Novità europa – 7 novembre 2007

Regione Piemonte- IRES Piemonte-ASGI

http://www.piemonteimmigrazione.it/Pop/archivio_newseuropa.htm

 

a cura di

Chiara Favilli

 

 

GIURISPRUDENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA... 2

Circolazione dei cittadini europei e deducibilità delle tasse di iscrizione. 2

Sussidi all’istruzione e circolazione dei cittadini europei 2

POLITICHE MIGRATORIE.. 2

Ampliamento dello spazio Schengen a nove Stati membri 2

Ingresso dei lavoratori di Paesi terzi altamente qualificati ed ingresso dei lavoratori 2

Modello uniforme per i permessi di soggiorno rilasciati a cittadini non UE.. 3

ASILO... 3

Contributi sul libro verde sul futuro del sistema europeo comune di asilo.. 3

Ingresso dei cittadini di Paesi terzi per motivi di ricerca scientifica. 3

LOTTA ALL’IMMIGRAZIONE ILLEGALE.. 4

Frontiere marittime meridionali 4

Frontex.. 4

CITTADINANZA EUROPEA... 4

Circolazione dei lavoratori ed accesso alla previdenza complementare. 4

Limitazioni alla circolazione e al soggiorno dei cittadini europei: la posizione dell’Italia. 5

RELAZIONI ESTERNE.. 5

Facilitazione del rilascio dei visti e accordi di riammissione. 5

Facilitazione del rilascio dei visti e accordi di riammissione con la Moldova. 6

Globalizzazione e Organizzazione internazionale del lavoro.. 6

Strategia annuale sulla politica dell’UE in materia di allargamento.. 6

VARIE.. 7

Trattato di Lisbona. 7

Procedimento pregiudiziale d’urgenza presso la corte di giustizia. 7

Comunicazione della Commissione europea sul lavoro sommerso.. 7

 


 

GIURISPRUDENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA

Circolazione dei cittadini europei e deducibilità delle tasse di iscrizione

In una sentenza dello scorso 11 settembre 2007 nelle cause riunite C-76/05_C-318/05, Schwarz and Gootjes-Schwarz v Finanzamt Bergisch Gladbach Commission of the European Communties v Federal Republic of Germany, cause riunite C-76/05 and C-318/05, la Corte ha affermato la normativa tedesca sulla deducibilità delle tasse scolastiche è contraria al diritto comunitario in quanto costituisce un ostacolo non giustificato alla libera circolazione dei cittadini europei. Una norma tedesca prevedeva infatti la possibilità di dedurre circa il 30 % delle tasse pagate per l’iscrizione in una scuola privata che soddisfi certe condizioni. Secondo la Corte la deducibilità è contraria al diritto comunitario in quanto non si applica per tasse di iscrizione in scuole situate in altri Stati membri.

http://curia.europa.eu/jurisp/cgi-bin/form.pl?lang=EN&Submit=rechercher&numaff=C-76/05 http://curia.europa.eu/jurisp/cgi-bin/form.pl?lang=EN&Submit=rechercher&numaff=C-318/05

 

 

Sussidi all’istruzione e circolazione dei cittadini europei

Il 23 ottobre 2007 la Corte di giustizia ha adottato una sentenza nei procedimenti riuniti C-11/06 & C-12/06, Rhiannon Morgan v Bezirksregierung Köln and Iris Bucher v Landrat des Kreises Düren con la quale ha affermato che la disposizione che prevede il riconoscimento dei sussidi per la formazione e l’istruzione in un altro Stato membro alla condizione che tali studi siano una continuazione degli studi compiuti per almeno un anno in Germania costituisce un ostacolo alla libertà di circolazione dei cittadini dell’Unione.

http://curia.europa.eu/jurisp/cgi-bin/form.pl?lang=EN&Submit=rechercher&numaff=C-11/06

 

POLITICHE MIGRATORIE

 

Ampliamento dello spazio Schengen a nove Stati membri

Il Consiglio ha deciso di estendere a nove dei dieci nuovi Stati membri che hanno aderito all’UE dal 1° maggio 2004 (Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovenia, Slovacchia e la Repubblica Ceca), l’eliminazione dei controlli alle frontiere interne, terrestre e marittime a partire mentre per le frontiere aeree l’eliminazione dei controlli sarà operativa da marzo 2008. Bulgaria, Cipro, Romania e Svizzera applicheranno totalmente l’acquis di Schengen nei prossimi anni, mentre Irlanda e Regno Unito non hanno al momento espresso la volontà di aderire. Si veda il documento di approfondimento pubblicato dal Consiglio il 7 novembre 2007: http://www.consilium.europa.eu/ueDocs/cms_Data/docs/pressData/fr/jha/96990.pdf

 

Ingresso dei lavoratori di Paesi terzi altamente qualificati ed ingresso dei lavoratori

La Commissione europea ha adottato lo scorso 23 ottobre 2007 due proposte di direttiva: una sull’ingresso dei lavoratori altamente qualificati cittadini di Paesi terzi e l’altra sull’ingresso dei lavoratori cittadini di Paesi terzi. La prima proposta, COM(2007)423, prevede la creazione della c.d. Blue Card, uno speciale permesso di soggiorno che consente ai titolari di godere di una posizione più favorevole rispetto agli altri lavoratori cittadini di Paesi terzi sia rispetto al diritto al ricongiungimento familiare sia rispetto alla circolazione in un altro Stato membro, permessa dopo due anni di regolare soggiorno ed in presenza di un contratto. La seconda COM/2007/638, riguarda tutti i lavoratori prevedendo regole comuni procedurali per il loro ingresso nonché regole sui diritti dei lavoratori ammessi e legalmente impiegati in uno Stato membro. Lo scopo è di semplificare ed uniformare le procedure attraverso un cosiddetto sistema "one-stop-shop" e di restringere le differenze di trattamento esistenti nei diritti riconosciuti ai lavoratori così da evitare che i cittadini siano indotti a scegliere uno Stato invece di un altro a causa dei maggiori o minori diritti garantiti.

http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2007:0637:FIN:EN:HTML

http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2007:0638:FIN:EN:HTML

 

Modello uniforme per i permessi di soggiorno rilasciati a cittadini non UE

Il Consiglio GAI del 18 settembre 2007 ha approvato la proposta che stabilisce gli elementi di sicurezza e gli identificatori biometrici che gli Stati membri dovranno utilizzare in un modello uniforme per i permessi di soggiorno rilasciati a cittadini di paesi terzi. Il testo sarà riveduto e formalmente adottato dal Consiglio una volta sciolte le restanti riserve d'esame parlamentare. Il modello uniforme per i permessi di soggiorno comprenderà un supporto di memorizzazione contenente l’immagine del volto e le immagini delle due impronte digitali del titolare, tutte in formato interoperativo. I dati saranno protetti e memorizzati e la loro integrità, autenticità e riservatezza saranno garantite. Le prescrizioni tecniche del rilevamento degli identificatori biometrici saranno fissate in conformità con i requisiti tecnici previsti per i passaporti rilasciati dagli Stati membri ai loro cittadini.

http://www.consilium.europa.eu/ueDocs/newsWord/it/jha/96202.doc

 

ASILO

Contributi sul libro verde sul futuro del sistema europeo comune di asilo

Sono stati pubblicati i contributi sul libro verde sul futuro del Sistema europeo comune in materia di asilo ricevuti dalla Commissione europea che ha invitato tutti i soggetti interessati ed intervenuti nel processo di consultazione ad una conferenza pubblica tenutasi a Bruxelles il 7 novembre 2007.

http://ec.europa.eu/justice_home/news/consulting_public/gp_asylum_system/news_contributions_asylum_system_en.htm

 

 

Ingresso dei cittadini di Paesi terzi per motivi di ricerca scientifica

Lo scorso 12 ottobre è scaduto il termine per attuare la direttiva 2005/71/CE sull’ingresso dei cittadini di Paesi terzi per motivi di ricerca scientifica. Solo sei Stati hanno adottato le norme di attuazione (Belgio, Germania, Ungheria, Austria, Portogallo e Romania) notificando l’avvenuta attuazione. Quattro Stati membri (Francua, Lettonia, Lituania e la Repubblica Slovacca) hanno comunicato una parziale attuazione. La Commissione europea, che ha espresso rammarico per questa scarsa cooperazione degli Stati, potrebbe sin da ora dare inizio a procedure di infrazione nei confronti degli Stati che non hanno attuato e di coloro che hanno attuato solo parzialmente.

 

LOTTA ALL’IMMIGRAZIONE ILLEGALE

Frontiere marittime meridionali

Il Consiglio GAI del 18 settembre 2007 ha adottato delle conclusioni in materia di frontiere esterne marittime meridionali nelle quali incoraggia gli Stati membri a cooperare specie in favore degli Stati più esposti ai flussi migratori ed invita la Commissione e gli Stati membri a rafforzare la cooperazione con i Paesi terzi relativa al controllo di frontiera, alla ricerca ed al salvataggio ed al rimpatrio, nel rispetto del diritto internazionale e del diritto alla protezione internazionale e nel quadro dell'approccio globale in materia di migrazione.

http://www.consilium.europa.eu/ueDocs/newsWord/it/jha/96202.doc

 

 

Frontex

Il Consiglio GAI del 18 settembre 2007 ha ascoltato il direttore esecutivo di Frontex che ha informato le delegazioni sui recenti sviluppi e sulle attività future programmate in relazione alle operazioni congiunte nell'ambito della rete europea di pattuglie, il cosiddetto "toolbox" (registro a livello centrale delle attrezzature tecniche) nonché l'attuazione del regolamento relativo alle squadre di intervento rapido alle frontiere. Si riportano qui di seguito alcune delle notizie riportate nelle Conclusioni della Presidenza: “il 24 maggio 2007, è stato avviato il progetto della rete europea di pattuglie per assicurare il coordinamento delle attività delle pattuglie degli Stati membri. Tale rete dovrebbe costituire in futuro una parte integrante del sistema europeo di sorveglianza. Nella fase iniziale la rete si basa su un sistema di punti di contatto nazionali che coprono le zone costiere del Mar Mediterraneo e dell'Oceano Atlantico individuate dagli Stati membri limitrofi. In una fase successiva si predisporrà una struttura organizzativa adeguata (centri di coordinamento nazionali) e anche il mare aperto sarà interessato. FRONTEX ha già coordinato alcune operazioni congiunte nell'ambito della rete europea di pattuglie. In conformità dell'articolo 7 del regolamento (CE) 2007/2004, FRONTEX ha istituito il cosiddetto "toolbox" (registro centralizzato delle attrezzature tecniche disponibili) per il controllo e la sorveglianza delle frontiere esterne. Consta di elicotteri, aeromobili, navi, radar mobili, veicoli e altri strumenti di controllo delle frontiere, che gli Stati membri, su base volontaria e su richiesta di un altro Stato membro o a seguito dell'avvio di un'operazione congiunta Frontex, sono disposti a mettere a disposizione per un periodo limitato. Il regolamento (CE) n. 863/2007 ha istituito un meccanismo per la creazione di squadre di intervento rapido alle frontiere. Il regolamento è stato adottato l'11 luglio 2007 ed è entrato in vigore il 20 agosto 2007. L'attuazione di tale regolamento richiede l'elaborazione di un elenco di esperti nazionali da inviare per fornire assistenza operativa rapida per un periodo limitato allo Stato membro che ne faccia richiesta e che si trovi a fare fronte a sollecitazioni urgenti ed eccezionali, specie in caso di afflusso massiccio alle frontiere esterne di cittadini di paesi terzi che tentano di entrare illegalmente nel territorio dell'Unione europea. FRONTEX, che è responsabile dell'elaborazione degli elenchi di agenti della guardia nazionale di frontiera, dell'organizzazione della loro formazione, della determinazione della composizione delle squadre e della decisione in merito al loro invio, ha già cominciato l'attuazione del regolamento relativo alle squadre di intervento rapido e prevede di effettuare il primo esercizio in Portogallo in ottobre/novembre 2007”.

http://www.consilium.europa.eu/ueDocs/newsWord/it/jha/96202.doc

 

CITTADINANZA EUROPEA

Circolazione dei lavoratori ed accesso alla previdenza complementare

La Commissione ha adottato una proposta per ridurre gli ostacoli alla mobilità dei lavoratori attraverso il rafforzamento dell’accesso e la conservazione dei diritti della previdenza complementare. La proposta dovrà essere adottata all’unanimità dal Consiglio dopo che la Commissione ha presentato una proposta modificata accogliendo gli emendamenti del Parlamento europeo.

 http://ec.europa.eu/employment_social/news/2007/oct/pensions_proposal_en.pdf

 

 

Limitazioni alla circolazione e al soggiorno dei cittadini europei: la posizione dell’Italia

In un’intervista al Financial Times rilasciata il 7 novembre il Presidente del Consiglio ha sostenuto che l’Unione europea dovrebbe cooperare maggiormente per garantire che la circolazione dei cittadini europei non determini problemi di ordine pubblico garantendo maggiore efficacia alla lotta alla criminalità. In Italia circa 1000 Rumeni al mese sono entrati dall’ingresso della Romania nell’Unione europea avvenuto il 1° gennaio 2007. In seguito all’omicidio avvenuto a Roma il Governo ha adottato un decreto legge che conferisce ai prefetti  poteri di espulsione in casi di pericolo per l’ordine pubblico e la pubblica sicurezza e amplia le ipotesi di espulsione con accompagnamento immediato alla frontiera. Secondo il Primo ministro si sono avute finora 29 decisioni adottate dai Prefetti con 12 casi convalidati da un giudice. Nonostante dei ventinove espulsi ventotto siano rumeni e uno ungherese, secondo il Primo ministro le misure non sono state adottate contro i Rumeni. Il Presidente del Consiglio italiano insieme al Presidente del Consiglio rumeno hanno scritto insieme una lettera al Presidente della Commissione europea affinché l’Unione intervenga come misure per favorire  l'inclusione sociale, con un focus particolare sui Rom; favorire misure per gestire al meglio i ritorni nei Paesi di origine delle persone che non sono in grado di sostenersi; rafforzare la cooperazione tra il Paese di origine dell'immigrazione e quello di destinazione per gestire i flussi migratori.

http://www.ansa.it/europa/fattidelgiorno/200711071459296280/200711071459296280.html

 

RELAZIONI ESTERNE

Facilitazione del rilascio dei visti e accordi di riammissione

Il Consiglio GAI del 18 settembre 2007 ha adottato decisioni cha approvano la firma di accordi di facilitazione del rilascio dei visti ai cittadini dell'UE e dell'Albania (12198/07), della Bosnia-Erzegovina (12201/07), dell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia (12203/07), del Montenegro (12204/07) e della Serbia (12205/07). Ha altresì adottato decisioni che approvano la firma di accordi di riammissione delle persone in posizione irregolare con la Bosnia-Erzegovina (12196/07), l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia (12199/07), il Montenegro (12197/07) e la Serbia (12202/07). Scopo degli accordi sui visti è agevolare, su base di reciprocità, il rilascio di visti ai cittadini dell'Unione europea e dell'Albania, della Bosnia-Erzegovina, dell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia, del Montenegro e della Serbia per soggiorni previsti di massimo 90 giorni per periodi 180 giorni. L'accordo non si applica a Danimarca, Irlanda e Regno Unito. Gli accordi di riammissione instaurano, su base di reciprocità, procedure rapide ed efficaci per l'identificazione e il rimpatrio delle persone che non soddisfano o che non soddisfano più le condizioni di ingresso, presenza e soggiorno nei territori della Bosnia-Erzegovina, dell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia, del Montenegro e della Serbia o di uno degli Stati membri dell'UE e agevolano il transito di quelle persone in uno spirito di cooperazione. L'accordo non si applica al territorio della Danimarca.

http://www.consilium.europa.eu/ueDocs/newsWord/it/jha/96202.doc

 

Facilitazione del rilascio dei visti e accordi di riammissione con la Moldova

Sono stati firmati a Bruxelles gli accordi di riammissione e facilitazione del visto tra la Commissione europea e la Moldova alla presenza del Vicepresidente della Commissione europea Franco Frattini e il Segretario di Stato agli affari europei Manuel Lobo Antunes (rispettivamente per la Commissione europea e per la Presidenza portoghese) e del il vice Primo Ministro e Ministro degli Affari esteri e dell’Integrazione europea Andrei Stratan per la Moldova. La raccomandazione ad avviare i negoziati era stata approvata dal Consiglio il 19 dicembre 2006 mentre i negoziati si sono svolti dal 9 febbraio 2007 al 25 aprile 2007. Globalmente gli accordi mirano ad agevolare il rilascio dei visti di soggiorno di breve durata per l’Unione europea ai cittadini moldovi, specie a quelli che viaggiano più di frequente, fissando nel contempo regole contro l'immigrazione clandestina. L’accordo di facilitazione del visto permette di mantenere a 35 anziché a 60 euro le spese di rilascio del visto per tutti i cittadini moldovi e di abolire tali spese per alcune categorie di richiedenti; per altre, come gli uomini d'affari, gli studenti e i giornalisti, provvede a semplificare i documenti d’appoggio richiesti per il rilascio del visto; per alcune categorie di persone che viaggiano di frequente, rende possibile il rilascio di visti multipli di lunga durata. Infine esenta dall'obbligo di visto i titolari di passaporto diplomatico. L’accordo di riammissione definisce in modo chiaro gli obblighi e le procedure cui sia le autorità moldove sia quelle degli Stati membri dell'UE devono attenersi per quanto riguarda le modalità e i tempi di riammissione dei cittadini che soggiornano illegalmente nei territori oggetto dell’accordo. In proposito, l’accordo si applica ai cittadini in posizione irregolare di entrambe le parti, ma anche ai cittadini di paesi terzi e agli apolidi in posizione irregolare purché esista un chiaro legame tra questi e la parte richiesta (per esempio, un visto o un permesso di soggiorno). L’accordo di riammissione sarà applicato nel pieno rispetto dei diritti umani sanciti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. I cittadini dell'UE che si recano in Moldova sono già esenti dall'obbligo di visto. L’entrata in vigore degli accordi è prevista per il 1° gennaio 2008.

 

Globalizzazione e Organizzazione internazionale del lavoro

Nell’ambito della Conferenza Internazionale dell’Organizzazione internazionale del lavoro, tenutasi a Lisbona il 30 e 31 ottobre 2007, l’Unione europea ha promosso il concetto di leale globalizzazione assicurando che la comunità internazionale tenga meglio conto degli effetti della globalizzazione sulla vita lavorativa delle persone. La Commissione sta infatti agendo attraverso le politiche del commercio, sviluppo e relazioni esterne e incoraggerà gli Stati membri dell’Unione europea a ratificare una serie di norme internazionali per migliorare la qualità del lavoro nel mondo. La Commissione in particolare sosterrà una maggiore cooperazione e coerenza delle politiche tra varie organizzazioni quali l’OMC, le organizzazioni finanziari internazionali, le Nazioni Unite e l’Organizzazione internazionale del lavoro stessa; rafforzare il dialogo sull’occupazione e le politiche sociali con le economie emergenti; incoraggiare gli Stati membri a ratificare una serie di Convenzioni dell’ILO. Si veda l’ ILO Forum on Decent Work for a Fair Globalisation

http://www.ilo.org/global/What_we_do/Events/Symposiaseminarsandworkshops/lang--en/WCMS_083618/index.htm e la Comunicazione della Commissione Promoting decent work in the world,

http://ec.europa.eu/employment_social/news/2006/may/com_2006_249_en.pdf

 

 

Strategia annuale sulla politica dell’UE in materia di allargamento

La Commissione europea ha adottato oggi il suo documento di strategia annuale sulla politica dell'UE in materia di allargamento, che illustra il modo in cui viene applicato il consenso rinnovato raggiunto dai leader dell'UE in occasione del vertice del dicembre 2006 nel processo di allargamento che è proseguito nel 2007. La Commissione ha inoltre esaminato i progressi compiuti dai paesi candidati effettivi e potenziali, concludendo che pur avendo registrato progressi costanti, anche se non omogenei, la regione dei Balcani occidentali rimane confrontata a una serie di problemi di notevole entità. La Turchia procede sulla via dell'adesione, ma deve rilanciare il processo di riforma.  I negoziati di adesione con la Croazia procedono bene e stanno entrando in una fase decisiva. La Commissione si aspetta che nei prossimi dodici mesi i negoziati con la Croazia compiano notevoli progressi, purché il paese continui ad impegnarsi sulla via delle riforme e rispetti le condizioni fissate.

 

 

VARIE

Trattato di Lisbona

I capi di Stato e di Governo hanno concordato a Lisbona il testo di un Trattato che modificherà i Trattati esistenti sostituendo il Trattato che istituisce una Costituzione per l’Europea firmato a Roma nel 2004 ma che non è mai entrato in vigore a causa della mancata ratifica da parte di alcuni Stati membri. Per un esame dell’impatto del nuovo Trattato sulle politiche di immigrazione e di asilo si veda http://www.statewatch.org/euconstitution.htm

 

 

Procedimento pregiudiziale d’urgenza presso la corte di giustizia

Il presidente della Corte di giustizia Vassilios Skouris ha presentato al Consiglio la richiesta della Corte di giustizia di modificarne lo statuto al fine di istituire un procedimento pregiudiziale d’urgenza. La modifica consentirebbe di derogare a talune disposizioni del protocollo sullo statuto della Corte di giustizia relative al procedimento nell'ambito dell'introduzione di un procedimento pregiudiziale d'urgenza per i rinvii pregiudiziali in determinati settori. Il Consiglio ha incaricato gli organi preparatori di esaminare ulteriormente il contenuto della proposta.

http://www.consilium.europa.eu/ueDocs/newsWord/it/jha/96202.doc

 

 

Comunicazione della Commissione europea sul lavoro sommerso

La Commissione europea ha pubblicato una comunicazione sul lavoro sommerso considerato uno dei maggiori ostacoli al raggiungimento degli obiettivi di miglioramento dei posti di lavoro e della crescita. La relazione identifica i principali fattori di spinta dell'economia informale, definisce metodi efficaci per ridurne l'ampiezza e propone un insieme di misure di controllo a livello tanto europeo quanto nazionale. I nuovi dati di Eurobarometro – la prima indagine armonizzata su tale aspetto sensibile mai effettuata su scala europea – confermano l'esistenza di un ampio mercato fertile per il lavoro clandestino in tutta l'UE. Come accompagnamento alla presente comunicazione, la Commissione propone di: ridurre ulteriormente l'imposizione fiscale sul lavoro e diminuire l'onere amministrativo nel contesto della strategia dell'UE per l'occupazione e la crescita;  riesaminare, da parte degli Stati membri, le disposizioni transitorie il più presto possibile e comunque prima del passaggio alla fase successiva all'inizio del 2009. Tenuto conto della contrazione del mercato del lavoro in taluni Stati membri, le disposizioni che limitano la mobilità dei lavoratori dei nuovi Stati membri costituiscono un esempio tipico di gravami amministrativi;

facilitare gli scambi delle prassi ottimali, una valutazione più sistematica delle politiche e una migliore quantificazione del lavoro non dichiarato nel quadro del nuovo programma PROGRESS dell'UE; esaminare la possibilità di predisporre una piattaforma europea di cooperazione tra gli ispettorati del lavoro e altre istanze responsabili dell'applicazione della legge; tener conto dei problemi connessi al lavoro non dichiarato nei principi comuni della c.d. flexsecurity attualmente elaborati; associare attivamente i rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro alla lotta contro il lavoro non dichiarato. La nuova indagine Eurobarometro rivela che il lavoro non dichiarato è particolarmente diffuso nell'Europa meridionale ed orientale. A livello dell'UE, la percentuale dei dipendenti che riconoscono di essere retribuiti 'fuori busta' si colloca al 5%, percentuale che varia dal 3% o meno nella maggior parte dei paesi continentali, nel Regno Unito e in Irlanda, ad oltre il 10% in taluni paesi dell'Europa centrale e orientale. Il lavoro non dichiarato è più concentrato tra gli studenti, i disoccupati e i lavoratori indipendenti ed ha una maggiore incidenza nei settori dell'edilizia e dei servizi alle famiglie. Un fattore importante è rappresentato anche dal rischio di essere scoperti: le persone che ritengono tale rischio esiguo hanno più probabilità di essere coinvolte nel lavoro non dichiarato. Si veda:

http://ec.europa.eu/employment_social/news/2007/oct/undeclared_work_en.pdf

http://ec.europa.eu/public_opinion/index_en.htm

http://ec.europa.eu/employment_social/employment_analysis/work_en.htm