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Andreina Albano

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Necessario che alla protesta di Rosarno si risponda

 col dialogo e il confronto

 

Si trovino immediatamente soluzioni allĠemergenza abitativa

Il governo intervenga perchŽ venga concesso il permesso di soggiorno per motivi umanitari ai lavoratori stranieri

 

Dichiarazione di Paolo Beni, presidente nazionale Arci e

Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci

 

Quello che  successo e sta accadendo  a Rosarno in queste ore desta una grande preoccupazione. Bisogna adoperarsi perchŽ la prevedibile ribellione di centinaia di esseri umani costretti a vivere nel degrado pi estremo e a lavorare in condizioni di schiavit non degeneri in atti di  violenza che mettano a rischio lĠincolumitˆ fisica degli immigrati e degli abitanti di Rosarno.

 

Le autoritˆ locali e nazionali, le organizzazioni che lavorano a fianco dei migranti devono intervenire innanzitutto per riportare la calma, ripristinando le condizioni per lĠapertura di un confronto con e tra tutti coloro che nella cittadina vivono, italiani e stranieri.

 

Il ministro Maroni ha dichiarato che quanto  successo  frutto dellĠeccessivo lassismo verso i clandestini. Noi pensiamo che clandestino in quella regione sia lo Stato, che ha consegnato l“, come in tante altre parti dĠItalia, il territorio alle mafie, lasciando sole le comunitˆ locali. Le mafie impongono cos“  le loro regole, lucrando sulla pelle di lavoratori che le scelte di questo governo hanno privato dei pi elementari diritti umani e civili. Migliaia di Ònon personeÓ, esposte allĠarbitrio, alla violenza razzista, alla discriminazione sancita per legge, a brutali intimidazioni come quella di ieri.

 

La legge Bossi-Fini e poi il Pacchetto sicurezza, impedendo gli ingressi regolari,  si stanno dimostrando i migliori alleati degli interessi della criminalitˆ organizzata, che controlla il traffico di esseri umani, dispone di una quantitˆ di manodopera in nero, senza tutele, costretta allĠirregolaritˆ  e dunque impossibilitata a denunciare gli aguzzini.

 

Il governo fa finta di non vedere, non stanzia risorse per politiche di integrazione e intanto nellĠItalia del G8 cĠ chi vive in ghetti degradati, espropriato della sua dignitˆ.

 

EĠ necessario che finalmente le istituzioni ai vari livelli intervengano, intanto con misure  che permettano di risolvere subito lĠemergenza abitativa, garantendo condizioni di vita dignitose.

 

Il governo deve impegnarsi perchŽ vengano concessi permessi di soggiorno per motivi umanitari. Sarebbe davvero inaccettabile se lĠesito di quel che  successo fosse una deportazione di massa di quanti non sono in regola col permesso di soggiorno.

 

Bisogna poi pianificare un intervento sul territorio in grado di ricostruire le condizioni di una pacifica convivenza, prevedendo percorsi di integrazione anche individualizzati che mettano queste persone nelle condizioni di costruirsi un futuro dignitoso nel nostro paese.

8 gennaio 2010