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Notizie

Ministro Roberto Maroni

26.05.2010

Le interrogazioni a risposta immediata

Camera dei deputati - Question time 26 maggio 2010

DI PIETRO, DI GIUSEPPE, FAVIA e PALADINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
è giunta agli interroganti notizia della ventilata proposta di chiusura della scuola allievi agenti della Polizia di Stato di Campobasso, che il Ministro interrogato e il dipartimento per la pubblica sicurezza si appresterebbero a varare, nell'ambito di una razionalizzazione delle strutture periferiche dello Stato, in direzione dei risparmi per la spesa pubblica;
la scuola di polizia di Campobasso è una realtà istituzionale da oltre vent'anni, è dotata di modernissime attrezzature, si distingue per l'eccellenza dei risultati ed è presidio rilevante per la città e per la regione, non solo per quanto concerne la salvaguardia e la sicurezza, ma anche in quanto simbolo di crescita e sviluppo;
trattasi né di ramo secco, né di struttura che assorbe ingenti risorse economiche: il costo della struttura sulla spesa pubblica è del tutto marginale, trattandosi di bene demaniale che non comporta oneri di locazione ed essendo i costi di gestione pari a soli 130.000 euro annui, a fronte di molte altre realtà, più vetuste e di proprietà privata, la cui spesa annuale supera anche dieci volte quella della scuola di Campobasso;
la chiusura della scuola priverebbe il Centro-Sud di una realtà e di una presenza importanti - va evidenziato che in Italia le scuole di polizia sono cinque al Nord, una al Centro e due al Sud - a fronte anche del ruolo del Molise, cerniera del territorio nazionale;
a ciò si aggiungerebbe, in un contesto già aggravato dalla crisi, l'effetto negativo sull'intero sistema economico di Campobasso, con grave discapito per tutta la cittadinanza e per l'indotto, a fronte delle tante attività economiche collegate alla presenza della scuola, degli allievi e delle loro famiglie;
non risultano motivazioni economiche o funzionali evidenti, tali da giustificare il ventilato intervento soppressivo -:
se la notizia della chiusura della scuola allievi agenti della Polizia di Stato di Campobasso corrisponda al vero e, nell'eventualità, quali siano i motivi di tale scelta. (3-01080)
(25 maggio 2010)

REGUZZONI, DAL LAGO, LUCIANO DUSSIN, FOGLIATO, LUSSANA, ALESSANDRI, ALLASIA, BITONCI, BONINO, BRAGANTINI, BRIGANDÌ, BUONANNO, CALLEGARI, CAPARINI, CAVALLOTTO, CHIAPPORI, COMAROLI, CONSIGLIO, COTA, CROSIO, D'AMICO, DESIDERATI, DOZZO, GUIDO DUSSIN, FAVA, FEDRIGA, FOLLEGOT, FORCOLIN, FUGATTI, GIDONI, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, LANZARIN, MAGGIONI, LAURA MOLTENI, NICOLA MOLTENI, MONTAGNOLI, MUNERATO, NEGRO, PAOLINI, PASTORE, PINI, PIROVANO, POLLEDRI, RAINIERI, RIVOLTA, RIXI, RONDINI, SIMONETTI, STEFANI, STUCCHI, TOGNI, TORAZZI, VANALLI e VOLPI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'attuale Governo, sin dal suo insediamento, ha adottato politiche severe nei confronti dell'immigrazione clandestina, sia attraverso importanti interventi normativi che tramite un'intensa azione diplomatica, svolta sia sul piano bilaterale che nelle sedi europee, nelle quali, proprio per l'impegno italiano, il tema della lotta all'immigrazione clandestina nel Mediterraneo è stato posto al centro di un rinnovato impegno delle istituzioni comunitarie;
sul piano delle relazioni bilaterali è sufficiente ricordare gli accordi conclusi con la Libia, i cui importanti risultati emergono dai dati che evidenziano la drastica riduzione degli sbarchi di clandestini. Dal 5 maggio al 31 dicembre 2009 sono arrivati in Italia 3.185 clandestini, a fronte dei 31.281 sbarcati nello stesso periodo del 2008, con una riduzione di circa il 90 per cento;
dai dati comunicati dal Ministro interrogato, nella recente audizione del 14 aprile 2010 presso il Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia d'immigrazione, il trend viene confermato, se si considera che al 4 aprile 2010 risultano sbarcati in Italia 170 clandestini rispetto ai 4.573 dell'analogo periodo del 2009, con una flessione di oltre il 96 per cento;
l'implementazione delle misure di contrasto all'immigrazione clandestina adottate dal Governo richiede il potenziamento delle strutture destinate all'identificazione e all'espulsione dei clandestini, i cosiddetti centri di identificazione ed espulsione;
l'allungamento del periodo di trattenimento presso questi centri, che il Governo, secondo quanto consentito dalla normativa europea, ha portato a 6 mesi dai 2 precedentemente previsti, la non omogenea presenza di detti centri sul territorio nazionale e l'introduzione del reato di immigrazione clandestina rendono necessario un potenziamento della struttura dei centri di identificazione ed espulsione;
alcune regioni del Centro e del Nord sono prive di centri e tale situazione rende talora necessari trasferimenti che costano sia sotto il profilo economico che dell'impegno di uomini e mezzi -:
quali iniziative il Governo intenda assumere in merito alla realizzazione di nuovi centri di identificazione ed espulsione, in modo da proseguire efficacemente nella linea già intrapresa di deciso contrasto all'immigrazione clandestina.
(3-01081)
(25 maggio 2010)

VIETTI, TASSONE, MANTINI, MANNINO, RAO, RIA, BOSI, VOLONTÈ, COMPAGNON, CICCANTI, NARO, GALLETTI, LIBÈ, OCCHIUTO, MEREU e PISACANE. - Al Ministro dell'interno - Per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato dai quotidiani del 25 maggio 2010, tra le misure contenute nella manovra economica che a breve sarà illustrata dal Ministro dell'economia e delle finanze, sta avanzando l'ipotesi di congelare i rinnovi contrattuali del pubblico impiego e, quindi, anche dei comparti della difesa e della sicurezza;
il possibile blocco dei contratti ha già scatenato le proteste dei lavoratori delle forze di polizia sulle cui spalle è ingiusto caricare, ancora una volta, il prezzo della crisi;
oltre a dimostrare poca sensibilità per chi ogni giorno scende in strada per tutelare l'ordine e la sicurezza dei cittadini, la ventilata ipotesi del blocco del rinnovo dei contratti del comparto sicurezza in generale e delle forze di polizia in particolare sarebbe in contrasto con la recente approvazione della norma sulla specificità del comparto medesimo;
la situazione in cui versano le forze dell'ordine è ancor più grave in quanto il personale è in arretrato sul rinnovo di ben due contratti, senza contare che l'ipotesi allo studio, come rilevato dal Sindacato autonomo di polizia, mette sullo stesso piano i dipendenti del pubblico impiego e quelli del comparto sicurezza, nonostante questi ultimi «rischino la vita ogni giorno» -:
quali siano gli orientamenti a riguardo e se non ritenga di fornire assicurazioni agli operatori delle forze dell'ordine sul fatto che i loro diritti contrattuali non saranno compromessi, anche tenendo conto dei brillanti successi ottenuti nella lotta alla criminalità. (3-01082)
(25 maggio 2010)





   
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