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Maltrattamenti
di rifugiati in Libia: UE, complice silenzioso.
Il
30 giugno oltre
200 Eritrei sono stati deportati con forza dal centro di detenzione di Misrata sulla
costa libica, al centro di detenzione di Brak vicino Sebha nel deserto del Sahara.
Sono stati picchiati e seriamente privati di cibo ed acqua . Molti sono ora
feriti e hanno bisogno di cure mediche.
Il Consiglio Europeo per i
Rifugiati e gli Esuli (ECRE) e il Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR) fanno
appello alle autorit coinvolte affinch assicurino che i rifugiati non siano
rimpatriati in Eritrea dove rischierebbero tortura e maltrattamenti. La
prevista visita da parte dellAmbasciata eritrea non dovrebbe comportare deportazione
o rappresaglie contro le famiglie in Eritrea.
Ripetiamo con forza
la nostra proposta al Governo italiano di reinsediare questi rifugiati in
Italia dice Christopher
Hein, Direttore del Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR).
Alcuni tra quelli ora sottoposti
a maltrattamenti da parte delle autorit libiche sono stati respinti in Libia
dallItalia un anno fa. I rifugiati stanno subendo le conseguenze della
violazione degli obblighi legislativi dellItalia e del silenzio assenso degli
Stati Membri dellUnione Europea, ha aggiunto Bjarte Vandvik, Segretario
Generale dell ECRE.
- La Commissione Europea sta discutendo in questi giorni con le
autorit libiche i termini di un accordo di cooperazione in vari settori,
inclusi asilo e immigrazione. LECRE si appella allUnione
Europea perch riconsideri seriamente la sua cooperazione con la Libia in tema
di asilo e immigrazione, dato il record sui diritti umani di
questo potenziale partner europeo.
Valeria
Carlini - CIR Tel. + 39 06 69200114 int. 216 cirstampa@cir-onlus.org; carlini@cir-onlus.org
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