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Rapporti Italia-UE, CdM approva riforma legge 11/2005

18 giugno 2010Parole chiave: ,
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Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare il disegno di legge "Norme generali sulla partecipazione dell'Italia al processo normativo dell'Unione Europea e sulle procedure per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea".

Il provvedimento riforma la legge 4 febbraio 2005, n. 11 e rappresenta una nuova legge di sistema dei rapporti tra l'Italia e l'Unione Europea. L'obiettivo è concretizzare una maggiore sinergia tra fase ascendente e fase discendente e consolidare in un unico testo le norme, ora contenute anche in leggi diverse, che disciplinano le istanze del coordinamento a fini europei delle amministrazioni centrali e locali dello Stato. 

L'entrata in vigore, lo scorso il 1° dicembre, del Trattato di Lisbona ha introdotto rilevanti e sostanziali novità sotto il profilo istituzionale che il disegno di legge recepisce. In particolare, il coinvolgimento diretto dei Parlamenti nazionali in alcuni aspetti del funzionamento dell'Unione come il controllo del rispetto del principio di sussidiarietà nell'attività legislativa dell'UE.

La riforma inoltre prevede uno sdoppiamento dell'attuale legge comunitaria annuale introducendo due distinte leggi annuali: la legge di delegazione europea e la legge europea. La prima, da presentare al Parlamento entro il 28 febbraio di ogni anno,concerne solo deleghe legislative e autorizzazioni all'attuazione in via regolamentare; la seconda, eventuale e da presentare al Parlamento anche disgiuntamente rispetto alla legge di delegazione europea, riguarda disposizioni di attuazione diretta.

Il testo ora dovrà essere esaminato in Conferenza Unificata, sede congiunta della Conferenza Stato-Regioni e della Conferenza Stato-Città ed autonomie locali, prima di tornare in Consiglio dei Ministri per l'esame definitivo.

Per saperne di più:
Scheda tecnica del disegno di legge [.pdf - 19,1 Kbyte]

Dipartimento Politiche comunitarie

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