Manifestazione
Nazionale del 17 Ottobre
Perch la
UIL non ha aderito
La
Uil stata e rimane in primo piano nella lotta al razzismo ed alle
discriminazioni e sostiene lidea di una politica sullimmigrazione ispirata ad
un incontro vero tra domanda ed offerta di lavoro regolare, allintegrazione ed
allaccoglienza.
Non
un caso se la nostra Organizzazione tra le 27 associazioni promotrici della
campagna non aver paura, lanciata nel 2009 per contrastare crescenti fenomeni
di xenofobia e razzismo anche in Italia.
Siamo
convinti che alla base della crescente insofferenza verso gli stranieri non ci
sia solo un uso distorto delle notizie da parte di certi organi di informazione, ma piuttosto un
insieme di concause che vanno capite ed affrontate se si vogliono avere
risultati veri.
Se
non vogliamo ricadere nel rischio di auto – referenzialit, dobbiamo
andare alla radice delle cause storiche e contemporanee che sono alla base
della crescente insofferenza nellumore pubblico verso chi consideriamo diverso
da noi o appare comunque come qualcuno non pienamente appartenente alla nostra
comunit.
Questo
ha a che vedere, pi in generale, con lannosa incapacit dellItalia a
comprendere la complessit del fenomeno migratorio e, dunque, a non riuscire a
governarlo, dando risposte semplicistiche ad un problema complesso; risposte
sbagliate, spesso dettate dalla logica dallemergenza e dallemotivit
pubblica: umori qualche volta, sapientemente manipolati e pubblicizzati,
nellinteresse di una politica basata sulla paura e sulla chiusura ai processi
di globalizzazione.
Non
un caso se il 90% dei circa 4 milioni di cittadini stranieri che oggi vivono
e lavorano assieme a noi, entrato in Italia irregolarmente e ha poi sanato la
propria posizione attraverso sanatorie e decreti flussi. Un meccanismo che ha
prodotto estesi fenomeni di dumping lavorativo e sociale che non hanno giovato
a migliorare il clima di convivenza tra italiani e non.
Secondo
noi il razzismo non mai un fatto
puramente ideologico, ma in qualche modo corrisponde ad una risposta estrema
(se vogliamo irrazionale) allincapacit dello Stato di governare i processi e
le contraddizioni, specie in una fase di profonda debacle economica, ma anche
crisi di identit che lItalia vive da tempo, ben prima dellinizio dei tumulti
finanziari internazionali.
Tra
le molte cause del razzismo cՏ
certo la grande crisi della democrazia italiana. Crisi economica, ma anche
crisi morale e crisi didentit. Incapacit di immaginare un futuro per noi e
per i nostri figli. In una situazione di forte crisi, infatti, ogni societ
tende a chiudersi e fare quadrato tenendo allesterno chi considerato
diverso, anche se questo diverso vive una situazione di miseria e disperazione
e chiede aiuto a noi, come capitato ai marinai che riaccompagnavano in Libia,
immigrati e rifugiati respinti dal nostro Governo.
Infatti,
la nostra Organizzazione sostiene da anni la necessit di una riforma della
normativa sullimmigrazione e ha segnalato da tempo i danni che un immigrazione
non governata produce in seno alla societ civile, in termini di potenziale rottura
del tessuto di convivenza.
Per
questo motivo, pur rispettando le motivazioni che hanno portato a promuovere la
manifestazione del prossimo 17 Ottobre, non ci riconosciamo in alcune delle
parole dordine alla base delliniziativa, quali ad esempio la
regolarizzazione generalizzata per tutti, accoglienza e diritti per tutti e
rottura netta del legame tra il permesso di soggiorno ed il contratto di
lavoro. Anche lidea di una abrogazione del pacchetto sicurezza, per quanto in
astratto condivisibile, appare velleitaria ed incapace di sviluppare proposte
concrete.
La
UIL non pu accettare lidea di porte aperte allimmigrazione – cos
come pu apparire da alcuni contenuti di questa manifestazione: limmigrazione
deve essere regolata e governata e lingresso deve essere necessariamente
condizionato alla disponibilit di lavoro, ma anche alla disponibilit di
risorse e mezzi per permettere una vera integrazione del cittadino straniero.
In caso contrario si avrebbe un esteso fenomeno di rigetto da parte della
maggioranza degli italiani che si sentirebbero aggrediti da unondata
migratoria percepita come fuori controllo.
Unidea
di libert astratta di immigrazione, per quanto seducente, produce pi danno di
quanto non si pensi, specie in una fase di crisi. Non si tratta, naturalmente,
di chiudere le porte allimmigrazione, ma di avviare meccanismi di governo vero
capaci, prima di tutto, di far emergere lalta quota di irregolarit straniera
gi presente nel nostro Paese. Serve soprattutto una legge che permetta di far
entrare le professionalit e le esigenze occupazionali necessarie.
In
questo senso, abbiamo chiesto al Governo, di confrontarsi con le parti sociali,
al fine di estendere la regolarizzazione a tutti quelli che lavorano
onestamente, di riformare luso degli ammortizzatori sociali per proteggere
anche i lavoratori stranieri che perdono il lavoro, dando loro il tempo
necessario a trovare una nuova occupazione. Abbiamo pi volte chiesto di aprire
un dibattito sui temi importanti quali la riforma delle leggi sullimmigrazione
e sul diritto di asilo, la legge sulla cittadinanza e sul diritto di voto.
Per
quanto riguarda il pacchetto sicurezza, siamo naturalmente contrari ad obbrobri
come laggravante di reato per gli irregolari o il reato di immigrazione
clandestina e vorremmo su questi aspetti aprire un confronto con Parlamento ed
Esecutivo al fine di attenuare la gravit di queste norme in sede di
regolamento di attuazione.
Il
rischio pi grosso, lo ripetiamo, quello dellauto-referenzialit, di pensare cio di poter
dare una risposta di parte ad un problema enorme che coinvolge la societ a 360
gradi. La UIL, al contrario convinta che – su di un tema cos complesso
– vada aperto il dialogo e cercato il confronto con tutti, senza steccati
e senza cercare scontri e divisioni che rischiano solo di fare il gioco di chi
vorrebbe per i migranti una societ di serie B.
Per
questi motivi, pur combattendo il razzismo ed opponendoci alla filosofia del
pacchetto sicurezza, non ci sentiamo di condividere interamente la logica e
lo spirito della manifestazione del 17 Ottobre.
La
Uil avvier proprie iniziative di
confronto ed approfondimento di questi temi, nella difesa dei diritti di tutti
i cittadini, italiani o stranieri che siano.
Il
Dipartimento Politiche Migratorie della UIL