Roma 27 aprile 2010

 

 

 

Comunicato stampa

 

I rifugiati non sono pacchi postali

 

 

 

Il Regolamento Comunitario cosiddetto ăDublino 2ä, che regola la responsabilitˆ degli Stati membri per lâesame delle Richieste dâasilo  stato al centro del seminario ăGente di Dublinoä: Il Regolamento Dublino II - La prospettiva degli Stati ed i bisogni dei richiedenti asilo, in conclusione del Progetto Dubliners - ăResearch and exchange of experience and practice on the implementation of the Council Regulation Dublin II establishing the criteria  and the mechanism for determining the Member State responsible for examining an asylum application lodged in one of the Member State by third country nationalä, realizzato dal Consiglio Italiano per i Rifugiati insieme ai Ministeri dellâInterno e alle Associazioni di 6 Stati membri.

 

 

 

ăI Rifugiati non sono pacchi postaliä ha detto un richiedente asilo afgano raccontando la sua odissea in Europa prima di, finalmente, arrivare in Italia come Stato competente della sua domanda di protezione.

 

 

 

Attraverso 75 interviste con richiedenti asilo prima e dopo il loro trasferimento da uno Stato allâaltro, il progetto ha evidenziato le gravi lacune del ăSistema Dublinoä e la sofferenza umana che provoca. Una testimonianza ci racconta ăsono un curdo siriano, durante i festeggiamenti per il capodanno curdo sono stato arrestato e messo in prigione per sei lunghi mesi. In questo periodo sono stato torturato e, a causa delle percosse subite, ho gravi problemi alle gambe e non posso pi utilizzare le dita. Grazie a mio padre sono riuscito ad arrivare in Ungheria, dove ho chiesto asilo. Non sono per˜ riuscito a farmi curare in maniera adeguata. Ho quindi raggiunto lâAustria dove ho avuto accesso alle cure mediche di cui necessitavo. Ma, purtroppo, dopo poco sono stato rinviato a causa del Regolamento in Ungheria, sospendendo quindi le mie cureä.

 

 

 

In molti Stati ö non in Italia ö i richiedenti asilo vengono detenuti anche mesi, in attesa della determinazione dello Stato competente e spesso non ricevono alcuna informazione a loto comprensibile sulla procedura e sui loro diritti.

 

 

 

Nel seminario che si  svolto presso la Sala di Liegro della Provincia di Roma, funzionari dalla Svezia, Ungheria e Italia,nonchŽ rappresentanti di ONG da questi paesi e dalla Germania, Grecia e Spagna, hanno sottolineato le difficoltˆ nella gestione del regolamento.

 

 

 

Il Regolamento Dublino  soggetto attualmente ad una proposta di riforma fatta dalla Commissione Europea e ferma in Consiglio. Tale proposta di riforma  appoggiata dal CIR e dallâECRE, presente con Kris Pollet al convegno, poichŽ considerata da entrambe le associazioni come un primo passo per migliorare un sistema attualmente inefficiente, disfunzionale e per nulla rispettoso delle libertˆ individuali. Tale proposta, osteggiata da alcuni Paesi, andrebbe ad incidere positivamente su alcuni dei limiti del Regolamento poichŽ migliorerebbe la definizione della clausola umanitaria ampliandone lâapplicazione e non facendo pi rientrare nelle categorie sottoposte al Regolamento Dublino i minori, i membri di una famiglia e le persone con problemi di salute.

 

Per quanto riguarda lâimpatto del Sistema Dublino rispetto allâItalia  emerso il ruolo preponderante di due paesi: la Grecia, Paese da cui molti richiedenti asilo che arrivano sulle coste dellâAdriatico transitano, e verso cui, ancora una volta,  stato sottolineato dalle associazioni presenti che non sussistono assolutamente le condizioni minime per poter rinviare persone bisognose di protezione internazionale. E la Svizzera, che da un anno e mezzo ha cominciato a far parte del Sistema Dublino, da cui provengono tantissimi dei richiedenti asilo rinviati in Italia.

 

 

 

In conclusione del Seminario Christopher Hein, Direttore del CIR, ha annunciato una forte attivitˆ di lobby presso le istituzioni europee,ma anche di sensibilizzazione dellâopinione pubblica nei vari Stati membri affinch almeno la proposta di riforma della Commissione Europea sia approva sempre nellâottica di un primo passo verso un futuro dove i richiedenti asilo dovrebbero poter decidere loro in quale Paese dellâUnione richiedere protezione.

 

Per ulteriori informazioni:

 

CIR - Consiglio Italiano per i Rifugiati

 

Valeria Carlini

 

tel. 06 69200114 int. 216  

 

E-mail: <mailto:carlini@cir-onlus.org>carlini@cir-onlus.org                               

 

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