso
di decine e decine di lavoratori. La direzione provinciale
del lavoro decise
per la prima volta di fare dei controlli. Il risultato fu
impressionante. Delle
8.551 domande presentate, 5.885 vennero rigettate, due su
tre, comprese un
migliaio di domande che furono spontaneamente ritirate,
appena si diffuse la
voce dei controlli. Di solito se un contratto costa 5.000
euro, mille si pagano
in anticipo e gli altri dopo aver ricevuto il nulla osta.
Pertanto il valore
della truffa del 2007 supera i 5 milioni di euro. Soldi che
non fanno capo ad
unĠunica organizzazione, ma che si perdono nelle tasche di
decine di
intermediari e aziende. Dello scandalo venne informata anche
la Pretura di
Salerno. Al momento per non risultano indagati.
La direzione provinciale del
lavoro ha continuato i suoi controlli. Nel 2008 sono state
ammesse soltanto
1.039 delle 3.544 richieste di assunzioni di stagionali. Ma
anche tra quelle
ammesse vi sono delle truffe. Ci se ne accorge sfogliando le
copie dei nulla
osta dei marocchini di San Nicola Varco. Pi di una persona
ha un nulla osta
rilasciato dalla Prefettura di Salerno nel 2008. Insomma la
truffa continua. E
riguarda tutta lĠItalia. Al sud come al nord. Potenza,
LĠAquila, Venezia,
Pordenone, Brescia, Alessandria, Grosseto, Ragusa, Foggia.
Sono decine le citt
italiane coinvolte e centinaia le ditte compiacenti. San
Nicola Varco
soltanto la punta dellĠiceberg. Chi non ha parenti nelle
periferie di Torino,
Bologna, Roma e Milano, arriva qui. Col passaparola. E
lentamente si perde, tra
le lamiere delle baracche e il sudore nei campi, indebitati
fino al collo, e
alla merc degli avvoltoi di turno. I caporali marocchini e
gli avvocati di
Eboli. Molti hanno con s il passaporto. Se la Prefettura lo
disponesse,
sarebbero identificabili e espellibili nel giro di 24 ore.
Ma le loro braccia
servono. A lavorare la fertile terra della Piana del Sele.
Senza di loro lĠ
agricoltura si fermerebbe.
Dopo anni di lassismo per, i tempi sembrano
maturi per lo sgombero. Il comune di Eboli ha ordinato
lĠabbattimento delle
baracche. E la Regione Campania ha stanziato centinaia di
migliaia di euro per
ÒbonificareÓ lĠarea. Nel terreno adiacente infatti sono
iniziati i lavori per
la costruzione del ÒCilento VillageÓ. Il pi grande outlet
del Mezzogiorno. Un
progetto su cui sono gi partite le prime indagini.
NellĠoperazione infatti
sarebbero coinvolti professionisti gi condannati in primo
grado per la
realizzazione di un altro centro commerciale insieme ai
camorristi Alfieri e
Galasso. Gente che in un paese civile siederebbe dietro le
sbarre anzich nei
consigli dĠamministrazione. Ma non in Italia. Non in un
paese dove alla
legalit si fa appello soltanto quando fa comodo.
Ecco le notizie che ci giungono dopo lo sgombero:
La polizia ne ha arrestati 7 perch non avevano ottemperato
al foglio di via, 23 li hanno spediti ai Cie di Bari e Crotone, degli altri 900
e passa si sa solo che si sono dispersi per le strade (ne ho visti ieri molti
buttati per traverse della statale 18 con i bagagli e le biciclette in un
completo stato di straniamento e disperazione). La Caritas ne ha ha ospitatii
20 in centro di accoglienza tra Eboli e Salerno, 3 sono in alcune parrocchie di
Salerno e 73 sono stati momentaneamente "salvati" dal sindaco
migliore d'Italia: Alfonso Amato, sindaco di Sicignano degli Alburni che nella
notte tra martedi e mercoledi andato nel campo con un pullman e li ha portati
a Sicignano per ospitarli in un convento disabitato... e adesso ha,
naturalmente perch siamo in Italia, tutta la popolazione contro.