I nostri eroi. Lintervento di Diego Cugia alla manifestazione per Emergency

 

da http://www.diegocugia.com

 

Mi chiamo Diego Cugia, detto Jack Folla, facevo lautore, lo facevo alla radio e alla Tv, fondai un movimento, Gli invisibili, talmente invisibili che se ne vedono pochissimi, parlo di me al passato, sono estinto come le foche monache o le betulle nane, da pi di tre anni non posso mettere piede in una radio o in una televisione di questo Reame, sono estinto perch qualcuno ha usato lestintore, infatti certe parole bruciano, lasciano ustioni sulla coscienza e le ustioni son brutte da vedere, e allora bisogna spegnerle le parole, come si fa per estinguere le fiamme.

 

Estintore e silenziatore sono gli strumenti della dittatura mediatica, di questo fascismo sottile, i nuovi pompieri del potere hanno sostituito manganello e olio di ricino, oggi non serve spedire i dissidenti al confino, da noi basta e avanza un clic, una lucetta rossa che si spegne, uno studio radiofonico vuoto, buio, un microfono col cappuccio, non sei pi in onda, cos sei isolato, sei zombie. E Zombie stato il titolo del mio ultimo programma alla radio, Radio24, perch a Radiorai mi avevano gi estinto, adesso sono definitivamente scomparso, amen. Io non sono un eroe, n un martire, ero solo un italiano che parlava con sincerit.

 

Da bambino mio nonno alla domenica mi portava lass, sulla terrazza del Pincio. Mi portava a vedere il teatrino di Pulcinella. Pulcinella veniva preso a manganellate in testa dal carabiniere e moriva. E da morto strillava: A carabini! Dio mio quanto mi piaceva questa battuta. Allora il carabiniere gli diceva: Zitto, sei morto, e i morti non parlano. E Pulcinella rispondeva: E io voglio parl! Ecco, oggi Gino Strada mi ha risorto e io voglio parl. Ma non di me, chi se ne fotte di me, lio fa schifo, io-io-io il raglio dellasino, no, voglio parlare delle parole, che in Italia non sono pi quelle di una volta, come mio nonno diceva delle stagioni. Per esempio proprio queste: le parole martire o eroe.

 

Un mercenario armato fino ai denti, con un elevato ingaggio economico, che veniva ucciso in zona di guerra, un tempo era un soldato professionista morto nellespletamento del suo dovere. Che nel caso di un soldato il dovere di uccidere. Un mestiere (per questo li pagano tanto) che mette in conto leventualit contraria, quella di essere ucciso. Da noi, invece, oggi un mercenario morto in guerra armato fino ai denti un eroe.

 

Ai tempi in cui nonno mi portava a vedere Pulcinella, -mio nonno era siciliano- mi educava al concetto che i mafiosi erano gentaccia, mala pianta, delinquenti. Oggi il genitore politico di tutti noi italiani, il presidente del consiglio, ci educa al concetto che un mafioso di nome Mangano un eroe.

 

Ma da qualche giorno, in Italia, accaduto qualcosa di clamoroso, qualcosa che ha scombinato definitivamente il mio sistema di valori, tanto che mi sto rivoltando nella tomba. (Tra parentesi sono sepolto qui a Roma, se volete portarmi un fiore sto in via Salaria, a Villa Ada, la prima panchina a destra). Che vi stavo dicendo? Ah si. Il fatto clamoroso. Prima per devo fare una doverosa premessa. Come tutti gli scrittori io ero un narcisista di merda. E brutto, puzzolente essere narcisisti, e ci sono cascato anche stavolta, da resuscitato, porca pupazza lho rifatto, vi ho parlato di me, di mio nonno, di Pulcinella e di quella cosa perduta che amo pi di una donna perduta: la radio. Ma proprio perch ho questo difettoproprio perch sono un narcisista, un egoista io amo chi ama gli altri. Io amo chi si dona. Chi rischia la propria vita per salvare quella degli altri, ecco, quello per me un eroe. Un faro, un esempio, un modello da imitare.

E per tutta la vita mi sono schiaffeggiato dicendo Impara da questi, scordati del tuo stupido te stesso, donati, datti agli altri e poi dimenticalo.

 

CՏ un bellissimo verso di un poeta francese, Ren Char, dedicato agli scrittori, che dice Affrettati a trasmettere la tua parte di meraviglioso, di ribellione, di amore, e poi disperditi con la polvere. Nessuno sapr la vostra unione.

 

Fine della premessa. Allora cosՏ successo di nuovo, di clamoroso in Italia? Quale altra parola ha mutato radicalmente senso? Una delle nostre pi belle parole, una di quelle che gli italiani dovrebbero lucidare come largenteria di casa: volontario. Volontario: il contrario del narcisista.

 

Fra i miei ricordi di zombie ce nՏ uno che mi particolarmente caro. Quandero Jack Folla una ragazza chiese dincontrarmi prima di partire da volontaria per un Paese africano. Venne a trovarmi qui a Roma. Aveva appena 19 anni, dei sandali da frate, una gonnellina a fiori, e degli occhi cos azzurri che il cielo stesso, a guardarli, si sarebbe dovuto vergognare. Stava partendo per andare a dare una mano in un ospedale dei padri comboniani. Ma vai cos, a Fiumicino, adesso, da sola? Questa piccola infermiera fece la faccia di chi scende un momento da casa per prendere il latte. Certo. Perch? E morta di Ebola pochi mesi dopo. E in Italia lo sappiamo in tre: il suo ragazzo, sua mamma e io.

 

Anche per questo, da allora, sono amico di Emergency. Perch stimo queste persone nate per donarsi che poi si sperdono con la polvere, in ununione di fuoco. E non cՏ estintore che tenga. Le loro vite sono grandi notizie accese eternamente che la televisione non ci d, ma che ci colmano di senso la vita. Perch sono le loro vite che ci danno forza. A me per esempio, da forza che esista Gino Strada, e migliaia e migliaia di volontari di Emergency e che ci siate tutti voi, per loro, in questa piazza. Ho dunque appreso dalla televisione italiana che anche questa parola, volontario, nel loro nuovo vocabolario, cambiata. Ho sentito un ministro, appena saputa la notizia dei tre operatori di Emergency portati via dai servizi segreti afghani (perch, secondo loro, stavano ordendo un attentato), un ministro che ha detto, qualora la notizia si fosse rivelata vera, che si sarebbe vergognato di essere italiano, laddove non si era affatto vergognato di proclamare eroe un mercenario armato fino ai denti. La novit di oggi, quindi, il nuovo sinonimo italiano, che i volontari sono terroristi. I mafiosi eroi di cui vantarsi, i mercenari martiri di cui andare orgogliosi, e i volontari di Emergency terroristi di cui vergognarsi. Neanche Pulcinella lavrebbe sparata cos grossa. Ma in Tv lhanno confermata: I tre volontari hanno confessato! HANNO CONFESSATO!. Chirurghi bombaroli. Non ci si crede. Anche le cazzate non sono pi quelle di una volta.

 

Laltra sera, ad Annozero cera coso, non mi ricordo mai il nome, quello che si chiama come il burro danese che ho in frigorifero: Lutpak. Ah, no, Luttwak. Ecco Luttwak- faccia- da- burro ha dichiarato che tutte le Ong, le organizzazioni non governative che sfamano le popolazioni in fuga dalle zone di guerra, sono colpevoli di prolungare la guerra. In sostanza il concetto era il seguente: se tu li sfami, invece di lasciarli morire, (che la guerra finirebbe per mancanza di gente da ammazzare), tu, si proprio tu, buona e brava organizzazione umanitaria, sei una guerrafondaia! Se noi paesi occidentali siamo costretti a prolungare la guerra, che adesso si chiama missione di pace, la colpa tua che ci sfami le nostre vittime e ce le rinvigorisci! Erano mezzi zombie, e tu che mi combini? tu me li fai risorgere davanti cos io sono costretto a sparargli di nuovo per colpa tua. Cristo!

 

E proprio vero, caro nonno: le parole non sono pi quelle di una volta. Noi s. Invecchiati, ingrassati, mezzivivi e mezzi morti, noi continuiamo a pensarla con la spietata, celeste franchezza di quando eravamo bambini.

 

Da adulto, i miei Tremal-Naik, Nembo Kid e Flash Gordon, i miei eroi, sono diventati quelli di Emergency, gli uomini che si danno nellanonimato, i non narcisisti, quelli che si donano agli altri, salvano la loro vita e si disperdono con la polvere. E io sto con loro. Sono loro i miei eroi, i miei monumenti di polvere che nessuno vede. Non hanno medaglie, n funerali di Stato. I politici li detestano perch questi medici custodiscono la pi atroce delle verit: in guerra muoiono pi bambini che soldati. E questa una di quelle notizie che non deve mai arrivare alla pancia degli italiani che si informano in Tv. La loro pancia devessere piena di burro Luttwak. Di eroi a rovescio. Di parole tradite. Di guerre chiamate pace per cui nessuno deve vederne il sangue. Perci fuori dalle palle i giornalisti, le telecamere, i fotoreporter, i volontari e adesso anche i chirurghi che ricuciono quel che noi, missionari di pace, abbiamo fatto a brandelli. Se lo dici, se parli, sei isolato, sei morto. Statevi tutti zitti e buoni davanti alla Tv. Vi diremo noi, a cose fatte, chi era il buono e chi era il cattivo.

Io non sto zitto, voglio parlare da morto come Pulcinella, non sto buono, non mangio il burro cattivo, e non guardo la Tv. Io sto con Emergency.

 

(17 aprile 2010)