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2010 - Ministro Roberto Maroni

06.07.2010

Criminalità. Maroni: un piano nazionale contro quella cinese

Allo studio la creazione a Roma di un tavolo istituzionale a cui partecipano con l'Interno i ministeri dell'Economia e del Lavoro

Sarà presto varato un piano nazionale di contrasto alla criminalità cinese, un fenomeno che ha assunto «dimensioni rilevanti». Lo ha annunciato il ministro dell'Interno Roberto Maroni intervenuto oggi alla cerimonia di chiusura del corso di Polizia tributaria presso la caserma della Guardia di finanza 'Quattro Novembre' di Ostia (Rm).

Il ministro, nel sottolineare la preoccupazione per una sempre più diffusa illegalità sul territorio nazionale ad opera delle organizzazioni criminali cinesi, ha spiegato le difficoltà incontrate dal nostro Paese per la mancata sottoscrizione da parte del governo cinese di un accordo di riammissione dei clandestini.

Per far fronte a questa situazione, Maroni ha anticipato che nei prossimi giorni si terrà a Roma una riunione con l'obiettivo di istituire un tavolo istituzionale con i ministeri dell'Interno, dell'Economia e del Lavoro, per dare vita ad un piano nazionale.
«L'esperienza di questi ultimi anni e le operazioni della Guardia di finanza di Milano e Firenze degli ultimi giorni - ha osservato - dimostrano che il problema è importante e non può essere lasciato alle iniziative locali».

Nel corso del suo intervento il ministro ha ribadito la centralità dell'aggressione ai patrimoni mafiosi nel contrasto al crimine organizzato, motivo per il quale è necessario «superare gli antichi steccati» tra le Forze di polizia ed andare «oltre il coordinamento verso una fattiva e attiva collaborazione».
Al 31 maggio - secondo i dati forniti dal responsabile del Viminale - sono 18.927 i beni sequestrati alla criminalità, per un valore di circa 10 miliardi di euro, mentre 4.607 sono quelli confiscati per un controvalore di 2 miliardi. Sul fondo unico giustizia, inoltre, sono ad oggi disponibili 2 miliardi di euro, denaro contante - ha puntualizzato Maroni - «non ancora confiscato ma che potrebbe essere usato anticipatamente» dalle Forze di polizia.

Il ministro, commentando gli aggiustamenti alla manovra finanziaria, ha concluso che «sono stati ripristinati i fondi per le trasferte e le missioni all'estero» per gli appartenenti al comparto sicurezza e difesa, sottolineando che il ripristino dei fondi consentirà di proseguire la politica delle espulsioni dei clandestini.





   
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