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Rapporti internazionali

17.06.2010

Maroni all'Assemblea generale Onu sul crimine organizzato transnazionale

Il ministro dell'Interno, a New York insieme al ministro della Giustizia Alfano, indica nell'aggressione ai patrimoni illeciti la 'frontiera della cooperazione internazionale di sicurezza', proponendo la strategia italiana come modello. L'Italia candidata ad ospitare l'assemblea Interpol 2012

New York - I ministri Maroni e Alfano all'Assemblea generale Onu sul crimine organizzato transnazionale«Il crimine organizzato transnazionale opera come un business globale che agisce in funzione della ricerca del profitto. Una strategia di attacco alla sua potenza finanziaria colpisce la sua stessa ragion di essere».

Così inquadra il fenomeno il ministro dell'Interno Roberto Maroni, oggi a New York insieme al ministro della Giustizia Angelino Alfano per partecipare alla riunione dell'Assemblea generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) dedicata a questa forma 'globale' di criminalità organizzata.

Per questo, ha dichiarato Maroni nel suo intervento di fronte all'Assemblea Onu, «l'Italia ha reso l'aggressione patrimoni illeciti un elemento caratterizzante della politica della sicurezza», ed è questa la «strategia italiana di successo che proponiamo a tutti i paesi per migliorare il contrasto a questa grande minaccia».

Il ministro dell'Interno - che ha proposto l'Italia come sede per la prossima assemblea generale dell'Interpol, nel 2012 - ha indicato quindi nei patrimoni illeciti accumulati in tutto il mondo «la frontiera della cooperazione internazionale di sicurezza». Per poterli colpire a livello internazionale esistono secondo Maroni 2 strumenti complementari.
Il primo consiste nell'applicazione della Convenzione di Palermo contro la criminalità organizzata transnazionale - e dei suoi protocolli - ratificata dall'Italia nel 2006 (legge n.146/2006), il secondo, innovativo e proiettato nel futuro, è un «codice di tecniche investigative sulla criminalità organizzata transnazionale» che dovrebbe fungere da supporto tecnico all'applicazione della Convenzione. L'Italia dovrebbe metterlo a punto sotto l'egida Onu e con il contributo dei Paesi che aderiscono alla stasse Convenzione.

Dopo il dibattito presso l'aula dell'Assemblea generale, i ministri Maroni e Alfano tengono una conferenza stampa congiunta nella sede della Rappresentanza permanente d'Italia presso l'Onu. 





   
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