Serraino Vulpitta - Noi non dimentichiamo.

Ad 11 anni dalla strage appello per una manifestazione

                         Comitato "29 dicembre 1999"

Nella notte tra il 28 ed il 29 dicembre del 1999, a Trapani, allinterno del centro di permanenza temporanea per extracomunitari Serraino Vulpitta, dopo un tentativo di fuga duramente sedato dalle forze dellordine, dodici immigrati vennero rinchiusi in una cella, bloccata dallesterno con una sbarra di ferro. Uno di loro diede fuoco ai materassi nel tentativo di farsi aprire la porta. Fu linferno. Nel rogo morirono subito, bruciati vivi, tre immigrati tunisini; altri tre moriranno nei mesi successivi in ospedale a causa delle gravissime ustioni riportate.

Il processo iniziato nel 2001, a carico dellex Prefetto di Trapani Leonardo Cerenzia, imputato di omicidio colposo plurimo, si poi concluso con lassoluzione, confermata nel 2005 da una sentenza della Corte di Appello di Palermo Malgrado il processo avesse consentito lindividuazione di ritardi ed omissioni gravi che avevano determinato il tragico bilancio di morti, questa strage rimasta impunita.

Una successiva sentenza del Tribunale civile di Palermo ha riconosciuto la responsabilit dello stato per i danni morali e patrimoniali subiti da due immigrati sopravvissuti al rogo. La decisione del giudice civile, per, non ha condotto allaccertamento di alcuna responsabilit personale.

Lo stato ha pagato i danni subiti dai sopravvissuti, ma per la morte di RABAH, NASHREDDINE, JAMAL, RAMSI, LOFTI e NASIM non cՏ nessun colpevole.

A distanza di undici anni dal rogo ormai prossima lapertura di un nuovo centro di detenzione, denominato oggi centro di identificazione ed espulsione (CIE), in contrada Milo alla periferia di Trapani, con la capienza di oltre duecento posti. Allinterno di esso vi dovrebbe essere una sezione femminile ed anche un centro di accoglienza per richiedenti asilo.

Una struttura inutile e violenta, situata alla periferia di Trapani, caratterizzata da una serie di blocchi di cemento, che ha gi divorato ingenti risorse economiche per la sua realizzazione, e che ancora ne divorer per la sua gestione. Cos come successo per il Serraino Vulpitta: i costi della sua gestione e delle sue innumerevoli e continue ristrutturazioni, a fronte delle carenze igieniche, di inadeguatezza strutturale, di scarsa vivibilit per chi vi trattenuto e per chi vi lavora, denunciati pi volte, anche da Medici senza Frontiere, sono stati in questi anni altissimi, al di fuori di ogni controllo.

Lanniversario della strage del Serraino Vulpitta non mai stata una manifestazione rituale; ma questanno si carica di significati particolari, perch la verit su quanto successo undici anni fa non stata ancora fatta; perch malgrado le tensioni e le violenze che hanno continuato a caratterizzare i centri di detenzione amministrativa in tutta Italia, ed in particolare a Trapani e malgrado i costi proibitivi, la scarsa efficacia che hanno dimostrato, per quanto riguarda laccompagnamento effettivo dei migranti in frontiera, malgrado le continue violazioni dei diritti fondamentali delle persone che vi sono rinchiuse, si sta procedendo ad una ulteriore moltiplicazione di queste strutture disumane. Oggi denunciamo ancora, oltre lintroduzione del reato di immigrazione clandestina, la truffa della regolarizzazione negata ai lavoratori in Italia da anni, che hanno persino pagato i contributi previdenziali, ed ai quali oggi si propone, come unica alternativa allespulsione, lo sfruttamento e la criminalizzazione.

Chiediamo di riprendere le visite delle associazioni indipendenti e le ispezioni dei parlamentari in tutti i CIE, soprattutto in quelle strutture che, come il Serraino Vulpitta, avrebbero dovuto essere chiuse da anni, come richiedeva la relazione finale della Commissione ministeriale De Mistura che nel 2007 aveva accertato gravi irregolarit.

Chiediamo la regolarizzazione degli immigrati, la riapertura dei canali di ingresso legale e la chiusura dei centri di detenzione amministrativa, anche in vista della prossima entrata in vigore della normativa comunitaria che impone di procedere al rimpatrio volontario prima di porre in essere le pratiche amministrative di rimpatrio forzato. Per tutte queste motivazioni vi invitiamo a partecipare alle manifestazioni che a Trapani ricorderanno la Strage del Serraino Vulpitta.

Sabato 18 Dicembre 2010, ore 16.00
Incontro-dibattito alla Chiesa Valdese di via Orlandini 42, a Trapani. Con Enzo Caputo che presenter una lettura scenica dagli atti del processo penale. Vedi locandina allegata.

Mercoled 29 Dicembre 2010
Manifestazione e corteo, piazza Vittorio Emanuele, a Trapani


Fulvio Vassallo Paleologo, Universit di Palermo
Stefano Galieni, Giornalista, Roma
Valeria Bertolino, Operatrice sociale, Trapani
Michela Nuzzo, Operatrice sociale, Trapani
Vincenzo Morfino, Operatore sociale, Trapani
Fausta Ferruzza, Forum antirazzista di Palermo
Alfonso Di Stefano, Cobas Catania
Barbara Crivelli, Cgil Catania
Annamaria Rivera, Universit di Bari
Marco Paggi, avvocato, A.S.G.I., Padova
Alessandra Ballerini, Avvocato, Genova
Federica Sossi, Universit di Bergamo
Pietro Milazzo, CGIL Sicilia
Paolo Ferrero, Federazione della Sinistra
Judith Gleitze, Borderline Europe
Giovanna Grisafi, Social Help Cgil Agrigento
Alessandro Dal Lago, Universit di Genova
Salvatore Palidda, Universit di Genova
Federico Rahola, Universit di Genova
Gabriella Petti,Universit di Genova
Nicola Grigion, Progetto Melting Pot Europa
Ugo Mattei, Universit di Torino
Elisabetta Grande, Universit Piemonte Orientale
Alessandra Sciurba, Progetto Melting Pot Europa

Mario Guarino, Avvocato, Fds, Palermo
Anna Bucca, ARCI,Sicilia
Filippo Miraglia, ARCI Immigrazione,Roma
Gianfranco Schiavone, ASGI, Trieste
Salvatore Agueci, Associazione Italia-Tunisia, Trapani
Nazarena Zorzella, Avvocato, ASGI, Bologna
Marcello Maneri, Universit di Milano
Mimma Grillo, Forum antirazzista, Palermo
Giuseppe Mosconi, Universit di Padova
Renato Franzitta, Cobas, Palermo
Paolo Cuttitta, Universit di Palermo
Emilio Santoro, Universit di Firenze
Carmen Cordaro, Avvocato, ASGI, Messina
Sergio Castiglione, PCLI
Celina Frondiz, ASGI, Roma
Martino Lo Cascio, Associazione Narramondi,Palermo
Marina Gori, Avvocato, ASGI, Sanremo
Massimo Pastore,Avvocato, ASGI, Torino
Associazione Babele, Grottaglie, Taranto
Alberto Biondo, Laici Comboniani, Palermo
Venanzio Raspa, Universit di Urbino
Silvia Petrini, Avvocato, ASGI, Firenze
Giancarlo Anello, Universit di Parma

Manuela Spagnoli, Avvocato, Grosseto

Paola Ottaviano, Avvocato, Borderline Sicilia, Modica

Alessia Montuori, Associazione Senza Confine, Roma

Leopoldo Peratoner, pediatra, Trieste

Gianluca Vitale, Avvocato, ASGI, Torino

Donatella Loprieno, Universit della Calabria

Germana Graceffo, Borderline Sicilia, Agrigento

Celina Frondiz, Avvocato, ASGI, Roma

Mimmo Bruno, Libera, Agrigento