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Rapporti internazionali

08.02.2010

Contrasto all'immigrazione illegale: il ministro Maroni e il capo della polizia Manganelli in Ghana per la firma di un accordo tecnico

In Italia saranno formate squadre miste di polizia per l'identificazione e il rimpatrio dei clandestini

Per contrastare i flussi di immigrazione clandestina a partire dai Paesi da cui hanno origine, il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha programmato una serie di visite istituzionali nei Paesi dell'Africa Sub-Sahariana.

Il primo incontro si è svolto questa mattina ad Accra, nel Ghana, dove Maroni, accompagnato dal capo della Polizia Antonio Manganelli, ha avuto un colloquio con il collega Cletus Awoka, la prima volta di un ministro dell'Interno italiano.
Il ministro Maroni ha proposto al collega ghanese la sottoscrizione di un accordo di collaborazione bilaterale sulla sicurezza e l'adesione del Ghana alla convenzione Onu di Palermo sulla criminalità organizzata transnazionale.

Come ha spiegato il ministro dell’Interno, gli immigrati che arrivano dalle coste comprese tra il Marocco e l’Egitto sono spesso flussi di transito che hanno origine negli stati a sud del Sahara. È proprio per questo motivo che il ministro dell’Interno intende allargare a quell'area la fascia di sicurezza, non solo per quanto riguarda l'immigrazione, ma anche per il contrasto al terrorismo e al traffico di droga. Il Ghana in particolare, ha infatti riferito Maroni, è diventato «uno snodo fondamentale per il traffico di droga verso l'Europa».

L’accordo prevede che agenti ghanesi arrivino in Italia per formare squadre miste con la Polizia di Stato e collaborare all'identificazione e al rimpatrio dei clandestini. Inoltre, ha poi spiegato Manganelli, si tratta di «un modo per fare lotta al terrorismo perchè i Paesi islamizzati conoscono il fenomeno del fanatismo e c'è il pericolo che l'immigrazione clandestina possa costituire un veicolo per l'ingresso in Italia di terroristi».

Domani il ministro Maroni proseguirà i colloqui istituzionali nel Niger dove sarà ricevuto dal presidente della Repubblica e incontrerà il suo collega Aldabè Abouba.





   
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