09/04/2010versione stampabilestampainvia paginainvia



L'arcivescovo Marchetto, responsabile della Santa Sede per l'immigrazione, denuncia le condizioni degradanti dei centri di detenzione in Libia

L'arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti, ha dichiarato che nessuno può essere espulso o tresferito in un paese dove sussiste il serio pericolo che la persona sia condannata a morte o sottoposta a torture e trattamenti disumani. L'arcivescovo ha fatto esplicito riferimento all'accordo siglato tra l'Italia e la Libia e ai recenti episodi di respingimenti, denunciati anche da un rapporto di Human Rights Watch. Monsignor Marchetto ha evidenziato che in Libia esistono centri di detenzione e rimpatrio dove le condizioni sono talvolta degradanti e disumane per i migranti respinti dall'Europa.

Parole chiave: migranti, italia, libia, vaticano
Categoria: Diritti, Profughi, Migranti
Luogo: europa
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