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Libri e Pubblicazioni : L'Italia e gli immigrati qualificati: i dati del Primo Rapporto European Migration Network
(14/01/10)

European Migration Network, Direzione Centrale Politiche per l'Immigrazione e l'Asilo del Ministero dell'Interno, Idos/Dossier Statistico Immigrazione (a cura di)
"Politiche migratorie Lavoratori qualificati Settore sanitario. Primo Rapporto EMN Italia"
Edizioni Idos, 2009
pp. 161

In Italia oggi il 73,4% della popolazione immigrata svolge una professione non qualificata a fronte del 32,9% degli italiani. Nel settore sanitario invece diventa sempre più ricorrente l'impiego di infermieri stranieri che nel 2008 sono oltre 34mila su 354mila. Questi alcuni dei dati diffusi dal Primo Rapporto dell'European Migration Network, il programma europeo gestito dal Ministero dell'Interno con il supporto del Centro Studi e Ricerche Idos/Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes.


Immigrati e lavoro scarsamente qualificato. Le indagini Istat sulla forza lavoro immigrata nel 2008 hanno rilevato che tra gli stranieri il 54,1% possiede la laurea o il diploma e il 73,4% svolge una professione non qualificata, mentre tra gli italiani i valori sono, rispettivamente, il 62,3% e il 32,9%. Le mansioni più ricorrenti in cui vengono impiegati sono manovale edile, bracciante agricolo, operaio nelle imprese di pulizia, collaboratore domestico, assistente familiare, portantino nei servizi sanitari. Condizioni disagiate sono attestate anche dagli orari di impiego: il 19% lavora la sera, il 12% la notte e il 15% la domenica.

Immigrati infermieri. Nonostante i dati descrivano una realtà ancora difficile per gli immigrati che si confrontano con il mercato del lavoro italiano, nell'ultimo rapporto Excelsior 2008 di Unioncamere si è evidenziata la tendenza a un crescente inserimento a livello di maggiore qualificazione. Iniziano a essere significative le percentuali degli stranieri tra le nuove assunzioni di personale qualificato: il 4,1% ogni 100 assunti italiani tra i dirigenti, l'8,5% ogni 100 italiani richiesti nelle professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione e il 9,9% ogni 100 italiani richiesti come impiegati. La presenza di lavoratori stranieri qualificati è consistente nel settore sanitario. In particolare la professione di infermiere è svolta da 34.043 immigrati con un'incidenza sul totale del 28,4%. Per l'86,5% si tratta di donne, mentre per quanto riguarda la distribuzione geografica il 56,4% risiede al Nord. I comunitari, in particolare rumeni e polacchi, ammontano al 57,8%. Il settore continua ad avere bisogno di manodopera: secondo l'Ipasvi (Federazione nazionale dei collegi infermieri) al momento servirebbero altri 71mila infermieri.

Storie di lavoratori immigrati. Il rapporto è completato da 36 storie di immigrati qualificati raccolte tra maggio e giugno del 2009 dal Centro Studi Idos e dalla Fondazione Ethnoland. Sono medici, infermieri, mediatori culturali e imprenditori. Per tutti le difficoltà del sistema italiano di valorizzare le qualifiche si accompagnano a difficoltà socio-economiche e burocratiche: precario diritto di residenza, differenze linguistiche, ostacoli burocratici per il riconoscimento dei titoli, divieto di accedere ai posti pubblici, esame di stato per accedere a determinate professioni, pregiudizi.

Politiche migratorie Lavoratori qualificati Settore sanitario. Primo Rapporto EMN Italia

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