L'arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti, ha dichiarato che nessuno può essere espulso o tresferito in un paese dove sussiste il serio pericolo che la persona sia condannata a morte o sottoposta a torture e trattamenti disumani. L'arcivescovo ha fatto esplicito riferimento all'accordo siglato tra l'Italia e la Libia e ai recenti episodi di respingimenti, denunciati anche da un rapporto di Human Rights Watch. Monsignor Marchetto ha evidenziato che in Libia esistono centri di detenzione e rimpatrio dove le condizioni sono talvolta degradanti e disumane per i migranti respinti dall'Europa.