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Notizie

Ministro Roberto Maroni

27.01.2010

Maroni alla Camera: nel 2009 reati in calo complessivo del 6%

Al question time il ministro dell'Interno affronta il tema dell'immigrazione clandestina, la vigilanza sui luoghi di culto islamici e la lotta alla criminalità diffusa e organizzata

Il ministro Maroni alla CameraQuesto pomeriggio il ministro dell'Interno Robetro Maroni si è recato alla Camera dei deputati per rispondere a quattro interrogazioni parlamentari.

Sull'efficacia degli strumenti per la lotta all'illegalità, Maroni ha ricordato gli «effetti assolutamente positivi sul versante della sicurezza in generale», con l’introduzione delle «numerose norme del ‘pacchetto sicurezza’». Il contrasto all’immigrazione clandestina - ha evidenziato Maroni - fa registrare  una riduzione degli sbarchi al 31 dicembre 2009, su base annua, del 74% . «Considerando poi il periodo che intercorre dall’inizio dell’accordo con la Libia,  la diminuzione è addirittura del 90%»  ha precisato. 
In base al reato di immigrazione clandestina, «da agosto 2009 sono stati denunciati 12.500 immigrati irregolari. L'introduzione di questo reato nell’ordinamento - ha evidenziato Maroni - «ha indotto molti clandestini a non venire più in Italia». 
Sul versante delle espulsioni - con oltre 40mila rimpatriati effettivi negli ultimi due anni -  Maroni ha reso noto la realizzazione di nuovi centri di identificazione ed espulsione nelle regioni dove adesso non sono presenti. L'obiettivo è «di realizzarli e renderli operativi entro la fine del 2010. Per questo - ha detto il ministro - procederò alla trattativa e alla definizione degli insediamenti non appena saranno eletti i nuovi presidenti delle regioni». 
 
Maroni ha poi evidenziato i «risultati molto significativi nella lotta alla criminalità diffusa», che indicano - citando un dato ancora parziale - una complessiva diminuzione del 6% di tutti i delitti nel 2009 rispetto al 2008. I risultati più evidenti sono in particorare sul versante dei reati di strada (come i furti e rapine in abitazione e esercizi commerciali). 

Il ministro ha poi annunciato la diffusione - nel Consiglio dei ministri straordinario che si terrà domani a Reggio Calabria per approvare un piano d'intervento contro la criminalità organizzata, dei risultati su questo fronte. 
«La strada maestra che stiamo seguendo è l'aggressione ai patrimoni mafiosi - ha detto il ministro - con il sequesto in 18 mesi di oltre 12 mila i beni, per un controvalore di oltre 7 miliardi di euro. È di ieri l'ultima operazione in Sicilia: in un colpo sono stati sequestrati beni per 550 milioni di euro, ha ricordato. Complimenti alla squadra mobile di Napoli sono poi stati rivolti dal ministro per l’arresto nel pomeriggio a Barcellona di due pericolosi latitanti, Paolo Di Mauro e Luigi Mocerino, il  primo inserito nell'elenco dei trenta latitanti più pericolosi.

Ma è «nel settore specifico degli appalti pubblici che abbiamo fatto molto» ha continuato Maroni rispondendo sulla questione della trasparenza degli appalti per la realizzazione dell'alta velocità Torino-Lione. «La struttura specializzata che abbiamo realizzato a L'Aquila e a Milano per evitare le infiltrazioni della 'ndrangheta nella ricostruzione dell'Abruzzo e nell'Expo 2015 è un'articolazione territoriale che garantisce il costante controllo attraverso strumenti come la tracciabilità dei flussi finanziari,non solo nel primo passaggio all'azienda che vince l'appalto, ma anche successivamente; e la white list che individua le aziende pulite».

La 'sala di preghiera' di Trino Vercellese

Con riguardo infine alle inizative sulla destinazione a «sala di preghiera» di un immobile sito nel comune di Trino Vercellese (Vercelli), Maroni ha ricordato che tutte le problematiche legate all’associazionismo e ai luoghi di preghiera islamici sono seguite dagli uffici del ministero dell'Interno che «mantengono sempre il monitoraggio dei luoghi di aggregazione islamica al fine di prevenire rischio di possibile infiltrazione di matrice eversiva.
In alcuni luoghi di preghiera, denominati moschee o centri culturali - ha detto Maroni - spesso si svolgono attività di vario genere e, come comprovato da alcune indagini, questi luoghi sono in alcuni casi la base per lo svolgimento di attività di proselitismo in chiave jihadista. Per quanto riguarda la specifica questione segnalata - ha concluso - ho dato disposizione al prefetto di Vercelli perché promuova a breve tutti i controlli necessari».





   
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