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Maltrattamenti di rifugiati in Libia: UE, complice silenzioso.

 

Il 30 giugno oltre 200 Eritrei sono stati deportati con forza dal centro di detenzione di Misrata sulla costa libica, al centro di detenzione di Brak vicino Sebha nel deserto del Sahara. Sono stati picchiati e seriamente privati di cibo ed acqua . Molti sono ora feriti e hanno bisogno di cure mediche.

Il Consiglio Europeo per i Rifugiati e gli Esuli (ECRE) e il Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR) fanno appello alle autorit coinvolte affinch assicurino che i rifugiati non siano rimpatriati in Eritrea dove rischierebbero tortura e maltrattamenti. La prevista visita da parte dellAmbasciata eritrea non dovrebbe comportare deportazione o rappresaglie contro le famiglie in Eritrea.

Ripetiamo con forza la nostra proposta al Governo italiano di reinsediare questi rifugiati in Italia dice Christopher Hein, Direttore del Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR).

Alcuni tra quelli ora sottoposti a maltrattamenti da parte delle autorit libiche sono stati respinti in Libia dallItalia un anno fa. I rifugiati stanno subendo le conseguenze della violazione degli obblighi legislativi dellItalia e del silenzio assenso degli Stati Membri dellUnione Europea, ha aggiunto Bjarte Vandvik, Segretario Generale dell ECRE.

Background

Condizioni di detenzione

 

Il centro di Sebha in pieno deserto del Sahara.  Le temperature durante il giorno superano regolarmente i 50 gradi. Sembra che i rifugiati siano stati deportati con la forza come punizione dopo una rivolta ed un tentativo di fuga dal centro di Misrata la sera del 29 giugno.

 

Responsabilit europea

 

- Un anno fa, lItalia  ha respinto migranti intercettai in mare verso la Libia, senza valutare il loro bisogno di protezione. Respingere persone in un paese come la Libia, dove possono subire serie violazioni dei diritti umani ed essere rimpatriati nelle mani dei loro persecutori viola le leggi internazionali sui diritti umani e sul diritto di asilo. I Governi europei finora hanno finto di non vedere.  

Nel 2009, meno di 18,000 persone hanno fatto richiesta di asilo in Italia, rispetto alle 30,000 nel 2008, con un decremento del 42%. LECRE e le sue organizzazioni membri sono preoccupate che le vittime di persecuzioni trovano sempre maggiori difficolt a raggiungere lEuropa. Secondo lUNHCR, quasi il  50% delle persone che hanno chiesto asilo in Italia hanno ottenuto una forma di protezione.

(Fonte: UNHCR 2009 Global Trends, available at: http://www.unhcr.org/pages/49c3646c4d6.html)  

- La Commissione Europea sta discutendo in questi giorni con le autorit libiche i termini di un accordo di cooperazione in vari settori, inclusi asilo e immigrazione. LECRE si appella allUnione Europea perch riconsideri seriamente la sua cooperazione con la Libia in tema di asilo e immigrazione, dato il record sui diritti umani di questo potenziale partner europeo.

Nota per gli editori

 

Il Consiglio Europeo per i Rifugiati e gli Esuli (ECRE) una rete di 69 organizzazioni di tutela di rifugiati in 30 paesi europei, che lavorano insieme per proteggere e rispettare i rifugiati.

Il Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR) membro dellECRE e lavora in Italia per la difesa di rifugiati e richiedenti asilo. In Libia, il CIR lavora come partner nellambito di un progetto europeo per la protezione dei diritti dei migranti e per la promozione del diritto dasilo e della protezione dei rifugiati.

Contact     

Valeria Carlini - CIR

Tel. + 39 06 69200114 int. 216  

cirstampa@cir-onlus.org; carlini@cir-onlus.org                               

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Ana Fontal - ECRE

Tel: +32 2 212 08 12; Mobile: + 32 (0) 486 531 676

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