Mappatura e sviluppo delle
capacit da parte della societ civile di supportare le vittime di traffico al
di l dello sfruttamento sessuale – di far conoscere i loro diritti e di
rendere effettivo l'accesso alla giustizia.
BACKGROUND
Il problema del traffico di esseri umani a scopo di
sfruttamento sessuale stato riconosciuto come tale da alcuni anni e sono
state individuate delle misure per identificare le vittime e per dare loro un
sostegno anche nell'accedere al sistema di giustizia (penale e civile) che si
andato sviluppando.
La natura e la portata dello sfruttamento in altri
settori (ad esempio, il lavoro forzato) solo lentamente sta diventando pi
evidente come pure le misure internazionali e comunitarie, come il Protocollo
di Palermo e la Decisione Quadro 2002/629/GAI, sono in fase di recepimento nel
diritto nazionale.
Uno dei problemi centrali nel combattere il traffico di
esseri umani al di l dello sfruttamento sessuale dipende dal fatto che le
vittime di questo tipo di crimine spesso ancora non vengono identificate come
tali. Ma lo sono in considerazione della loro posizione di vulnerabilit (per
esempio hanno una condizione di soggiorno incerta, non hanno conoscenza del
paese/lingua) e la mancanza di informazioni riguardo ai loro diritti non le
mette nella condizione di accedere all'assistenza sociale o al sistema di
giustizia e spesso non sono consapevoli di essere vittime di un crimine e della
possibilit di ottenere protezione.
Pertanto necessario costruire competenze e capacit
nell'identificare e supportare le vittime di traffico al di l dello
sfruttamento sessuale, in modo da rendere il fenomeno conosciuto e accessibile
alle stesse persone vittime di traffico.
OBIETTIVI
Il progetto intende affrontare questo problema
attraverso la costruzione di capacit da parte della societ civile di
supportare le vittime di traffico al di l dello sfruttamento sessuale.
Il ruolo delle organizzazioni della societ civile
nel campo della lotta al traffico delle persone a scopo di sfruttamento
sessuale stato ampiamente riconosciuto: spesso solo i partner non statali
sono in grado di identificare ed entrare in contatto con le vittime di traffico
a scopo di sfruttamento sessuale e solo gli attori non statali sono in grado di
stabilire una relazione di fiducia con le persone vittime di traffico, che
permetter loro di farsi avanti.
Per prima cosa, il progetto intende fare una mappatura
delle competenze gi esistenti e rendere disponibile un servizio di sostegno
alle persone vittime di traffico in un numero consistente di paesi (di origine,
di transito e di destinazione) e, successivamente, utilizzare queste competenze
per migliorare ed aumentare i servizi esistenti in altri paesi.
Per la mappatura e costruzione delle competenze sono
centrali:
-
l'operativizzazione
di criteri per identificare le vittime
-
il
lavoro ad ampio raggio (dove/come)
-
la
consulenza legale e l'assistenza sociale
-
il
contributo del sistema di giustizia civile e penale nell'aiuto delle vittime di
traffico al di l dello sfruttamento sessuale.
ORGANIZZAZIONI
PARTECIPANTI
Capofila del progetto:
- Commissione delle Chiese per i Migranti in Europa
(CCME)
- Bucarest AIDRom (Romania, Bulgaria, Moldavia)
- Roma FCEI (per Italia, Spagna e Francia)
- Praga CARITAS (per Repubblica Ceca, Polonia e
Ungheria)
- Dublino MRCI (per Irlanda e Regno Unito)
In aggiunta, saranno coinvolti partner in qualit
di consulenti, come l'ITUC, invitati a partecipare agli eventi su scala europea
e a fornire contributi e suggerimenti.
Anche la societ civile e gli organi governativi
saranno invitati a dare il loro contributo.
ATTIVITA'
Prima fase: mappatura delle buone pratiche
esistenti
Mesi 1-9
-
Attivit di ricerca delle informazioni disponibili sulla situazione legale,
sulle pratiche e le attivit messe in campo dalle organizzazioni della societ
civile
-
Viaggi di ricerca nei paesi limitrofi
-
Partecipazione agli incontri regionali insieme al coordinatore e al gruppo
degli esperti
Mesi 7-12
- Organizzazione di una
consultazione regionale di esperti (8/10 partecipanti, 2 per paese pi il
coordinatore e l'ILO per presentare le buone pratiche e discutere del documento
di lavoro
Seconda fase: rafforzamento delle capacit
Mese 13
- Organizzazione di una consultazione europea
(40-50 persone) per presentare le realt regionali, le buone pratiche e per
costituire dei gruppi di lavoro
Mesi 14-24
- Organizzazione di 2 seminari tematici per la
stesura di un manuale di buone pratiche
Mese 25
- Conferenza di chiusura (40 persone)
Mesi 26-27
- Fase conclusiva: i risultati del progetto
DURATA
15
dicembre 2008 - 14 marzo 2011
Il 70% del budget totale del progetto finanziato
dal programma EU JLS Prevention of and Fight against Crime.
CONTATTI
Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI)
Via Firenze 38 - 00184 Roma
Tel. +39 06 48905101
Fax +39 06.48916959
email: srm@fcei.it