FESTA DI FINE RAMADAN CELEBRATA NEL CARCERE DI FAVIGNANA

 

 

Si svolta luned 21 nella Casa di reclusione di Favignana la festa (laid) della fine del Ramadan, mese sacro del digiuno e astinenza, iniziato il 20/21 agosto. Lidea di condividere un momento cos importante era nata allinterno di un laboratorio sulla narrazione Attraversando le storie che si tenuto nel periodo estivo con la partecipazione ditaliani e stranieri e questo per recuperare – dice leducatrice Alma Passarelli Pula, ideatrice del corso – le proprie identit in un contesto carcerario. Alla festa, autorizzata dal direttore Paolo Malato, hanno partecipato il responsabile dellarea educativa, Eugenio De Martino, il cappellano Padre Stefano Vesentini, il presidente dellAssociazione Italia-Tunisia e 17 extracomunitari (la presenza straniera complessiva attuale di 40 persone, di cui 8 internati) provenienti da paesi islamici diversi.

Dopo che gli educatori hanno spiegato il motivo della celebrazione della festa assieme per vivere un momento di solidariet, dintegrazione e di spiritualit, stato acceso il fuoco e posto dellincenso, come segno di rinascita e di ripresa della propria identit nella quotidianit (durante il digiuno tutti i sensi sono mortificati in segno di purificazione), ma anche di ritrovamento del divino (e lincenso ne il simbolo) nella vita di ciascuno. In seguito si pregato assieme recitando una preghiera in arabo e una in italiano a Dio Signore e Creatore delluniverso.

stato consegnato, alla fine, un messaggio scritto di Brahim Trabelsi, vice-presidente dellAssociazione: Non il digiuno o la privazione di alcune cose che fanno il Ramadan ma il rapporto delluomo con Dio. Il presidente dellAssociazione ha spiegato, commentando la frase, che il Ramadan non si esaurisce con la fine del digiuno e del periodo indicato, ma tutto lanno e ogni giorno bisogna vivere e affrontare le difficolt, mantenendo e lasciandosi guidare dai principi religioso-coranici che aiutano a custodire il rapporto con Dio, con se stessi, con gli altri e con tutto il creato, attraverso un armonioso equilibrio che non porti a delle forme di devianza.

La festa terminata con la condivisione di alcuni dolci tipici preparati in carcere dagli stessi detenuti e altri offerti dal personale carcerario. La soddisfazione alla fine, di avere vissuto un momento particolare in un contesto quale quello carcerario, si manifestata nei commenti e nelle richieste di approvazione e di continuit di momenti simili.

 

Trapani 21/09/2009

SALVATORE AGUECI