Testo di  risoluzione su crisi e permessi di soggiorno, proposto da CGIL – CISL – UIL, accolto

e fatto proprio dal Consiglio Territoriale per lĠImmigrazione di Milano il 23 febbraio 2010

 

 

 

In considerazione del perdurare della crisi che sta coinvolgendo lĠeconomia milanese, le imprese, i lavoratori e le loro famiglie, si ravvisa la necessitˆ di soluzioni non ordinarie, finalizzate a non disperdere un rilevante patrimonio di competenze e professionalitˆ accumulate nel corso degli anni.

 

Le politiche attive del lavoro hanno lo scopo di attutire la perdita di posti di lavoro e di ricollocare positivamente i soggetti pi deboli, fra essi  i migranti extraEu, con interventi di sostegno al reddito, sia per coloro i quali il rapporto di lavoro viene solamente sospeso per ragioni oggettive, sia per coloro i quali sia prevista invece la risoluzione del rapporto di lavoro ed il successivo inserimento in percorsi formativi, finalizzati ad una eventuale ricollocazione lavorativa.

 

Mentre per i primi non si pone alcun problema in merito al rinnovo del permesso di soggiorno alla sua naturale scadenza, per i secondi, purtroppo, si pone una palese contraddizione fra le norme in essere.

 

Da una parte, al lavoratore migrante in possesso dei requisiti soggettivi, viene richiesto lĠobbligo di sottoscrivere la Dichiarazione di Immediata Disponibilitˆ, oppure, nel caso di cassa integrazione in deroga, anche il Patto di Intervento Personalizzato per lĠintera durata del percorso formativo.

 

DallĠaltra, lĠeventuale scadenza della validitˆ del permesso di soggiorno, dentro tale periodo, farebbe vacillare un impianto normativo sui diritti/doveri irrinunciabili, compreso il previsto sostegno al reddito.

 

Per questa particolare circostanza, difficilmente assimilabile alla normativa ordinaria, si segnala la necessitˆ di dare impulso al reinserimento dei lavoratori migranti, prevedendo il differimento della scadenza del permesso di soggiorno alla fine del percorso di politiche attive e, solo dopo tale scadenza, il rilascio del permesso per attesa occupazione per un periodo maggiore degli attuali sei mesi.

 

Queste misure eccezionali, auspicate dagli accordi sugli ammortizzatori sociali sottoscritti tra la Regione Lombardia e le Parti Sociali, richiamano la disponibilitˆ del Ministero dellĠInterno e  di quello del Lavoro, rendendo pi concreto il contrasto al lavoro nero ed al sommerso.

 

Milano 23 febbraio 2010