(Sergio
Briguglio 31/10/2010)
L'IMMIGRAZIONE:
UN BANCO DI PROVA PER I NOSTRI PRINCIPI
(Incontro
Gi.Fra. Casamari 31/10/2010)
Elementi
principali sulla condizione dello straniero in Italia
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Quanti sono: 4.235.059
residenti, di cui 1.241.348 comunitari + non residenti + irregolari
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Perche' vengono: lavoro, ricongiungimento, protezione internazionale, studio, turismo,
etc...
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Come si entra in Italia: lavoro (decreto flussi; chiamata a
distanza); ricongiungimento (requisiti); protezione
internazionale (sbarchi...); turismo (requisiti modesti); overstaying
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Come si vive:
stessi doveri + doveri specifici (permesso:
reddito, alloggio, assenza di reati ostativi); stessi diritti fondamentali (salute, lavoro, studio); alcuni diritti in meno (alloggio, assistenza sociale); nota: la
stabilita' del soggiorno spesso dipende dal rispetto delle leggi da parte
degli italiani
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Allontanamento: respingimento (respingimenti in mare); espulsione (pericolosita', irregolarita'); trattenimento, divieto di reingresso;
divieti di espulsione
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Cittadinanza:
ius sanguinis; ius soli residuale; matrimonio;
discendenza da ex italiani; naturalizzazione; oggi:
573.000 figli di stranieri nati in Italia
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Comunitari: diritto
di soggiorno breve (documento); diritto di
soggiorno lungo (requisiti); allontanamento: pericolosita' o mancanza di requisiti (difficile da provare); norma
salva Rom
L'immigrazione
pone una serie di problemi di soluzione non ovvia
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Il contatto tra culture (religione, abitudini, valori, mode, lingua, etc.): problema in parte
gia' vissuto nel nord Italia per la migrazione dal Sud
Che tipo di contaminazione tra culture e' bene accettare?
Ci sono dei valori intangibili (parita' tra i sessi, laicita' dello Stato, etc.; in Italia, sono
rispettati?)
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Il contatto con la poverta' (che si muove)
concorrenza
con i poveri autoctoni
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La nozione di uguaglianza
sistemi chiusi e sistemi aperti
in un sistema a risorse limitate, alternativa tra abbassamento degli standard e disuguaglianza
dinamica insiders-outsiders: diritti acquisiti o redistribuzione dei diritti?
nota: il problema e' analogo a quello
della dinamica intergenerazionale, riguardo a
lavoro pensioni, etc.
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Contributo dell'immigrazione alla criminalita':
valori assoluti bassi, tassi alti
gli stranieri sono allontanabili:
soluzione efficace, ma inefficiente
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Immigrazione
potenzialmente selezionabile in fase di ammissione:
ingresso "dal basso" o
"brain drain"?
Come gioca la
visione biblico/cristiana
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Lo straniero
(con l'orfano e la vedova) e' difeso dal Dio della
bibbia in modo privilegiato: Israele deve trattare bene lo straniero, perche'
ha provato sulla propria pelle cosa significhi essere straniero
o Es 22,20: "Non molesterai il forestiero
n lopprimerai, perch, voi siete stati forestieri nel paese dEgitto"
o Es 23,9: "Non opprimerai il forestiero: anche voi conoscete la
vita del forestiero, perch siete stati forestieri nel paese dEgitto"
o Lv 19,33-34: "Quando
qualche forestiero soggiorner con voi nel vostro paese, non gli farete torto.
Il forestiero che soggiorna fra voi, lo tratterete come colui chՏ nato fra
voi; tu lamerai come te stesso; poich anche voi foste forestieri nel paese
dEgitto."
o Lv 23, 22: "Quando
mieterete la messe della vostra terra, non mieterete fino al margine del campo
e non raccoglierai ci che resta da spigolare del tuo raccolto; lo lascerai per
il povero e per il forestiero. Io sono il Signore, il vostro Dio"
o Dt 10, 18-19: Il Signore rende giustizia
allorfano e alla vedova, ama lo straniero, gli d pane e vestito. Amate dunque
il forestiero
o Dt 24, 17-22: "Non
lederai il diritto dello straniero e dell'orfano e non prenderai in pegno la
veste della vedova, ma ti ricorderai che sei stato schiavo in Egitto e che di
l ti ha liberato il Signore tuo Dio; perci ti comando di fare questa cosa.
Quando, facendo la mietitura nel tuo campo, vi avrai dimenticato qualche
mannello, non tornerai indietro a prenderlo; sar per il forestiero, per
l'orfano e per la vedova, perch il Signore tuo Dio ti benedica in ogni lavoro
delle tue mani. Quando bacchierai i tuoi ulivi, non tornerai indietro a
ripassare i rami: saranno per il forestiero, per l'orfano e per la vedova.
Quando vendemmierai la tua vigna, non tornerai indietro a racimolare: sar per
il forestiero, per l'orfano e per la vedova. Ti ricorderai che sei stato schiavo
nel paese d'Egitto; perci ti comando di fare questa cosa."
o Dt 26, 1-13: "Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo
Dio ti dar in eredit e lo possiederai e l ti sarai stabilito, prenderai le
primizie di tutti i frutti del suolo da te raccolti nel paese che il Signore
tuo Dio ti dar, le metterai in una cesta e andrai al luogo che il Signore tuo
Dio avr scelto per stabilirvi il suo nome. Ti presenterai al sacerdote in
carica in quei giorni e gli dirai: Io dichiaro oggi al Signore tuo Dio che sono
entrato nel paese che il Signore ha giurato ai nostri padri di darci. Il
sacerdote prender la cesta dalle tue mani e la deporr davanti all'altare del
Signore tuo Dio e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore tuo Dio: Mio
padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con
poca gente e vi divent una nazione grande, forte e numerosa. Gli Egiziani ci
maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavit. Allora gridammo
al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascolt la nostra voce, vide
la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; il Signore ci
fece uscire dall'Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore
e operando segni e prodigi, e ci condusse in questo luogo e ci diede questo
paese, dove scorre latte e miele. Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti
del suolo che tu, Signore, mi hai dato. Le deporrai davanti al Signore tuo Dio
e ti prostrerai davanti al Signore tuo Dio; gioirai, con il levita e con il forestiero
che sar in mezzo a te, di tutto il bene che il Signore tuo Dio avr dato a te
e alla tua famiglia. Quando avrai finito di prelevare tutte le decime delle
tue entrate, il terzo anno, l'anno delle decime, e le avrai date al levita, al
forestiero, all'orfano e alla vedova perch ne mangino nelle tue citt e ne
siano sazi, dirai dinanzi al Signore tuo Dio: Ho tolto
dalla mia casa ci che era consacrato e l'ho dato al levita, al forestiero,
all'orfano e alla vedova secondo quanto mi hai ordinato; non ho trasgredito, n
dimenticato alcuno dei tuoi comandi."
o Dt 26, 19: Maledetto chi
lede il diritto del forestiero, dell'orfano e della vedova! Tutto il popolo
dir: Amen.[1]
o Il Signore protegge lo straniero (SAL 146,9)
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Il popolo di Israele e' equiparato allo straniero (la terra e'
di Dio):
o "Voi siete presso di me come forestieri (gērm)
e inquilini (tšābm)" (Lv 25,23.35.47)
o "Noi siamo stranieri davanti a te e pellegrini come tutti i nostri
padri" (1Cr 29,15)
o "Ascolta la mia preghiera, Signore non essere sordo alle mie
lacrime, poich io sono un forestiero, uno straniero (paroikos kai
parepidemos) come tutti i miei padri" (Sal 39,13;
cf. anche Sal 119,9)
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Lo straniero
e' uguale al cittadino di fronte alla legge:
o "Vi sar una sola legge per il nativo e per il forestiero, che
domiciliato in mezzo a voi" (Es 12,49)
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Lo straniero (samaritano, Lc 10,25-37) con il pubblicano e la prostituta e' portato ad esempio
da Gesu' come possibile interprete fedele del Regno di Dio
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Ero straniero e mi avete accolto (Mt 25,35); nota: "accolto" come membro della comunita'
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Gesu' nasce figlio
di pellegrini (senza casa) e, poco dopo, diventa un
rifugiato
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"Il figlio dell'uomo non ha dove poggiare il capo" (Mt
8,20)
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I poveri li avete sempre con voi (Gv 12, 8)
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La raccomandazione persiste nel Nuovo
Testamento: "La carit sia senza ipocrisie. Nellamore fraterno siate
affettuosi gli uni verso gli altri; nellonore prevenitevi scambievolmente;
nella sollecitudine non siate pigri. Siate ferventi nello spirito; servite il
Signore; siate allegri nella speranza, pazienti nellafflizione, perseveranti
nella preghiera; pronti a condividere le necessit dei santi, premurosi
verso i forestieri" (Rm 12,9-13)
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Anche la nozione di comunita' come
comunita' straniera persiste: I cristiani "vivono nella loro patria, ma
come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono distaccati
come stranieri. Ogni patria straniera patria loro, e
ogni patria terra straniera" (Lettera a
Diogneto V[2],
5; Anonimo, II secolo d.C.)"
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Nota: Paroikia (da cui viene parrocchia) significa "abitazione, vita in terra straniera"
La Chiesa di
fronte all'immigrazione
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Molta attivita' assistenziale
di che tipo?
la protezione dello "straniero spiantato" (assistenzialismo?) e' cosa diversa dalla promozione dello "straniero in
gamba" (approccio darwiniano?)
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Talvolta, anche attivita' critica nei confronti della politica: anni '90
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Rischio: assistenza finanziata dal
potere politico in cambio di un atteggiamento
morbido
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Il problema dell'identita' religiosa: approcci diversi (Tettamanzi, Fisichella)
Esperienza
personale
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Come e' nata
Centro di accoglienza
lobbying
ritorno sul territorio
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Inizi:
"vocazione" (poche, nella vita)
simpatia per
chi lascia contro voglia la propria terra
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Poi:
quotidianita' (studio, costanza)
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Motivazioni:
giustizia:
o casualita' della nascita
o pari opportunita' al netto degli handicap
o organizzare la societa' secondo regole che
ci vadano bene qualunque sia la nostra "fortuita" condizione (Rawls: "sotto il velo dell'ignoranza")
o le doti ricevute vanno messe in comune
interazione diretta:
o parabola del debitore/creditore[3]
o parabola della vedova e del giudice; gigli dei campi[4]
o voi valete piu' di molti passeri[5]
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Conta la fede religiosa?
Non tanto forse nel metterti in moto (anche una fede laica mette in moto; la vocazione non c'entra con la
fede)
Tanto nel farti procedere (affidarsi, affidare)
[1] Dice anche:
[16]Maledetto chi maltratta il padre e la
madre! Tutto il popolo dir: Amen.
[17]Maledetto chi sposta i confini del suo
prossimo! Tutto il popolo dir: Amen.
[18]Maledetto chi fa smarrire il cammino al
cieco! Tutto il popolo dir: Amen.
[19]Maledetto chi lede il diritto del
forestiero, dell'orfano e della vedova! Tutto il popolo dir: Amen.
[20]Maledetto chi si unisce con la moglie del
padre, perch solleva il lembo del mantello del padre! Tutto il popolo dir:
Amen.
[21]Maledetto chi si unisce con qualsiasi
bestia! Tutto il popolo dir: Amen.
[22]Maledetto chi si unisce con la propria
sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre! Tutto il popolo dir: Amen.
[23]Maledetto chi si unisce con la suocera!
Tutto il popolo dir: Amen.
[24]Maledetto chi uccide il suo prossimo in
segreto! Tutto il popolo dir: Amen.
[25]Maledetto chi accetta un regalo per
condannare a morte un innocente! Tutto il popolo dir: Amen.
[26]Maledetto chi non mantiene in vigore le parole di questa legge, per metterla in pratica! Tutto il popolo dir: Amen.
[2] V. 1. I cristiani n per regione, n per voce, n per costumi sono da
distinguere dagli altri uomini. 2. Infatti, non abitano citt proprie, n usano
un gergo che si differenzia, n conducono un genere di vita speciale. 3. La
loro dottrina non nella scoperta del pensiero di uomini multiformi, n essi
aderiscono ad una corrente filosofica umana, come fanno gli altri. 4. Vivendo
in citt greche e barbare, come a ciascuno capitato, e adeguandosi ai costumi
del luogo nel vestito, nel cibo e nel resto, testimoniano un metodo di vita
sociale mirabile e indubbiamente paradossale. 5. Vivono nella loro patria, ma
come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono distaccati
come stranieri. Ogni patria straniera patria loro, e ogni patria straniera.
6. Si sposano come tutti e generano figli, ma non gettano i neonati. 7. Mettono
in comune la mensa, ma non il letto. 8. Sono nella carne, ma non vivono secondo
la carne. 9. Dimorano nella terra, ma hanno la loro cittadinanza nel cielo. 10.
Obbediscono alle leggi stabilite, e con la loro vita superano le leggi. 11.
Amano tutti, e da tutti vengono perseguitati. 12. Non sono conosciuti, e
vengono condannati. Sono uccisi, e riprendono a vivere. 13. Sono poveri, e
fanno ricchi molti; mancano di tutto, e di tutto abbondano. 14. Sono
disprezzati, e nei disprezzi hanno gloria. Sono oltraggiati e proclamati
giusti. 15. Sono ingiuriati e benedicono; sono maltrattati ed onorano. 16.
Facendo del bene vengono puniti come malfattori; condannati gioiscono come se
ricevessero la vita.
[3] Mt 18, 23-35: [23]A proposito, il regno dei cieli simile a un
re che volle fare i conti con i suoi servi. [24]Incominciati i conti, gli fu presentato uno che
gli era debitore di diecimila talenti. [25]Non avendo per costui il denaro da restituire,
il padrone ordin che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto
possedeva, e saldasse cos il debito. [26]Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi
pazienza con me e ti restituir ogni cosa. [27]Impietositosi del servo, il padrone lo lasci
andare e gli condon il debito. [28]Appena uscito, quel servo trov un altro servo come lui che gli doveva
cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! [29]Il suo compagno, gettatosi a terra, lo
supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonder il debito. [30]Ma egli non volle esaudirlo, and e lo fece
gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.
[31]Visto quel che
accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro
padrone tutto l'accaduto. [32]Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio,
io ti ho condonato tutto il debito perch mi hai pregato. [33]Non dovevi forse anche tu aver piet del tuo
compagno, cos come io ho avuto piet di te? [34]E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli
aguzzini, finch non gli avesse restituito tutto il dovuto. [35]Cos anche il mio Padre celeste far a ciascuno
di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello.
[4] Mt 6, 25-34: [25]Perci vi dico: per la
vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il
vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale pi del cibo e
il corpo pi del vestito? [26]Guardate gli uccelli
del cielo: non seminano, n mietono, n ammassano nei granai; eppure il Padre
vostro celeste li nutre. Non contate voi forse pi di loro? [27]E chi di voi, per quanto si dia da fare, pu aggiungere un'ora sola
alla sua vita? [28]E perch vi affannate per il
vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. [29]Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria,
vestiva come uno di loro. [30]Ora se Dio veste cos
l'erba del campo, che oggi c' e domani verr gettata nel forno, non far assai
pi per voi, gente di poca fede? [31]Non
affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa
indosseremo? [32]Di tutte queste cose si
preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. [33]Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose
vi saranno date in aggiunta. [34]Non affannatevi
dunque per il domani, perch il domani avr gia le sue inquietudini. A ciascun
giorno basta la sua pena.
[5] Mt 10, 28-31: [28]E non abbiate paura di quelli che uccidono il
corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha
il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna. [29]Due passeri non si vendono forse per un soldo?
Eppure neanche uno di essi cadr a terra senza che il Padre vostro lo voglia. [30]Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo
sono tutti contati; [31]non
abbiate dunque timore: voi valete pi di molti passeri!