Presentazione
E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 94 del 23 aprile 2010 il decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59, che attua la direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno (Direttiva Servizi).
Obiettivo della direttiva è quello di creare le condizioni necessarie per il completo esercizio della libertà di stabilimento e della libertà di prestazione di servizi nell'Unione Europea. Ciò per assicurare un rafforzamento dei diritti degli utenti, la promozione della qualità dei servizi, la cooperazione amministrativa effettiva tra gli Stati membri.
Il decreto si applica a qualunque attività economica di carattere imprenditoriale o professionale svolta senza vincolo di subordinazione, diretta allo scambio di beni o alla fornitura di altra prestazione; alcuni settori, tuttavia, sono esclusi dall’ambito di applicazione.
Per servizio deve intendersi qualsiasi prestazione, anche a carattere intellettuale, svolta in forma imprenditoriale o professionale, fornita senza vincolo di subordinazione e dietro retribuzione. Lo stabilimento è l’esercizio effettivo a tempo indeterminato di un’attività economica non salariata, svolta con un’infrastruttura stabile.
Riguardo alla libertà di stabilimento, la direttiva e il decreto legislativo vietano di imporre requisiti giuridici discriminatori , ad esempio riferiti alla nazionalità. Essendo espressione della libertà di iniziativa economica, le attività di servizi non possono essere sottoposte a limitazioni non giustificate o discriminatorie. Gli Stati, quindi, hanno l'obbligo di rivedere i regimi di autorizzazione esistenti e le relative procedure, alla luce dei principi di non discriminazione e di proporzionalità, eliminando o semplificando quei regimi non giustificati da un effettivo interesse pubblico o eccessivamente restrittivi.
Incentivata, inoltre, la semplificazione amministrativa: la direttiva impone l'obbligo di rendere possibile l'espletamento delle procedure e delle formalità necessarie all'esercizio dell'attività per via elettronica e di eliminare gli ostacoli giuridici e amministrativi allo sviluppo del settore dei servizi. Il decreto legislativo di recepimento ha provveduto a implementare lo sportello unico delle attività produttive già introdotto dal legislatore italiano (decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133). Per i comuni che non hanno istituito lo sportello unico l'esercizio delle relative funzioni è delegato alle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura.
Fonte: Dipartimento politiche comunitarie/ Ministero dello sviluppo economico
Redazione internet - Maddalena Baldi