Appello per una manifestazione antirazzista il 17  ottobre

 

 

 

Il 7 ottobre del 1989 centinaia di migliaia di persone scendevano in piazza a Roma per la prima grande manifestazione contro il razzismo e per i diritti dei migranti. Il 24 agosto dello stesso anno a Villa Literno, in provincia di Caserta, era stato ucciso un rifugiato sudafricano, Jerry Essan Masslo.

QuellĠomicidio di matrice razzista, il primo nel dopoguerra, suscit˜ una generale indignazione e segn˜ la nascita del movimento antirazzista italiano.

A ventĠanni di distanza, il razzismo non  stato sconfitto, ma  stato anzi alimentato e legittimato con unĠoperazione culturale di cui per troppo tempo si  sottovalutata la portata. La paura dellĠaltro, lĠintolleranza per il diverso, la chiusura nellĠindividualismo sono stati coltivati per creare il

necessario consenso intorno a scelte politiche che hanno modificato nel profondo la costituzione materiale del nostro paese. Questo ha determinato anche una recrudescenza di comportamenti discriminatori e violenti. 

Il vento dellĠintolleranza e del rancore soffia infatti dallĠalto, dai palazzi del potere.

La legge 94 e il pacchetto sicurezza, promossi e approvati dalla maggioranza che sostiene il Governo Berlusconi, sanciscono in maniera inequivocabile per la prima volta la criminalizzazione di tutti i migranti. Una discriminazione di massa che inevitabilmente si trasformerˆ in persecuzione di massa. Gravissima inoltre risulta la attuale politica di respingimenti indiscriminati, attuati anche in acque internazionali, nei confronti di chiunque cerchi di raggiungere le nostre coste in cerca di protezione, tra cui donne e minori, rifugiati, vittime di tortura, malati. Si tratta di respingimenti che, oltre che sconcertanti sotto il profilo etico, si pongono in contrasto con il diritto d'asilo, costituzionalmente garantito, e con numerose normative internazionali e comunitarie. 

Mai l'Italia repubblicana era arrivata a fare tanto.

Le conseguenze delle attuali scelte politiche in materia di imnmigrazione e asilo sono giˆ e saranno progressivamente sempre pi terribili. La nostra  democrazia ha subito lesioni profonde.

Occorre dare voce allĠItalia dei diritti e del diritto, lĠItalia per la quale hanno combattuto e perso la vita migliaia di persone nella lotta di resistenza al regime nazifascista.

Quegli uomini e quelle donne che, dopo le tragedie della guerra e delle leggi razziali, hanno iscritto le regole per la convivenza nel nostro Paese rappresentate dalla Costituzione.

Occorre impedire che lĠorologio della storia torni indietro demolendo secoli di civiltˆ giuridica.

CĠ bisogno di una forte mobilitazione delle coscienze individuali e collettive. Di richiamare tutti alla responsabilitˆ storica di impedire che il razzismo torni a dilagare nella societˆ.

Milioni di persone di origine straniera che hanno scelto lĠItalia per costruire il loro futuro e quello dei loro figli devono sapere che non sono soli.

Scendere in piazza in tanti e tante ad ottobre, a venti anni dalla prima grande manifestazione antirazzista, pu˜ rappresentare un punto di svolta per lĠItalia del futuro.

 

Per fermare il razzismo.

PerchŽ il Òpacchetto sicurezzaÓ venga abrogato

 

PerchŽ tutte le lavoratrici e i lavoratori stranieri presenti nel paese

ottengano il permesso di soggiorno.

 

Per fermare immediatamente i respingimenti.

Per salvaguardare la nostra democrazia.

 

Firme

 

Oliviero Alotto (Terra del Fuoco); Lucio Babolin (CNCA), Guido Barbera (CIPSI), Michele Curto (FLARE); Patrizio Gonnella (Antigone), Maurizio Gubbiotti (Legambiente); Filippo Miraglia (ARCI), Andrea Morniroli (Cantieri Sociali); Grazia Naletto (Lunaria), Edda Pando (Todo Cambia), Angela Scalzo (SOS Razzismo), Piero Soldini (CGIL),  Lorenzo Trucco (ASGI)