Lettera
aperta di Medici per i Diritti Umani al Sindaco di Roma e allĠAssessore alle
Politiche Sociali
Accoglienza
ai rifugiati afgani: una questione di civilt che non si pu risolvere con un
nuovo sgombero
Roma, 23 ottobre 2009
Egregio Signor Sindaco, gentile Assessore,
le drammatiche condizioni alloggiative ed igienico-sanitarie in cui vivono
i rifugiati afgani presso la stazione Ostiense sono ben note da tempo e si
protraggono ormai da anni senza che siano state individuate soluzioni di
accoglienza dignitose e sostenibili nel tempo. Si tratta per lo pi di giovani
e adolescenti di nazionalit afgana, che fuggono da situazioni di violenza e di
guerra ed hanno affrontato un viaggio lungo, difficile ed in alcuni tratti
estremamente pericoloso per raggiungere il nostro Paese. Molti di loro sono
richiedenti asilo o titolari di permessi di soggiorno per motivi umanitari o
per protezione sussidiaria, persone che, quindi, soggiornano regolarmente nel nostro Paese ed hanno diritto ad unĠassistenza sociale
e sanitaria parificata a quella dei cittadini italiani.
Alla mancanza di qualsiasi tipo di rifugio che non siano lĠasfalto, dei cartoni ed alcune coperte donate dalle associazioni, si aggiunge la presenza di una grande quantit di rifiuti e la totale mancanza di servizi igienici, con tutte le conseguenze immaginabili sul piano della salute individuale e collettiva. Nei mesi scorsi la nostra associazione - che da oltre tre anni porta assistenza socio-sanitaria ai rifugiati con unĠunit mobile di medici ed operatori volontari - ha avuto lĠopportunit di segnalare direttamente allĠAssessore Belviso la gravit della situazione. Purtroppo, ad oggi, le misure adottate sono state eminentemente di ordine pubblico, cio improvvise operazioni di sgombero realizzate dalle forze di pubblica sicurezza, con lĠausilio di mezzi meccanici. Tali operazioni, disposte senza la programmazione di una soluzione alternativa n a corto n a lungo termine, hanno causato solamente la perdita dei pochi e preziosi effetti personali dei rifugiati come ad esempio le coperte utilizzate per proteggersi durante la notte, la documentazione sanitaria ed i medicinali in loro possesso. Vi sono inoltre episodi di giovani afgani multati perch colpevoli, secondo quanto da loro testimoniato, di stazionare nei pressi della stazione ferroviaria o di cercare lĠaccesso ai bagni pubblici della stazione Ostiense. Queste persone quindi non solo non possono usufruire di standard di accoglienza accettabili ma oltretutto vengono in qualche modo punite per il fatto di trovarsi, senza colpa, in queste difficili condizioni.
Vogliamo inoltre ricordare che le associazioni impegnate sul terreno, tra cui Medici per i Diritti Umani, non si sono limitate a denunciare la situazione ma hanno formulato proposte concrete volte a fornire soluzioni di accoglienza adeguate agli standard richiesti e sostenibili nel tempo. Tra di esse ricordiamo lĠistituzione presso la stazione Ostiense di punti di informazione e di un centro di prima accoglienza a bassa soglia oltre che a soluzioni abitative per i richiedenti asilo che coinvolgano in maniera solidale la cittadinanza.
EĠ del resto del tutto evidente che non ci troviamo di fronte a una questione di decoro urbano ma piuttosto a un problema di civilt dellĠaccoglienza. Riteniamo infatti che la civilt di una citt si misuri anche dalla capacit di accoglienza nei confronti delle persone pi vulnerabili, a maggior ragione quando esse sono portatrici di diritti riconosciuti dalle convenzioni internazionali e dalla Costituzione italiana come nel caso dei rifugiati e i richiedenti asilo.
Nella mattina di
oggi 23 ottobre, le forze di pubblica sicurezza sono intervenute per un
nuova operazione di bonifica
ambientale presso un insediamento di profughi afgani situato nelle vicinanze
della stazione Ostiense. Durante
questa operazione erano presenti gli operatori della nostra associazione. Agli abitanti dellĠinsediamento sono
stati dati dieci giorni per abbandonare le baracche improvvisate dopodich
verr eseguito lĠennesimo sgombero
senza che sia stata previamente individuata alcuna soluzione di accoglienza.
Signor Sindaco, gentile Assessore, accettabile -oltre che efficace - continuare ad affrontare il problema con sgomberi e multe, il cui solo risultato quello di spingere in situazioni sempre pi degradanti persone la cui unica colpa quella di essere state vittime delle guerra e di violazioni dei diritti fondamentali ?
Signor Sindaco, gentile Assessore, possibile sperare che a Roma vengano finalmente adottate misure concrete e immediate per assicurare a giovani profughi, spesso poco pi che bambini, condizioni di accoglienza rispettose della dignit umana ?
Associazione Medici per i Diritti Umani