Vai al contenuto della pagina | Vai al menù di secondo livello
Home  |  Sala Stampa  |  Notizie  |  Il modello italiano di lotta alle mafie contro il crimine organizzato transnazionale

Notizie

Ministro Roberto Maroni

18.06.2010

Il modello italiano di lotta alle mafie contro il crimine organizzato transnazionale

In Italia «risultati senza precedenti» secondo i ministri dell'Interno e della Giustizia Maroni e Alfano, ieri a New York all'Assemblea generale Onu. Proposto un codice di tecniche investigative a supporto della Convenzione di Palermo

La via italiana contro la criminalità organizzata, e cioé l'aggressione ai patrimoni mafiosi, può essere esportata a livello internazionale. È il messaggio che l'Italia, rappresentata dai ministri dell'Interno e della Giustizia Roberto Maroni e Angelino Alfano, ha lanciato ieri a New York all'Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) partecipando alla riunione di alto livello dell’Assemblea Generale Onu sul crimine organizzato transnazionale, che si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo del giudice Giovanni Falcone e delle altre vittime della criminalità organizzata.
 
Intervistati a margine della riunione i ministri italiani hanno ribadito citando i numeri - circa 9 miliardi di beni confiscati e 5.500 arresti in 2 anni - che il modello nazionale di contrasto alle mafie ha ottenuto «risultati senza precedenti», anche perché, ha osservato Alfano, «il mafioso non teme la galera ma teme di perdere i soldi». Proprio per questo il 'modello Italia' può essere esportato a livello internazionale, ha dichiarato Maroni, assicurando la disponibilità «a dare assistenza tecnica ai Paesi che ce lo richiederanno». 

Proprio in quest'ottica il ministro dell'Interno ha proposto la realizzazione - a cura dell'Italia in collaborazione con gli altri Paesi Onu - di un «codice di tecniche investigative sulla criminalità organizzata transnazionale». L'idea è quella di realizzare e mettere a disposizione uno strumento tecnico per supportare l'applicazione della Convenzione di Palermo, che rimane comunque, secondo Maroni,  la «pietra miliare» della lotta al crimine organizzato internazionale. 

La Convenzione - siglata nel capoluogo siciliano 10 anni fa e ratificata da 150 Paesi Onu - punta, infatti, oltre che sulle misure repressive come la confisca dei beni, anche sull'aspetto investigativo di prevenzione. Fondamentale per la sua operatività, ha sottolineato ancora il ministro dell'Interno, è, tuttavia, l'adesione ai  3 Protocolli annessi relativi a traffico di migranti, tratta di esseri umani e traffico di armi, che ad oggi sono stati ratificati da soli 70 Stati.





   
Icona Invia | Invia Icona Stampa | Stampa
Ministero dell'Interno