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Comitato interministeriale                          

dei diritti umani                                                       Prot.  MAE-Sede-DGAP-208-

del 01/10/2009

 

 

Oggetto: Esame dellĠItalia nellĠambito del procedimento di Revisione Periodica Universale del Consiglio dei Diritti Umani: preparazione del Rapporto nazionale. Secondo incontro con la societˆ civile: 14 ottobre 2009, ore 15.00, Ministero degli Affari Esteri, Sala Aldo Moro.

 

 

Nel corso della sessione di marzo 2010 del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, il nostro Paese sarˆ chiamato a partecipare alla nuova procedura, definita Revisione Periodica Universale (UPR – Universal Periodic Review), che prevede la predisposizione di un Rapporto nazionale che lĠItalia  tenuta a presentare entro il mese di novembre 2009.

 

NellĠambito del lavoro di redazione del documento, il Comitato Interministeriale dei Diritti Umani ritiene opportuno promuovere un secondo incontro con i rappresentanti della societˆ civile che operano nel settore della protezione e promozione dei diritti umani.

 

Tale confronto risulta, infatti, particolarmente importante in questa fase di completamento del testo del Rapporto governativo, che verrˆ distribuito ai partecipanti, nella versione in lingua italiana, nel corso dellĠincontro.

           

A tal fine le SS.LL sono invitate a prender parte alla riunione che si terrˆ il giorno mercoled“ 14 ottobre 2009, alle ore 15.00, presso la Sala Aldo Moro di questo Ministero (ingresso principale – lato sinistro – piano rialzato).

 

Nel ringraziare anticipatamente, si prega vivamente di voler confermare la partecipazione alla Segreteria del Comitato Interministeriale dei Diritti Umani ai numeri 06-36914050- 36917231 o via e-mail allĠindirizzo: dgcp.cidu@esteri.it.

 

                                   

                                                                Il Presidente

Min. Plen. Valentino Simonetti


Allegato

 

CONSIGLIO DIRITTI UMANI – REVISIONE PERIODICA UNIVERSALE:

ESAME DELLĠITALIA (Febbraio 2010).

 

 

Il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite (CDU), che a decorrere da giugno 2006 ha sostituito la Commissione dei Diritti Umani, ha introdotto una nuova procedura dĠesame della situazione dei diritti umani in tutti gli stati membri delle Nazioni Unite, denominata Revisione Periodica Universale (Universal Periodic Review – UPR). LĠesame ha cadenza quadriennale e si svolge in tre sessioni annuali di un apposito gruppo di lavoro del Consiglio dei Diritti Umani (UPR Working Group). In ciascuna sessione vengono esaminati 16 paesi per un totale di 48 paesi allĠanno. LĠelenco degli stati da esaminare  redatto per estrazione a sorte sulla base di una serie di parametri al fine di assicurare che i paesi membri del Consiglio siano interessati dalla procedura per primi e che in ogni sessione siano presenti paesi provenienti da diverse aree geografiche.

 

1. PROCEDURE

Il processo di Revisione Periodica Universale, disciplinato dalla Risoluzione del CDU n. 5/1, attraverso cui viene esaminata la situazione dei diritti umani in tutti i paesi delle Nazioni Unite, si svolge in due fasi: la prima, nellĠambito di un apposito gruppo di lavoro a composizione aperta (UPR Working Group) dove hanno diritto di parola soltanto gli stati, con sedute dedicate ai singoli paesi esaminati della durata di tre ore; la seconda, a livello di sessione plenaria del Consiglio, dove possono intervenire anche le organizzazioni non governative (ONG), della durata di unĠora per ciascun paese.

La prima fase dellĠesame, nellĠambito del gruppo di lavoro, viene condotta sulla base di tre documenti : il rapporto nazionale, redatto dal governo dello stato esaminato in una delle lingue ufficiali delle N.U. (lunghezza massima 20 pagine); la raccolta, effettuata dallĠOHCHR (Ufficio dellĠAlto Commissario delle N.U. per i diritti umani), delle informazioni ricavate dai comitati di controllo delle convenzioni (Treaty Bodies), dalle procedure speciali (relatori speciali, esperti indipendenti e meccanismi assimilati) e da altri documenti ufficiali delle N.U. (lunghezza massima 10 pagine); una compilazione sintetica di informazioni aggiuntive (credible and reliable come stabilito dalla Risoluzione n. 5/1) messe a disposizione da altre parti interessate (relevant stakeholders), e cio essenzialmente da ONG (lunghezza massima 10 pagine).

Nel corso del dibattito lo stato esaminato ha disposizione unĠora di intervento, che pu˜ suddividere in una presentazione ed in uno o pi interventi di risposta alle domande e/o raccomandazioni ricevute sia per iscritto nei giorni precedenti, sia oralmente durante il dibattito.

Al termine del dibattito di tre ore, il Segretariato del CDU, coadiuvato da una troika composta da stati membri del Consiglio estratti a sorte, redige un rapporto. Il documento contiene un sintetico processo verbale della seduta e si conclude con un elenco di ÒraccomandazioniÓ rivolte al paese esaminato che rappresentano lĠaspetto pi rilevante dellĠesercizio. Lo stato interessato pu˜ accettarle, in tutto o in parte, o riservarsi di fornire ulteriori elementi nella fase successiva. Il rapporto viene quindi formalmente adottato dal gruppo di lavoro due giorni dopo la seduta. Se lo ritiene utile, lo stato esaminato pu˜ presentare, prima della fase successiva nella plenaria del Consiglio, un ulteriore documento nazionale (lunghezza massima 5 pagine) contenente commenti, riposte o impegni volontari aggiuntivi.

La seconda fase dellĠesame ha luogo nella prima sessione plenaria utile del Consiglio dei Diritti Umani ove viene discusso il rapporto presentato dal Gruppo di Lavoro (ed eventualmente lĠulteriore documento nazionale presentato dallo stato). I 60 minuti a disposizione vengono divisi in tre parti: il paese esaminato dispone di 20 minuti per il proprio intervento; gli stati membri del Consiglio o osservatori ugualmente di 20 minuti cos“ come le ONG (che a differenza di quanto avviene nel Gruppo di Lavoro possono intervenire). Il Segretariato redige infine il documento conclusivo (outcome of the review , lunghezza massima 6 pagine).

 

2. SCADENZE

La Risoluzione n. 5/1 stabilisce che i tre rapporti che costituiscono la base dellĠesame in seno al Gruppo di Lavoro devono essere disponibili almeno 10 settimane prima dellĠinizio della sessione in cui sarˆ esaminato lo stato interessato. In pratica,  opportuno consegnare il rapporto nazionale almeno tre mesi prima dellĠesame per avere la certezza che questo venga tradotto in tutte le lingue ufficiali delle N.U. Per quanto riguarda lĠItalia, che sarˆ esaminata nella prima sessione del 2010, il rapporto nazionale dovrˆ essere trasmesso a Ginevra il 1Ħ novembre 2009.

La seconda fase, con lĠadozione del documento conclusivo (outcome of the review) avrˆ luogo nel corso della 13^ sessione del Consiglio dei Diritti Umani nel marzo 2010.

 

3. REDAZIONE DEL RAPPORTO NAZIONALE

La redazione del rapporto nazionale deve seguire alcune linee guida definite dal CDU con Decisione n. 6/102. Per quanto concerne la metodologia viene sottolineata lĠesigenza di un Òprocesso di ampia consultazioneÓ incoraggiando gli stati a coinvolgere nella redazione del documento settori quanto pi ampi possibile dellĠamministrazione e della societˆ civile, ci˜ richiedendo, pertanto, tempi di preparazione adeguati.

Le linee guida prevedono che il rapporto si suddivida in 7 parti:

A.  Descrizione della metodologia e del processo di consultazione adottato;

B.   Informazioni generali sul paese, norme costituzionali, organizzazione dello stato, istituzioni per la protezione dei diritti umani;

C.   Promozione e protezione dei diritti umani, attuazione delle convenzioni internazionali, legislazione nazionale ed impegni volontari;

D.  Risultati ottenuti, buone prassi, sfide e difficoltˆ;

E.   Prioritˆ nazionali, impegni ed iniziative per affrontare le sfide e le difficoltˆ;

F.   Aspettative dello stato ed eventuale richiesta di assistenza;

G.  Presentazione dei seguiti dati alle raccomandazioni degli esami precedenti in sede di UPR.

 

 

4. IPOTESI DI INDICE DEL RAPPORTO NAZIONALE

In conformitˆ alle succitate linee guida,  stata adottata la seguente struttura di indice del rapporto nazionale.

 

A.  METODOLOGIA

B.   QUADRO NORMATIVO ED ISTITUZIONALE

C.   PROMOZIONE E PROTEZIONE DEI DIRITTI UMANI: principi fondamentali e posizione dellĠItalia rispetto alle osservazioni conclusive e raccomandazioni formulate dagli organismi di controllo, individuando alcune aree dĠinteresse prioritario (asilo e immigrazione, razzismo e xenofobia, protezione delle minoranze, paritˆ e pari opportunitˆ/eguaglianza di genere, diritti umani e lotta al terrorismo, giustizia e sistema carcerario, diritti economici, sociali e culturali)

D.  RISULTATI E BUONE PRATICHE (programmi, progetti, iniziative di natura formativa, cooperazione internazionale)

E.   PRIORITAĠ NAZIONALI

F.   CONCLUSIONI