Minori stranieri non accompagnati

Terzo Rapporto Anci – 2009

Monia Giovannetti

 

Dipartimento Immigrazione

11 Marzo 2010

 

Abstract

 

Negli ultimi dieci anni, la presenza dei minori soli, senza famiglia negli ÇspostamentiÈ umani,  divenuto un fattore comune delle migrazioni a livello mondiale, il loro numero  aumentato e costituiscono in molti paesi di destinazione, un segmento importante della popolazione alla ricerca di protezione e asilo.

 

In Italia, la questione della loro accoglienza e della loro protezione si  posta sin dalla fine degli anni novanta per il forte impatto sul sistema del welfare locale e per le peculiaritˆ proprie del fenomeno in continua evoluzione e caratterizzato da processi di cambiamento repentini, che dal 2000 ad oggi, hanno segnato di fatto la storia stessa dei servizi socio-educativi rivolti ai minori condizionandone gli aspetti organizzativi e professionali.

 

Da qualche anno lĠANCI promuove unĠindagine nazionale che coinvolge ogni due anni tutti i Comuni italiani sul fenomeno e sulle politiche di protezione e tutela attivate nei confronti dei minori stranieri non accompagnati. Un impegno svolto dallĠAssociazione in nome e per conto degli enti locali, che fortemente investiti e coinvolti dal fenomeno, hanno lĠesigenza di approfondire la conoscenza sulla situazione dei minori soli. Tutto ci˜ in coerenza con i dettati nazionali ed internazionali, che sollecitano le istituzioni pubbliche a raccogliere informazioni complete e aggiornate, atte a migliorare e promuovere politiche ed interventi di promozione e tutela nei confronti dei minori particolarmente vulnerabili.

 

Pertanto, questo terzo rapporto ha lĠintento di rappresentare un utile strumento di lavoro per orientare le politiche sociali di protezione e degli interventi amministrativi a favore dellĠaccoglienza e dellĠintegrazione dei minori stranieri non accompagnati. Una nuova fase caratterizzata dallĠavvio del Programma nazionale di protezione dei minori stranieri non accompagnati, finanziato dal Ministero del Lavoro e Politiche Sociali e realizzato dallĠ ANCI, concreta espressione di condivisione di responsabilitˆ ed oneri tra amministrazione centrale e autonomie locali. Si  voluto cos“ inquadrare il fenomeno in una prospettiva nazionale con lĠobiettivo di contribuire alla definizione di procedure standardizzate certe e condivise tra i diversi livelli interistituzionali e di monitorare e garantire un miglioramento dei servizi di informazione e prima assistenza nelle aree di arrivo dei minori soli, con particolare attenzione alla Sicilia.

 

Il Rapporto, oltre a presentarci un variegato panorama di riferimento ed elementi fenomenologici interessanti, ci offre alcune chiavi di lettura utili per suggerire linee di intervento concrete. A livello locale si confermano modelli dĠintervento eterogenei, anche se appare pi uniforme lĠiter dĠintervento, che vede nellĠimmediato Òcollocamento in luogo sicuroÓ e lĠaccertamento dellĠidentitˆ del minore i principali strumenti di protezione e tutela, a cui fanno seguito le segnalazioni alle autoritˆ competenti, lĠaccertamento dellĠetˆ e lĠattivazione di un supporto da parte di mediatori culturali.

 

Per quanto attiene al fenomeno dei minori stranieri non accompagnati sul territorio, dai dati raccolti nellĠultima indagine, messi a confronto con quelli del precedente rapporto (riferito al triennio 2004 – 2006), rileviamo una trasformazione radicale e repentina. Sino al 2006 la realtˆ dei minori soli riguardava giovani provenienti dallĠAlbania, dal Marocco e soprattutto dalla Romania, mentre dallĠinizio del 2007, divenendo questi ultimi cittadini dellĠUnione Europea, non rientrano pi nella definizione di minori stranieri non accompagnati nŽ sono regolati dalla relativa disciplina. Questo cambiamento, come vedremo pi dettagliatamente in seguito, ha di fatto determinato significativi mutamenti e ridefinito, il fenomeno in generale: a partire da una flessione quantitativa tra il 2006 e 2007, alla variata distribuzione dei minori per Paesi provenienza, alla distribuzione regionale del fenomeno, sino alle variazioni intervenute nellĠambito del genere e delle classi di etˆ.

 

Nel 2008 il fenomeno dei minori presi in carico e/o accolti in prima/seconda accoglienza ha registrato una dimensione quantitativa simile a quella rilevata nellĠultimo rapporto: 7.216 i presi in carico/contattati; 4.176 accolti i minori inseriti in prima/pronta accoglienza; 3.841 quelli accolti in seconda accoglienza, mentre i cambiamenti significativi, come dicevamo, hanno riguardato la distribuzione per paesi di provenienza. NellĠultimo anno di riferimento dellĠindagine i protagonisti principali risultano essere i minori afghani, i quali aumentano esponenzialmente dal 2006 al 2008 (+170%), cos“ come aumenta il numero dei minori che giungono da paesi africani instabili o in conflitto (Nigeria, Somalia, Eritrea, ecc.) e dunque potenziali richiedenti asilo, ai quali si aggiungono coloro che provengono dallĠEgitto. Questo fatto determina un aumento dei minori soli nelle zone di frontiera o nelle aree di primo arrivo: Veneto, Marche, Friuli Venezia Giulia, Puglia e Sicilia. Queste cinque regioni nel 2008 risultano di fatto interessate dal 50,5% dei minori contattati presi in carico in Italia, dal 42% dei minori collocati in prima e pronta accoglienza e dal 60% di coloro che sono stati accolti in strutture di seconda accoglienza. A questo dato si collega lĠaumento della componente maschile, oramai oltre il 90% e il progressivo aumento dellĠetˆ media, che registra nella fascia 16/17 anni oltre il 70% del totale dei minori non accompagnati in Italia.

 

Dal punto di vista delle politiche adottate, sempre pi rilevante risulta lĠimpegno delle amministrazioni nellĠaccogliere e collocare in luoghi sicuri i minori stranieri non accompagnati, un impegno che coinvolge non pi e non solo i Comuni metropolitani, i quali confermano un forte impegno nella presa in carico dei minori soli (42 su 45 comuni oltre i 100.000 abitanti hanno accolto oltre il 50% dei msna nel 2008), ma che sempre di pi interessa i Comuni appartenenti alle fasce demografiche comprese tra i 5.000 e i 60.000 abitanti nel biennio indagato, registrando variazioni di aumento prossime al 200%.

 

Per ci˜ che attiene allĠefficacia degli strumenti atti allĠaccoglienza e allĠintegrazione del minore nella prima/pronta accoglienza assunti a livello locale, osservando i dati del 2008  lievemente migliorata la ÒtenutaÓ dei minori allĠinterno delle comunitˆ. Rispetto al 2006, come possiamo notare nella tabella riassuntiva riportata nellĠultima pagina, viene infatti rilevata una variazione positiva relativa ai minori che si fermano almeno un mese in prima accoglienza (dal 34,5% nel 2006 al 52,6% nel 2008), cos“ come, contestualmente, diminuiscono i minori che fuggono dalle strutture, passando a rappresentare dal 62% nel 2006 al 40% sul totale degli accolti nellĠultimo anno di riferimento. Aumentano anche i minori affidati, dal 7% nel 2006 al 9,9% sul totale degli accolti in prima accoglienza nel 2008, cos“ come incrementa il numero di coloro che in seconda accoglienza risultano titolari di permesso di soggiorno (dal 32,5% nel 2006 al 42,8% nel 2008).

 

Ma purtroppo le ombre rimangono: solo per il 36% dei minori accolti in seconda accoglienza  stata aperta la tutela, cos“ come, rispetto al 2006, i minori che rimangono per almeno un mese in seconda accoglienza diminuiscono e gli irreperibili aumentano. Questo dato  fortemente condizionato/determinato dalla realtˆ siciliana, nella quale i minori che rimangono sono solo 6 su 10 e quelli che fuggono sono la metˆ degli accolti in seconda accoglienza.

I dati raccolti ed analizzati hanno confermato lĠesigenza di arrivare ad una standardizzazione degli interventi e di passare, sia a livello nazionale sia in particolare in alcune aree critiche del Paese, da una fase emergenziale ad una pi strutturata. LĠoccasione  rappresentata, come giˆ detto, dal Programma nazionale di protezione dei minori stranieri non accompagnati, avviato nel 2008 con lĠobiettivo generale di attivare un sistema coordinato a livello centrale e diffuso sullĠintero territorio nazionale volto a sperimentare, tra i Comuni, modalitˆ standardizzate di presa in carico e integrazione dei minori stranieri non accompagnati, con particolare riguardo alla fase di pronta accoglienza. La rete delle cittˆ coinvolte nel Programma condivide dunque procedure e metodologie di intervento, con lĠintento che possano rappresentare buone prassi da diffondere su scala nazionale. Il Programma si propone di fare luce sugli aspetti che, anche grazie a questo lavoro di approfondimento e ricerca, risultano di centrale importanza: tra questi, le strategie di intervento sui luoghi di frontiera, come qualificare e standardizzare gli interventi nella pronta accoglienza affinchŽ siano pi corrispondenti ai bisogni del minore, in che modo promuovere e diffondere le esperienze di affidamento familiare, come valorizzare dunque tutte le attivitˆ rivolte al sostegno dellĠintegrazione sociale dei minori. A questo fine,  sempre pi importante che si rafforzino e formalizzino i rapporti inter-istituzionali tra tutti i soggetti coinvolti, affinchŽ si possa effettivamente e concretamente avviare una nuova fase sotto lĠegida della collaborazione e condivisione tra i vari livelli dello Stato, a supporto dellĠimpegno dei Comuni affinchŽ siano in grado di formulare, nel superiore interesse del minore, risposte sociali sempre pi adeguate ai suoi specifici bisogni.

 

 

 

 

 

PRINCIPALI RISULTATI DELLĠINDAGINE NAZIONALE

 

I COMUNI RISPONDENTI

 

I Comuni coinvolti dallĠindagine nazionale promossa dal Dipartimento Immigrazione dellĠANCI sono stati 5.784 (circa il 71,4% dei Comuni italiani).

MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI PRESI IN CARICO/CONTATTATI

 

Di questi, 5.784, il 17,7% dei rispondenti, ovvero 1023 Comuni, ha dichiarato di aver preso in carico minori non accompagnati attivando un servizio, una risorsa, un'attivitˆ di orientamento, un intervento di tutela e/o un progetto di accoglienza negli ultimi tre anni, per un totale di 5543 minori nellĠanno 2007 e 7216 nel 2008.

 

Nel biennio si  pertanto registrato un aumento del 30,2% (al sud e nord ovest), mentre rispetto allĠultimo anno del rapporto precedente (2006), il fenomeno ha registrato una flessione dellĠ8,3% in particolare tra il 2006 e 2007, ovvero da quando i minori rumeni e bulgari sono divenuti comunitari e pertanto non pi considerati minori stranieri non accompagnati ai sensi dellĠart. 1, comma 2 del D.P.C.M. 535/99. A tal proposito  interessante sottolineare come, nonostante lĠassenza massiccia di questi minori, lĠordine di grandezza della presenza di MSNA nel nostro Paese nel 2008 si confermi rispetto a quello registrato anche nel precedente rapporto (7870 nel 2006, 7216 nel 2008).

 

Nel 2008, pur concentrandosi la maggior parte dei minori (il 47,5%) nei centri superiori a 100.000, i Comuni medi (15-60.000) che accolgono il 23,2% del totale dei minori e quelli medio piccoli (5-15.000) che ne accolgono il 13,7%, hanno registrato sui propri ambiti territoriali un aumento significativo di minori confermando una tendenza giˆ rilevata nelle precedenti indagini. In particolare, tra lĠanno 2006 e il 2008 si registra una diminuzione del numero dei minori presenti nei grandi Comuni pari al 27,9%, e al contempo nei Piccoli Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e in quelli medio – piccoli si registra un aumento della presenza dei MSNA rispettivamente pari al 158,6% e al 65,0%.

Mentre nel 2006, il 75% del totale dei minori contattati o presi in carico era distribuito in 39 Comuni, al 31.12.2008 sono state invece 93 le realtˆ comunali che hanno preso in carico lĠ85% dei minori pari a 6.137. Le prime quattro grandi cittˆ che nel 2006 avevano preso in carico oltre un terzo dei minori (2.654), ovvero Roma, Milano, Torino e Trieste, nel 2008 registrano tutte quante un tasso di variazione negativo. Cos“ come diminuisce il numero dei minori non accompagnati a Napoli e anche nelle cittˆ medie ove il fenomeno  stato costante negli anni quali Modena, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Trento, o dove aveva raggiunto nel 2006, come nel caso di Cremona e Caltagirone, un picco notevole di presenze. Il numero dei minori aumenta a Venezia, Ancona e Bologna, in particolare a causa dellĠaumento di minori afghani e kosovari, cos“ come in altre cittˆ medie quali Ravenna, Pesaro, Macerata e Cividale del Friuli con il 49% minori kosovari. Il fenomeno rimane stabile a Firenze, Genova, Favara e Udine. A questo proposito  interessante sottolineare la presenza di cittˆ siciliane quali Cammarata, Montevago, Portopalo di Capopassero, Palma di Montechiaro, Licata, assenti dalla rilevazione 2006 o che nel biennio 2007 - 2008 registrano numeri rilevanti di minori contattati o presi in carico provenienti prevalentemente dallĠEgitto, Nigeria, Somalia, Eritrea. Stessa cosa si pu˜ osservare rispetto a cittˆ friulane o di frontiera come Ventimiglia, Bolzano, Tarvisio, ove si registra la presa in carico da parte dei servizi dei Comuni di minori afghani, albanesi e kosovari.

Passando alla collocazione geografica, le Regioni che segnalano il pi alto numero di minori presi in carico sono la Sicilia, lĠEmilia-Romagna, il Lazio Friuli Venezia Giulia, dove, nel 2008, si concentra pi della metˆ dei minori (54%). Il fenomeno riguarda prevalentemente minori maschi (il 89,7%) appena sotto la soglia della maggiore etˆ (il 51,9% ha 17 anni), provenienti soprattutto da Afghanistan, Albania, Egitto, Marocco, e per la prima volta, Kosovo non presente sino ad oggi nelle rilevazioni in quanto Stato autonomo solo dal febbraio 2008.

 

MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI ACCOLTI IN PRIMA/PRONTA ACCOGLIENZA

 

Passando ad analizzare i dati riferiti ai minori non accompagnati entrati in strutture di prima/pronta accoglienza, lĠindagine rileva anche in questo caso un forte decremento tra il 2006 e il 2008 (da 6.102 a 4.176), ma una stabilizzazione del fenomeno nel biennio oggetto dellĠindagine: 4199 nel 2004 e 4176 nel 2008.

Nel biennio considerato il Lazio, lĠEmilia-Romagna, il Veneto e la Sicilia hanno accolto in prima accoglienza il 50% del totale dei minori stranieri non accompagnati, con variazioni significative in alcune Regioni, tra cui spicca il caso del Lazio, che vede un incremento del 38%.

 

Con riferimento alla dimensione delle cittˆ, lĠindagine rileva come, nel 2008, il 62,3% dei minori accolti si concentri, anche in questo caso, nelle cittˆ con pi di 100.000 abitanti, Osservando i dati rilevati sui minori per classe demografica dei Comuni interessati si nota come il 62,3% dei minori accolti in prima/pronta accoglienza si concentri nei centri di maggiore dimensione (Comuni superiori a 100.000 abitanti) mentre la distribuzione della quota restante di minori presenta un picco significativo nei Comuni medi (fascia 15.000-60.000 abitanti), ove, registrandosi nel biennio in esame una variazione largamente positiva (16%), si concentra il 14,6% dei minori accolti.

 

Il fenomeno , dunque, divenuto sempre pi capillare e presente a livello nazionale, dal momento che nel 2006, lĠ85% dei minori in prima accoglienza era ospitato in appena trenta cittˆ, mentre nel 2008 risultano essere 51 i Comuni maggiormente coinvolti dal fenomeno, i quali accolgono nellĠinsieme 3.552 minori, ovvero lĠ85% dei 4.176 minori inseriti e accolti in prima accoglienza dai servizi sociali dei Comuni italiani. Dal 2006 e 2008, vi sono quattro cittˆ che registrano un aumento significativo, con una variazione tra il 44 e il 59%, raddoppiando in tre anni il numero dei minori accolti: Venezia, Modena, Pesaro e Bolzano. Tutte le altre cittˆ storicamente interessate dal fenomeno registrano una flessione: prima su tutte Roma, dove i minori accolti diminuiscono del 61% cos“ come Cremona (-81% di accolti), Milano (-59%), Piacenza, Reggio Emilia (-44%), Torino.

 

Nel 2008 i minori assistiti dai Comuni per pi di un mese  stato pari al 52,6% del totale degli accolti, percentuale in continua crescita rispetto agli anni precedenti, passando dal 27% nel 2004, al 34,5% nel 2006 e salita al 44,8% nel 2007.

In particolare nei Comuni sotto i 5.000 abitanti  migliore la Òcontinuitˆ/tenutaÓ dei minori allĠinterno delle proprie comunitˆ nel biennio considerato: la media dei minori rimasti almeno un mese  stata del 72% contro il 42% nei comuni tra i 5- 15.000 abitanti e il 45% di quelli oltre i 100.000, mentre poco sopra la media nazionale, con il 57%, troviamo i comuni tra i 15/100.000.

 

Parallelamente a questĠultimo dato va letto quello relativo alle fughe e irreperibilitˆ dalle prime accoglienze: nel 2008 si  reso irreperibile il 40,1% dei minori accolti registrando un progressivo miglioramento nel triennio, passando dal 62,3% nel 2006, al 46,5% nel 2007, sino allĠultimo anno di riferimento dellĠindagine, dalla quale risultano fuggiti 4 minori su 10 accolti.

Tra i minori accolti in prima accoglienza, infine, quelli affidati a parenti, connazionali, stranieri non connazionali o a italiani sono stati, nel 2008, poco meno del 10%. Come rilevato nel rapporto precedente, i numeri percentuali aumentano da un anno allĠaltro, passando da 6 minori affidati su 100 accolti nel 2004, a 10 su 100 nel 2008.

 

MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI ACCOLTI IN SECONDA ACCOGLIENZA

 

Il passaggio successivo alla prima accoglienza  quello della seconda accoglienza, rispetto alla quale si registra un aumento significativo di presenze nel biennio considerato, passando dai 2795 del 2007 ai 3841 minori accolti in seconda accoglienza nel 2008.

Rispetto allĠultimo anno di riferimento dellĠindagine precedente, dopo la flessione tra 2006 e 2007 (-20%), nellĠanno successivo si registra unĠimmediata inversione di tendenza con un incremento del 37,4% circa che porta i valori assoluti del 2008 ad una quota di poco superiore al 2006 (da 3.515 a 3.841, registrando una variazione positiva del 9,2%). LĠincremento si  verificato su tutto il territorio nazionale ma in particolare al Sud e Isole (+135%), dove nel 2008 sono stati accolti il 38% circa del totale dei minori inseriti in seconda accoglienza. Questo elemento, come giˆ detto precedentemente, ha determinato lĠavvio di una importante azione di monitoraggio del fenomeno in questa realtˆ nellĠambito delle attivitˆ svolte in seno al Programma nazionale di protezione minori stranieri non accompagnati.

La variazione in aumento del fenomeno interessa principalmente le cittˆ piccole e medie (tra i 5 e i 60.000 abitanti) le quali vedono pi che raddoppiare, il numero dei minori inseriti in strutture: piccoli comuni hanno registrato un tasso di variazione del 792% (da 25 a 223 minori), i Comuni medio piccoli (5/15.000) aumentano del 288% (da 118 a 458 minori) e quelli medi (tra 15.000 e 60.000 abitanti) accolgono oltre il 28% di minori nel 2008. Mentre nelle cittˆ con oltre 100.000 residenti, tra il 2006 e il 2008, si  registrata una diminuzione del fenomeno pari al 21,2%, passando da 2183 minori nel 2006, a 1425 nel 2007 a 1721 nellĠultimo anno, dunque passando dal 62% al 44% del fenomeno.

 

Nel 2008 sono 46 i Comuni maggiormente coinvolti nella gestione dei servizi di seconda accoglienza, i quali accolgono lĠ85% dei minori (3.265 su 3.841 in totale) mentre nel 2006, lĠ84% del fenomeno (2.964 minori su 3.515) era ospitato in 30 cittˆ. La variazione del fenomeno ha coinvolto in maniera diversa le cittˆ, registrando un aumento dei minori accolti in seconda accoglienza a Roma (+8%), Venezia (+59,3%, da 135 a 215), Cividale del Friuli (+273%, da 29 a 109 minori) e Firenze. Per contro, un decremento significativo ha riguardato Torino (-69,3%, da 227 a 70), Favara (-69%, da 110 a 34), Trieste (-65%, da 392 a 137), Milano (-61%), Caltagirone (-55%, da 109 a 49), Napoli (-54%), Ancona (-51%) e Bologna (-36%). I minori afghani rappresentano il principale gruppo per nazionalitˆ a Roma, Venezia, Ancona, Macerata, Pesaro e Tarvisio, mentre il numero di kosovari  particolarmente elevato a Firenze, Cividale del Friuli, Vieste e Ravenna. Gli albanesi sono la maggioranza a Udine e Lucca, i marocchini a Palermo, Modena, Torino, Napoli, Genova e Milano, mentre gli egiziani a Montevago, Palma di Montechiaro, Assoro, Mineo e Brescia.

 

Passando alla collocazione regionale, lĠindagine rileva come quasi il 56% del totale dei minori accolti in strutture di seconda accoglienza si trovi in Friuli Venezia Giulia, Lazio e Sicilia, la quale accoglie quasi il 29% dei minori sul totale nazionale. In continuitˆ con gli anni precedenti lĠaumento pi significativo  stato registrato al sud (+134%), seguito dal centro (+20%), ma dopo la Sicilia le regioni nelle quali si rileva un aumento significativo dei minori accolti sono la Toscana, Calabria, Sardegna, Basilicata, Puglia e Liguria, mentre al contrario la regione Piemonte (-62,4%), Lombardia (-47,7%) ed Emilia Romagna (-28%) censiscono una sostanziale riduzione nel numero dei minori inseriti in seconda accoglienza.

 

Tra i minori accolti in seconda accoglienza la permanenza in struttura  piuttosto diffusa, dato che, nel biennio considerato sono rimasti per pi di un mese, mediamente, 8 minori su 10 (contro circa 5 su 10 in prima accoglienza), con una variazione in aumento soprattutto tra il 2006 e il 2007.

Contestualmente, la quota di giovani fuggiti o che si sono resi irreperibile si  attestata attorno al 23% sul totale degli inseriti nel 2008, migliorando rispetto al 2007 (33%) ma peggiorando lievemente rispetto al 2006 (19,6%).

I minori affidati sugli accolti in seconda accoglienza rappresentano il 6,6% del totale e la modalitˆ pi ricorrente  costituita dallĠaffidamento a parenti (3,5%), seguita poi dallĠaffidamento a italiani (2,5%) o a connazionali (0,6%).

 

Nel 2008 i minori accolti in seconda accoglienza per i quali  stata aperta la tutela costituiscono il 36% (1.391 minori) dellĠuniverso degli accolti (3.841). Il ricorso alla tutela  pi frequente in Piemonte (96,1%), Emilia Romagna (94,4% dei casi), Marche (84,6% dei casi), Puglia (81,5% dei casi), mentre al contrario in Lazio (5,9%), Friuli Venezia Giulia (3,3%), Veneto (20,6%), Toscana (30,3%) e Sicilia (34%) il rapporto tra accolti in seconda accoglienza e apertura della tutela risulta molto basso.

 

Su 3841 minori accolti in seconda accoglienza, solo il 42,8% risulta in possesso di un titolo di soggiorno, di cui il gruppo pi consistente ha ottenuto un permesso di soggiorno per minore etˆ (86,7%), lĠ8,3% un permesso per protezione internazionale e lo 0,8 per protezione. Il 57,2% del totale dei minori accolti in seconda accoglienza (quindi dopo un congruo periodo di presa in carico) non risulta in possesso di nessuna tipologia di permesso e rispetto alla rilevazione del 2006, la situazione rilevata  rimasta pressoch invariata, registrando un minimo miglioramento (+9,3%) passando dal 40,8% al 42,%.

 

MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI RICHIEDENTI ASILO

 

Nel focus sui minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo, lĠindagine registra un aumento significativo della presenza dallĠultima indagine ad oggi, pari al +250%, passando da 251 del 2006 a 879 minori nellĠultimo anno di riferimento dellĠindagine.

In particolare il numero dei minori stranieri non accompagnati che hanno fatto richiesta di asilo  notevolmente aumentato, raddoppiandosi, nel biennio 2007 - 2008, passando da 482 a 879 e determinando un aumento significativo sullĠincidenza percentuale dei richiedenti asilo sul totale dei presi in carico nelle tre annualitˆ passando dal 3,2% nel 2006 al 12,2% nel 2008. Nel 2008, lĠ86% dei minori richiedenti asilo era rappresentato da individui maschi prossimi alla maggiore etˆ (16/17anni), provenienti da Paesi fortemente colpiti da conflitti internazionali ed interni: il 49% del totale proveniva dallĠAfghanistan seguito da Somalia (8,9%), Nigeria (8,8%) ed Eritrea (6,4%). I minori richiedenti asilo sono soprattutto nelle grandi cittˆ (57,5%) e medie del Centro (38,8%) e del Sud (41,2%). Le Regioni che registrano la maggiore presenza, pari al 78% dellĠintero fenomeno, di minori richiedenti asilo sono il Lazio (33,6% sul totale dei minori richiedenti asilo) la Sicilia (28,3%) che ha registrato un aumento del 3457%, la Puglia (9,8%) e il Veneto (6,4%).

 

MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI VITTIME DI TRATTA A SCOPO DI GRAVE SFRUTTAMENTO

 

Da questĠanno, il rapporto si arricchisce di una nuova sezione tesa ad approfondire il tema delicato e complesso dei minori non accompagnati vittime di tratta a scopo di grave sfruttamento. In questo ambito, dai dati in possesso ai Comuni, rileviamo sono stati 99 nel 2007 e 94 nel 2008 i minori stranieri non accompagnati rispetto ai quali vi sia stato un riconoscimento formale del loro essere o essere stati vittime di grave sfruttamento (con un provvedimento formale delle autoritˆ giudiziaria, lĠinserimento di un programma di protezione art. 18, ecc.). LĠ83,0% della presenza di minori vittime di tratta  segnalato prevalentemente dai comuni metropolitani dellĠEmilia Romagna, dove  localizzato il 43,6% del totale nazionale e del Piemonte (26,6%). Di questi minori, la maggior parte sono femmine (69,1%), di etˆ compresa tra i 16 e 17 anni (70,2%), provenienti prevalentemente dalla Nigeria, Marocco e Croazia. Tra le tipologie di sfruttamento per la quale i minori sono stati prevalentemente riconosciuti vittime di tratta  indicato lo sfruttamento sessuale per il 61,8%, lo sfruttamento lavorativo e microcriminalitˆ entrambi per lĠ8,8%, lĠaccattonaggio per il 5,9% dei casi.

 

Sintesi del fenomeno dellĠaccoglienza dei MSNA in Italia – Anni 2006 – 2007 - 2008

Fenomeno 2006

Numero Minori

%

MSNA presi in carico

7870

 

Prima accoglienza

MSNA accolti in prima accoglienza

6102

 

Di cui, % per almeno un mese

2106

34,5%

Di cui, % irreperibili

 

62%

Di cui, % affidati

444

7%

Seconda accoglienza

MSNA accolti in seconda accoglienza

3515

 

Di cui, % per almeno un mese

2749

78,2%

Di cui, % irreperibili

692

20%

Di cui, % affidati

235

7%

Di cui, % con permesso per minore etˆ

1143

32,5%

Di cui, % con permesso di affidamento

290

8%

 

 

 

 

Fenomeno 2007

Numero Minori

%

MSNA presi in carico

5.443

 

Prima accoglienza

MSNA accolti in prima accoglienza

4.199

 

Di cui, % per almeno un mese

1.883

44,8%

Di cui, % irreperibili

1.952

46,5%

Di cui, % affidati

348

8,3%

Seconda accoglienza

MSNA accolti in seconda accoglienza

2.795

 

Di cui, % per almeno un mese

2.247

80,4%

Di cui, % irreperibili

929

33,2%

Di cui, % affidati

195

7,0%

 

 

 

Fenomeno 2008

Numero Minori

%

MSNA presi in carico

7.216

 

Prima accoglienza

MSNA accolti in prima accoglienza

4.176

 

Di cui, % per almeno un mese

2.195

52,6%

Di cui, % irreperibili

1.676

40,1%

Di cui, % affidati

412

9,9%

Seconda accoglienza

MSNA accolti in seconda accoglienza

3.841

 

Di cui, % per almeno un mese

2.886

75,1%

Di cui, % irreperibili

896

23,3%

Di cui, % affidati

253

6,6%

Di cui, % apertura della tutela

1.391

36%

Di cui, % con permesso di soggiorno

1.644

42,8%

 

 

 

 

Fonte: Minori stranieri non accompagnati – Rapporto 2009, ANCI – Dipartimento immigrazione