Novitˆ europa – 29 maggio 2007

Regione Piemonte- ires piemonte-ASGI

http://www.piemonteimmigrazione.it/RTF/Novitˆ%20Europa%20maggio%202007.rtf

a cura di

Chiara Favilli

 

CONTRASTO DELLĠIMMIGRAZIONE ILLEGALE.......................................................................................... 2

Proposta di direttiva sulle sanzioni ai datori di lavoro.................................................................................... 2

Scambio di informazioni in materia di allontanamento di cittadini di paesi terzi............................... 2

Sistema d'Informazione Schengen (SIS)................................................................................................................ 3

Controlli alle frontiere esterne.................................................................................................................................... 3

POLITICHE MIGRATORIE............................................................................................................................................. 3

Comunicazione sulla migrazione circolare.......................................................................................................... 3

Primo centro comune per lĠesame delle domande di visto dell'UE........................................................... 4

Sistema di Informazione Visti (Vis)......................................................................................................................... 5

ACCORDI INTERNAZIONALI..................................................................................................................................... 5

Accordi CE-Russia di facilitazione del visto e riammissione degli immigrati clandestini.............. 5

Accordi di riammissione e sul visto tra la Comunitˆ europea ed i paesi dei Balcani occidentali 6

Accordo di riammissione e sui visti tra CE e Serbia........................................................................................ 6

RIFUGIATI E ASILO.......................................................................................................................................................... 7

Situazione dei rifugiati e sfollati in Iraq................................................................................................................. 7

CITTADINANZA................................................................................................................................................................. 7

Programma "Diritti fondamentali e cittadinanza" per il periodo 2007-2013........................................ 7

POLITICHE DI INTEGRAZIONE................................................................................................................................ 8

Seconda edizione del Manuale per lĠintegrazione............................................................................................ 8

RAZZISMO E DISCRIMINAZIONE........................................................................................................................... 8

Decisione-quadro del Consiglio sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia..................................... 8

VARIE........................................................................................................................................................................................ 9

Questioni pregiudiziali concernenti lo spazio di libertˆ, sicurezza e giustizia..................................... 9

 


 

CONTRASTO DELLĠIMMIGRAZIONE ILLEGALE

 

Proposta di direttiva sulle sanzioni ai datori di lavoro

La Commissione europea ha presentato la proposta di direttiva volta a stabilire a livello europeo sanzioni relative al contrasto dellĠimpiego illegale dei lavoratori stranieri che sfruttano cos“ lĠimmigrazione clandestina (COM(2007)249 del 16 maggio 2007). Secondo la Commissione garantire che tutti gli Stati membri introducano sanzioni analoghe, e le applichino effettivamente, eviterˆ le distorsioni nel mercato unico causate dalla concorrenza sleale dei datori di lavoro che impiegano immigrati irregolari. Si segnala in particolare lĠobbligo in capo agli Stati di verificare ogni anno almeno il 10% delle loro imprese. Secondo la proposta i datori di lavoro, prima di assumere un cittadino di un paese terzo, dovranno effettuare una serie di accertamenti e inviare una notifica all'autoritˆ nazionale competente. Chi non potrˆ dimostrare di essersi attenuto a questi obblighi sarˆ passibile di multe e di altri provvedimenti amministrativi. Gli Stati membri dovranno prevedere sanzioni penali in quattro casi gravi: violazioni ripetute, impiego di un numero elevato di immigrati irregolari, sfruttamento e consapevolezza che il lavoratore  vittima della tratta di esseri umani. Dato l'alto numero di subappalti in certi settori, come l'edilizia, tutte le imprese di una catena di subappalto saranno considerate solidalmente responsabili del pagamento delle sanzioni finanziarie imposte a un subappaltatore che impiega immigrati irregolari. La proposta prevede che gli Stati membri predispongano un efficace meccanismo che consenta ai cittadini di paesi terzi interessati di presentare denunce sia direttamente che tramite terzi come i sindacati o altre associazioni. Gli Stati membri dovrebbero inoltre rilasciare permessi di soggiorno per un periodo limitato - in funzione della durata dei procedimenti nazionali – ai cittadini di paesi terzi che siano stati vittime di particolare sfruttamento e che cooperino ad azioni penali contro i datori di lavoro. Le imprese che inviano cittadini di paesi terzi in un altro Stato membro per prestazioni di servizi saranno oggetto di controlli da parte dello Stato membro in cui l'impresa  stabilita, e non dello Stato membro in cui sono forniti i servizi. La proposta  accompagnata da una valutazione d'impatto che sarˆ pubblicata al seguente indirizzo web:

http://ec.europa.eu/commission_barroso/frattini/doc/2007/com_2007_249_en.pdf

 

http://ec.europa.eu/governance/impact/cia_2007_en.htm

 

 

Scambio di informazioni in materia di allontanamento di cittadini di paesi terzi

Il Consiglio ha adottato una risoluzione nella quale, richiamando il piano d'azione dell'Unione europea sulla lotta contro il terrorismo, segnatamente il suo punto 3.1.12 in cui si chiede al Consiglio di elaborare un approccio comune per lo scambio di informazioni sull'espulsione  e l'allontanamento legati al terrorismo, nonchŽ il piano d'azione dell'Unione europea volto a combattere la radicalizzazione e il reclutamento nelle fila del terrorismo, in particolare la missione riportata nella misura 42, afferma che quando le autoritˆ competenti (amministrative o giudiziarie) di uno Stato membro hanno deciso di allontanare un cittadino di un paese terzo dal loro territorio a causa di comportamenti legati ad attivitˆ terroristiche o che costituiscono atti di provocazione esplicita e deliberata alla discriminazione, all'odio e alla violenza contro un determinato individuo o gruppo di individui, ne informano al pi presto, conformemente alla legislazione nazionale, i dipartimenti competenti degli altri Stati membri. Lo scambio di informazioni fungerˆ da sistema di allarme. Spetta agli altri Stati membri decidere come utilizzare le informazioni ricevute, secondo le leggi e procedure nazionali pertinenti. Si tratta di una procedura che non intende modificare lĠacquis Schengen in materia di segnalazione cos“ come non richiede agli Stati di modificare le proprie norme in materia di allontanamento degli stranieri. Il Consiglio esaminerˆ i risultati ottenuti con l'attuazione della presente risoluzione dopo un anno dalla sua adozione.

http://ec.europa.eu/avservices/annonce/template_en.cfm?prodid=883

 

 

Sistema d'Informazione Schengen (SIS)

Il comitato misto del Consiglio del 19-20 aprile 2007 (al quale partecipano anche gli Stati terzi aderenti alla cooperazione Schengen: Svizzera, Norvegia, Islanda) ha preso atto della situazione dei lavori sui tre progetti relativi al SIS in corso di esecuzione: SISone4all, rete e SIS II. Per quanto riguarda SISone4all il Portogallo ha informato che l'esecuzione del progetto procede come programmato, per tanto si prevede l'eliminazione dei controlli alle frontiere entro la fine del 2007.  Tale progetto  stato previsto proprio al fine di consentire lĠeliminazione dei controlli alle frontiere interne per i nuovi Stati membri in attesa che fosse ultimata la realizzazione del SIS II, prevista per il dicembre 2008.

http://www.consilium.europa.eu/ueDocs/cms_Data/docs/pressData/it/jha/93929.pdf

 

Controlli alle frontiere esterne

Il comitato misto del Consiglio del 19-20 aprile 2007 (al quale partecipano anche gli Stati terzi aderenti alla cooperazione Schengen: Svizzera, Norvegia, Islanda)  stato informato della situazione dei lavori sulla proposta sulle squadre di intervento rapido alle frontiere. In particolare  stato informato che il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un'intesa comune sul progetto di regolamento, che deve essere adottato sulla base della procedura di codecisione. Dopo che il Parlamento europeo avrˆ votato il suo parere, il regolamento sarˆ adottato quanto prima affinchŽ le squadre siano operative entro l'estate 2007. Una volta operative, le squadre di intervento rapido alle frontiere saranno inviate negli Stati membri per fornire assistenza operativa rapida per un periodo limitato allo Stato membro richiedente che si trovi a fare fronte a sollecitazioni urgenti ed eccezionali, specie in caso di afflusso massiccio alle frontiere esterne di cittadini di paesi terzi che tentano di entrare illegalmente nel territorio dello Stato membro. Il regolamento definisce inoltre i compiti che possono essere eseguiti e le competenze che possono essere esercitate dalle guardie di frontiera degli Stati membri che prendono parte a operazioni congiunte e a progetti pilota. Inoltre il Consiglio ha preso atto del programma di lavoro dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea (FRONTEX) per il 2007.

http://www.consilium.europa.eu/ueDocs/cms_Data/docs/pressData/it/jha/93929.pdf

 

 

POLITICHE MIGRATORIE

Comunicazione sulla migrazione circolare

La Commissione europea ha adottato la comunicazione COM(2007)247 del 16 maggio 2007 relativa alla migrazione circolare e ai partenariati per la mobilitˆ fra l'Unione europea e i paesi terzi. Nella comunicazione sono proposti partenariati fra l'UE e i paesi terzi interessati a cooperare alla lotta contro l'immigrazione clandestina. Ai cittadini dei paesi terzi interessati potrebbero essere offerte opportunitˆ di immigrazione legale, ad esempio visti per soggiorni di breve durata. La comunicazione esamina anche come facilitare la migrazione circolare, che pu˜ aiutare l'UE a far fronte al fabbisogno di manodopera e contribuire nel contempo allo sviluppo dei paesi d'origine. La migrazione circolare evita inoltre la fuga di cervelli, poichŽ gli immigrati che tornano nel loro paese d'origine dopo aver lavorato nell'UE portano con sŽ competenze e altri tipi di risorse. La comunicazione interessa principalmente le aree orientali e sudorientali vicine allĠUE che, nella visione della Commissione, comprendono: la Turchia; i Balcani occidentali (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Montenegro e Serbia, incluso il Kosovo); i paesi partner della politica europea di vicinato (ENP) in Europa orientale (Ucraina, Moldova e Bielorussia) e Caucaso meridionale (Armenia, Azerbadjan e Georgia), e la Federazione russa. La comunicazione propone che siano anzitutto prese in considerazione le raccomandazioni che interessano direttamente questi paesi, pur osservando che lĠapplicazione dellĠapproccio globale alle aree orientali e sudorientali vicine allĠUE, secondo il concetto delle "rotte migratorie", esige che si considerino pure i paesi di origine e di transito pi lontani. Propone quindi di concentrarsi anche sulle aree seguenti: paesi partner dell'ENP in Medio Oriente (Siria, Giordania e Libano), Iran e Iraq; Asia centrale (Kazakistan, Kirgistan, Tagiskistan, Turkmenistan e Uzbekistan) e paesi dĠorigine asiatici come la Cina, lĠIndia, il Pakistan, lĠAfghanistan, il Bangladesh, lo Sri Lanka, il Vietnam, le Filippine e lĠIndonesia. Per questi paesi e zone, la comunicazione formula raccomandazioni per il medio e lungo periodo.

http://ec.europa.eu/commission_barroso/frattini/doc/2007/com_2007_247_en.pdf

 

 

 

Primo centro comune per lĠesame delle domande di visto dell'UE

é stato inaugurato il primo centro comune per la presentazione delle domande di visto a Chisinau in Moldova. Il centro contribuirˆ in modo veramente concreto ad agevolare il rilascio dei visti ai cittadini moldovi. Il vicepresidente Frattini ha poi siglato, con il ministro degli Affari esteri moldovo, gli  accordi di facilitazione del visto e di riammissione tra la Comunitˆ europea e la Repubblica moldova. A seguito della proposta della Commissione, il governo ungherese ha preso l'iniziativa, cui hanno aderito Austria, Slovenia e Lettonia, di ospitare il centro nella sua ambasciata di Chisinau. L'Estonia e la Danimarca parteciperanno in un secondo momento. Altri Stati membri che non hanno rappresentanze diplomatiche in Moldova hanno mostrato interesse per il progetto. Il centro  nato per risolvere le difficoltˆ pratiche con cui i cittadini moldovi si scontrano nel presentare domanda di visto per l'Unione europea e permettere loro di fare domanda per i paesi che aderiscono all'iniziativa e sostenere i necessari colloqui direttamente a Chisinau, senza doversi recare all'estero (generalmente Romania o Ucraina) presso le ambasciate in questione. In particolare, dato che la Romania ha aderito all'Unione europea e ha introdotto l'obbligo del visto, i Moldovi trarranno un enorme vantaggio dalla presenza di un centro comune per la presentazione delle domande di visto nel loro paese. Il centro potrˆ ricevere 10 000 domande di visto l'anno, mentre nel contempo, la Commissione sta ultimando una proposta per agevolare il transito di tutti i cittadini moldovi attraverso la Romania e propone un accordo Romania-Moldova per agevolare il transito frontaliero di quei cittadini moldovi che vivono lungo il confine rumeno.

http://www.ec.europa.eu/commission_barroso/frattini/index_en.htm

 

Sistema di Informazione Visti (Vis)

Il comitato misto del Consiglio del 19-20 aprile 2007 (al quale partecipano anche gli Stati terzi aderenti alla cooperazione Schengen: Svizzera, Norvegia, Islanda) ha preso atto dei principali risultati della riunione a tre svoltasi tra il Consiglio, il Parlamento europeo e la Commissione il 28 marzo 2007 sul progetto di regolamento concernente il sistema di informazione visti (VIS) e lo scambio di dati tra Stati membri sui visti per soggiorni di breve durata. I risultati della riunione a tre sono stati incoraggianti e la presidenza del Consiglio ha informato che un accordo in prima lettura con il Parlamento europeo sul regolamento VIS sarˆ una reale possibilitˆ. La presidenza ha inoltre informato il Consiglio della situazione dei lavori sul progetto di decisione del Consiglio relativa allĠaccesso per la consultazione al sistema di informazione visti (VIS) da parte delle autoritˆ designate degli Stati membri e di Europol ai fini della prevenzione, dellĠindividuazione e dellĠinvestigazione di reati terroristici e di altre gravi forme di criminalitˆ. Il comitato misto ha approvato il pacchetto di compromesso per gli ulteriori negoziati con il Parlamento europeo per giungere ad un accordo con detta istituzione sui due strumenti quanto prima.

http://www.consilium.europa.eu/ueDocs/cms_Data/docs/pressData/it/jha/93929.pdf

 

 

ACCORDI INTERNAZIONALI

Accordi CE-Russia di facilitazione del visto e riammissione degli immigrati clandestini

Il 19 aprile 2007 il Consiglio Giustizia e affari interni ha approvato la conclusione di due accordi di facilitazione del visto e di riammissione degli immigrati clandestini, che dovrebbero entrare in vigore il 1Ħ giugno 2007. Entrambi gli accordi sono stati firmati a Sochi (Russia) il 25 maggio 2006. Scopo dell'accordo sui visti  di agevolare, su basi di reciprocitˆ, il rilascio di visti ai cittadini dell'UE e della Russia per soggiorni previsti di massimo 90 giorni per periodi di 180 giorni. L'accordo non si applica ai territori della Danimarca, dell'Irlanda e del Regno Unito. L'accordo di riammissione stabilisce, su basi di reciprocitˆ, procedure rapide ed efficaci per identificare e rimpatriare le persone che non soddisfano o non soddisfano pi le condizioni per lĠingresso, la presenza o il soggiorno nei territori della Russia o di uno degli Stati membri dellĠUE, e di agevolare il transito di queste persone in uno spirito di cooperazione. Le disposizioni sulla riammissione dei cittadini di paesi terzi e degli apolidi saranno applicabili soltanto dopo un periodo transitorio di tre anni. é inoltre prevista una procedura accelerata speciale per le persone fermate nelle regioni transfrontaliere comuni, che sarˆ cos“ possibile rimpatriare in pochi giorni. LĠaccordo contiene le garanzie necessarie in materia di protezione dei dati e di rispetto dei diritti fondamentali. In virt dellĠaccordo, sarˆ istituito un comitato misto che ne controllerˆ lĠattuazione. La Commissione precisa che in base ai dati Eurostat, nel 2005 i cittadini russi residenti nell'UE-27 erano approssimativamente 500 000, di cui circa un terzo (178 000) in Germania, 86 000 in Estonia, 33 000 in Spagna e 25 000 in Finlandia. Altri Stati membri con un'importante presenza russa sono la Lettonia, la Lituania, la Grecia e l'Italia. I cittadini russi rappresentano il 2,7% del numero complessivo di cittadini di paesi terzi nell'UE-27, che si aggira intorno ai 18 milioni. Sempre nel 2005 la Russia  stata il paese terzo in cui  stato rilasciato il numero pi alto di visti Schengen, con 1,8 milioni (21,9%) su un totale di 8,2 milioni (per tutte le categorie).

 

http://www.consilium.europa.eu/ueDocs/cms_Data/docs/pressData/it/jha/93929.pdf

 

Accordi di riammissione e sul visto tra la Comunitˆ europea ed i paesi dei Balcani occidentali

Il 13 novembre 2006 il Consiglio ha affidato alla Commissione europea il mandato a negoziare gli accordi con alcuni Paesi dei Balcani occidentali. Le trattative si sono aperte ufficialmente il 30 novembre 2006 con una cerimonia a Bruxelles e si sono svolte in tre fasi. L'obiettivo generale degli accordi  agevolare il rilascio dei visti per l'UE ai cittadini dei paesi dei Balcani occidentali, soprattutto a quelli che viaggiano pi frequentemente, fissando al tempo stesso regole chiare contro l'immigrazione clandestina. I progetti di accordo di facilitazione del visto prevedono di mantenere a 35 euro anzichŽ a 60 euro le spese per il rilascio del visto per tutti i cittadini dei paesi dei Balcani occidentali e di abolire tali spese per alcune categorie. Inoltre, per altre, per esempio uomini d'affari, studenti e giornalisti, sono stati semplificati i documenti richiesti per il rilascio del visto. Per alcune categorie di persone che viaggiano di frequente  previsto il rilascio di visti multipli di lunga durata. Infine, sono esenti dall'obbligo del visto i titolari di passaporto diplomatico. I progetti di accordo di riammissione definiscono in modo chiaro gli obblighi e le procedure a cui sia le autoritˆ dei paesi dei Balcani occidentali che quelle degli Stati membri dell'UE devono attenersi per quanto riguarda le modalitˆ e i tempi di riammissione dei cittadini che risiedono illegalmente nei loro territori. Gli accordi si applicano sia ai cittadini di entrambe le Parti, sia ai cittadini di paesi terzi e agli apolidi in posizione irregolare, purchŽ esista un chiaro legame tra questi ultimi e la Parte richiesta (per esempio, un visto o un permesso di soggiorno). I cittadini dell'UE che si recano nei paesi dei Balcani occidentali sono giˆ esentati dall'obbligo del visto. La conclusione degli accordi di facilitazione del visto deve essere considerata un concreto passo in avanti nel cammino indicato dall'agenda di Salonicco verso l'abolizione del visto anche per i cittadini dei paesi dei Balcani occidentali. La facilitazione del visto dovrebbe spingere questi paesi ad attuare le opportune riforme e a rafforzare la loro cooperazione a livello regionale e con l'UE in settori come il rafforzamento dello Stato di diritto, la lotta contro la criminalitˆ organizzata e la corruzione e il potenziamento delle capacitˆ amministrative per il controllo delle frontiere e la sicurezza dei documenti grazie all'introduzione dei dati biometrici. La Commissione predisporrˆ le procedure necessarie per giungere alla firma ufficiale degli accordi e dare quindi avvio alla fase di ratifica. Tutti gli accordi dovrebbero essere conclusi e dovrebbero entrare in vigore entro la fine del 2007.

http://www.ec.europa.eu/commission_barroso/frattini/index_en.htm

 

 

Accordo di riammissione e sui visti tra CE e Serbia

Lo scorso 16 maggio sono stati conclusi i negoziati sullĠaccordo di riammissione e di agevolazione allĠottenimento dei visti tra la Comunitˆ europea e la Serbia. Anche con la Serbia cos“ come con lĠAlbania, la Bosnia ed Erzegovina, Montenegro e lĠex Repubblica Yugoslava di Macedonia. I negoziati erano cominciati ufficialmente lo scorso 30 novembre su raccomandazione del Consiglio adottata in data 13 novembre 2006. Gli accordi sono volti a rendere pi semplice per i cittadini Serbi, in particolare coloro che viaggiano pi spesso, di ottenere il visto, allo stesso tempo definendo norme in materia di immigrazione illegale. In base allĠaccordo le tasse sono fissate in 35Û invece che 60 Û per tutti i cittadini serbi, mentre per alcuni vi  unĠesenzione totale. Inoltre per alcune categorie di persone (imprenditori, giornalisti e studenti)  prevista una semplificazione rispetto alla documentazione richiesta. Ancora per coloro che viaggiano spesso  previsto il rilascio di un visto con possibilitˆ di pi ingressi, mentre per i diplomatici  prevista lĠesenzione totale dalla richiesta di visto. Quanto alla riammissione, lĠaccordo individua le procedure e gli obblighi delle autoritˆ serbe e degli Stati membri, in relazione a dove e come respingere le persone che sono residenti illegalmente nei loro territori. Gli accordi non riguardano solo i soggiornanti illegali cittadini delle parti ma anche persone che abbiano un legame certo con una delle parti, come un visto o un permesso di soggiorno. Il testo dellĠaccordo dovrˆ essere formalmente firmato e ratificato secondo le procedure interne delle due parti, ma si prevede che entri in vigore entro la fine del 2007.

http://www.ec.europa.eu/commission_barroso/frattini/index_en.htm

 

RIFUGIATI E ASILO

Situazione dei rifugiati e sfollati in Iraq

Luned“, 23 aprile 2007, il Consiglio "Affari generali e relazioni esterne" ha adottato le conclusioni sulla situazione generale in Iraq e nelle regioni limitrofe, inclusi i bisogni umanitari dei rifugiati e degli sfollati all'interno del paese.

http://www.consilium.europa.eu/ueDocs/cms_Data/docs/pressData/it/jha/93929.pdf

 

 

CITTADINANZA

Programma "Diritti fondamentali e cittadinanza" per il periodo 2007-2013 

Il Consiglio ha adottato la decisione che istituisce per il periodo dal 1ĵ gennaio 2007 al 31 dicembre 2013 il programma "Diritti fondamentali e cittadinanza" come parte del programma generale "Diritti fondamentali e giustizia" (Doc. Cons. 16505/06). Gli obiettivi principali del programma saranno quelli di promuovere lo sviluppo di una societˆ europea fondata sul rispetto dei diritti fondamentali, rafforzare la societˆ civile e incoraggiare un dialogo aperto, trasparente e regolare con essa riguardo ai diritti fondamentali, combattere il razzismo, la xenofobia e lĠantisemitismo e promuovere una migliore intesa interconfessionale e multiculturale e una maggiore tolleranza in tutta l'Unione europea. Il programma sosterrˆ i seguenti tipi di azione, complementari a quelle dellĠAgenzia europea dei diritti fondamentali: azioni specifiche della Commissione, progetti transnazionali presentati da autoritˆ pubbliche, organizzazioni internazionali o non governative, che coinvolgano almeno due Stati membri o almeno uno Stato membro e un paese aderente o candidato; attivitˆ di ONG o di altri enti che perseguono un obiettivo di interesse europeo generale nel quadro degli obiettivi del programma. Il programma prevede inoltre sovvenzioni di funzionamento intese a cofinanziare le spese associate al programma di lavoro permanente della Conferenza delle Corti costituzionali europee e dell'Associazione dei Consigli di Stato e delle Corti supreme amministrative dell'Unione europea. Possono partecipare tutti gli Stati membri, i paesi aderenti, i paesi candidati e i paesi dei Balcani occidentali coinvolti nel processo di stabilizzazione e associazione. Il programma  aperto alle istituzioni e alle organizzazioni pubbliche o private stabilite nei paesi partecipanti. Prevede anche attivitˆ svolte in comune con le organizzazioni internazionali attive nel settore dei diritti fondamentali, come il Consiglio d'Europa. Il bilancio disponibile per questo programma specifico  di 93,8 milioni di euro per il periodo 2007-2013. http://ec.europa.eu/justice_home/funding/rights/funding_rights_en.htm

 

POLITICHE DI INTEGRAZIONE

Seconda edizione del Manuale per lĠintegrazione

é stata pubblicata la seconda edizione del manuale sullĠintegrazione che propone una rassegna di buone pratiche, rifacendosi agli insegnamenti tratti dall'esperienza dei responsabili politici e degli operatori del settore in tutta Europa. Il manuale raccoglie e presenta esempi concreti relativi ad aspetti diversi dell'integrazione degli immigrati e, cos“ facendo, si inserisce in un processo strategico pi ampio nel settore dellĠintegrazione dell'Unione europea, segnatamente nello sviluppo di un quadro europeo sull'integrazione. Il manuale  preparato dal Migration Policy Group, in stretta cooperazione con i National Contact Point di ogni Governo ed  basato principalmente sul materiale ricavato dai seminari tenuti in ogni Stato durante i quali sono state presentate le migliori prassi realizzate in ogni Stato. Inoltre allĠintegrazione  stata dedicata una conferenza interministeriale tenutasi a Postdam lo scorso 10 maggio 2007, sotto la Presidenza tedesca.

Sempre in tema di integrazione, la Commissione ha selezionato dodici nuovi progetti in base allĠinvito a presentare proposte 2006 per azioni preparatorie per lĠintegrazione dei cittadini di paesi terzi (programma INTI). I progetti riceveranno sovvenzioni per un importo totale di 4 milioni di euro.

In futuro, sarˆ il Fondo europeo per lĠintegrazione di cittadini di paesi terzi, istituito nell'ambito del programma generale "Solidarietˆ e gestione dei flussi migratori", a dover gestire le problematiche afferenti all'integrazione che va affrontando lĠEuropa, con 825 milioni di euro per il periodo 2007-2013 diretti a favorire il processo di integrazione nelle nostre societˆ e ad aiutare gli Stati membri a condividere le rispettive esperienze e pratiche migliori.

Si veda anche:

Dossier informativo – Rafforzare il quadro europeo sullĠintegrazione

http://ec.europa.eu/justice_home/news/information_dossiers/integration_May07/index_en.htm

 

Manuale sullĠintegrazione per politici e operatori, seconda edizione

http://ec.europa.eu/justice_home/doc_centre/immigration/integration/doc_immigration_integration_en.htm

 

RAZZISMO E DISCRIMINAZIONE

Decisione-quadro del Consiglio sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia

Nella riunione del Consiglio del 19-20 aprile 2007,  stato concordato un orientamento generale sulla decisione-quadro in attesa che siano sciolte alcune riserve parlamentari. Il testo stabilisce che i seguenti comportamenti intenzionali saranno resi punibili in tutti gli Stati membri dell'UE: l'istigazione pubblica alla violenza o all'odio, anche mediante la diffusione e la distribuzione pubblica di scritti, immagini o altro materiale, nei confronti di un gruppo di persone, o di un suo membro, definito rispetto alla razza, al colore, alla religione, all'ascendenza o all'origine nazionale o etnica; l'apologia, la negazione o la minimizzazione grossolana dei crimini di genocidio, dei crimini contro l'umanitˆ e dei crimini di guerra, quali definiti agli articoli 6, 7 e 8 dello statuto della Corte penale internazionale, dirette contro un gruppo di persone o un membro di tale gruppo, definito rispetto alla razza, al colore, alla religione, all'ascendenza o all'origine nazionale o etnica, e crimini definiti dal Tribunale di Norimberga (articolo 6 dello statuto del Tribunale militare internazionale, accordo di Londra del 1945), dirette contro un gruppo di persone o un membro di tale gruppo, definito rispetto alla razza, al colore, alla religione, all'ascendenza o all'origine nazionale o etnica. Gli Stati membri possono decidere di rendere punibili soltanto i comportamenti atti a turbare la quiete pubblica o che sono minacciosi, vessatori o insultanti. Gli Stati membri provvederanno affinchŽ i comportamenti di cui sopra siano resi punibili con la reclusione per una durata massima compresa almeno tra uno e tre anni. L'obbligo di rispettare i diritti fondamentali e i fondamentali principi giuridici sanciti dall'articolo 6 del trattato sull'Unione europea, tra cui la libertˆ di espressione e di associazione, non potrˆ essere modificato per effetto della decisione quadro. Gli Stati membri non dovranno modificare le proprie norme costituzionali e i principi fondamentali riguardanti la libertˆ di associazione, la libertˆ di stampa e la libertˆ di espressione. Gli Stati membri avranno due anni dall'adozione della decisione quadro per conformarsi alle disposizioni della medesima. Il Consiglio ha adottato anche una dichiarazione con la quale ha tenuto a precisare che la decisione-quadro si limita ai reati commessi sulla base di razza, colore della pelle, religione, origine nazionale o etnica ma che non contempla i reati commessi su altre basi, ad esempio da regimi totalitari, pur deplorandoli. Il Consiglio rinvia quindi alla Commissione il compito di vigilare e riferire in merito allĠattuazione della decisione-quadro onde anche valutare se sia necessaria lĠadozione di un altro strumento al fine di contemplare l'apologia, la negazione o la minimizzazione grossolana dei crimini di genocidio, dei crimini contro l'umanitˆ e dei crimini di guerra rivolti contro un gruppo di persone definite secondo criteri diversi da razza, colore della pelle, religione, origine nazionale o etnica, quali lo status sociale e le convinzioni politiche. La Commissione europea organizzerˆ unĠaudizione pubblica sui crimini di genocidio, sui crimini contro l'umanitˆ e sui crimini di guerra commessi da regimi totalitari nonchŽ su chi ne fa l'apologia, li nega o li minimizza grossolanamente e rileva la necessitˆ di un risarcimento adeguato per le ingiustizie subite e se del caso di presentare una proposta di decisione quadro su detti crimini.

http://www.consilium.europa.eu/ueDocs/cms_Data/docs/pressData/it/jha/93929.pdf

 

 

VARIE

Questioni pregiudiziali concernenti lo spazio di libertˆ, sicurezza e giustizia

Il Consiglio ha approvato l'invio di una lettera alla Corte di giustizia delle Comunitˆ europee contenente riflessioni sul trattamento delle questioni pregiudiziali concernenti lo spazio di libertˆ, sicurezza e giustizia. Il Consiglio invita la Corte ad elaborare proposte di modifica dello statuto volte a introdurre un procedimento formale di urgenza relativo alle questioni pregiudiziali relative allo spazio di libertˆ, sicurezza e giustizia, obiettivo condiviso dalla stessa Corte e da tutti gli Stati (7646/07).

http://register.consilium.europa.eu/pdf/it/07/st07/st07646.it07.pdf