Fermare i rinvii dei richiedenti asilo in Grecia

Bruxelles, 29 ottobre 2010. In una lettera ai Governi Europei, l’ECRE e le organizzazioni che ne fanno parte in tutta Europa, hanno chiesto agli Stati di seguire l’esempio del Belgio, della Gran Bretagna, dell’Islanda e della Norvegia, che hanno fermato i rinvii di richiedenti asilo verso la Grecia e stanno esaminando i casi all’interno dei loro sistemi nazionali.

 “Frontex, l’Agenzia Europea per il controllo delle frontiere, invierà agenti di frontiera per aiutare la Grecia a fermare i migranti che cercano di entrare via terra attraverso il confine con la Turchia. Paradossalmente diversi Stati membri che stanno investendo risorse e personale nelle operazioni Frontex, stanno allo stesso tempo continuando ad aumentare la pressione sul sistema greco di asilo rinviandovi i  richiedenti asilo. Gli Stati europei debbono essere seri rispetto alla solidarietà all’interno dell’Unione Europea” ha detto Bjarte Vandvik, Segretario Generale dell’ECRE.

 

I diritti dei rifugiati sono violati in Grecia: l’evidenza

 

In Grecia, la maggior parte delle persone che necessitano di protezione internazionale non hanno l’opportunità di vedere esaminata la propria domanda d’asilo. Attualmente in Grecia ci sono più di 52.000 domande d’asilo che debbono ancora essere esaminate. Nei principali centri per la presentazione delle domande d’asilo, ad Atene, vengono accettate ogni settimana solo una ventina di richieste.

 

Per coloro che realmente riescono a presentare una domanda d’asilo in Grecia, non ci sono opportunità di essere riconosciuti come rifugiati. Virtualmente nessun richiedente asilo (solo lo 0.3%) ha ricevuto una protezione in Grecia nel 2009. Per esempio, mentre nessun iracheno è stato riconosciuto come rifugiato in Grecia, il 77% degli Iracheni ha ricevuto una protezione internazionale in Germania.

La schiacciante evidenza sulla disfunzionalità del sistema di asilo in Grecia sta cominciando ad avere conseguenze sulle politiche dei governi europei. Il Belgio (il 10 ottobre 2010), la Norvegia (il 15 ottobre 2010), la Gran Bretagna (il 17 settembre 2010), e l’Islanda (il 14 ottobre 2010) hanno già fermato i rinvii di richiedenti asilo verso la Grecia. E hanno deciso di esaminarne le domande d’asilo nei loro paesi. L’Olanda sta sospendendo i trasferimenti di coloro che hanno contestato la decisione di essere rinviati in Grecia (dal 6 ottobre 2010).

Solo la scorsa settimana, il Rapporteur delle Nazioni Unite sulla Tortura, Manfred Nowak, ha riferito delle enormi difficoltà che affrontano i richiedenti asilo per ottenere l’accesso alla procedura in Grecia, così come delle difficili condizioni in cui sono costretti a vivere i migranti e i rifugiati in detenzione. Come conclusione di queste scoperte, le Nazioni Unite si sono appellate all’Unione Europea affinché fermi i trasferimenti di richiedenti asilo verso la Grecia e rinegozi il Regolamento Dublino II. Tale richiesta segue un simile appello fatto da Thomas Hammarberg, Commissario del Consiglio d’Europa sui Diritti Umani, per fermare tutti i trasferimenti verso la Grecia a causa delle condizioni estremamente severe che i richiedenti asilo affrontano nel Paese.

 

Il Sistema Dublino deve essere cambiato – L’opportunità è ora

 

La Commissione Europea, i Governi dell’Unione Europea e il Parlamento Europeo stanno attualmente discutendo sulla riforma del sistema Dublino. L’ECRE ha chiesto una revisione completa del regolamento Dublino, che attualmente prevede che i rifugiati siano rimandati indietro verso Stati che non garantisco sufficiente protezione. Come primo passo nella giusta direzione, l’ECRE supporta lo stabilirsi di un meccanismo che sospenda il trasferimento dei richiedenti asilo verso Stati che non possono garantire un completo ed equo esame delle loro richieste d’asilo o dignitosi standard di accoglienza. La sospensione dovrebbe anche essere accompagnata da misure di supporto per cercare di rettificare la situazione del sistema asilo nei diversi Stati membri. Allo stato attuale, solo pochi Stati hanno fermato i trasferimenti verso la Grecia. Un meccanismo di sospensione europeo obbligherebbe tutti gli Stati membri a condividere responsabilità e ad agire coerentemente.

 

In accordo con il Regolamento Dublino, come regola generale, il primo dei Paesi dell’Unione che lascia entrare un richiedente asilo è quello che deve esaminarne la richiesta di protezione. E’ ormai chiaro che il sistema Dublino sta fallendo sia nei confronti degli Stati membri che nei confronti delle persone bisognose di protezione internazionale. Crea più pressione sugli Stati Europei che si trovano ai confini dell’Unione e non riesce a proteggere il diritto d’asilo, perché non prende in considerazione che le possibilità per una persona di essere riconosciuta come rifugiata variano enormemente tra uno Stato europeo e l’altro.  

 

 

Ulteriori Informazioni

 

- Per ulteriori informazioni sul Regolamento Dublino, vedi ECRE, Sharing Responsibility for Refugee Protection in Europe: Dublin Reconsidered, disponibile sul sito  http://www.ecre.org/resources/policy_papers/1058 e ECRE, Comments on the European Commission Proposal to recast the Dublin Regulation, disponibile sul sito: http://www.ecre.org/resources/policy_papers/1342

- ECRE supporta I recenti sforzi della Grecia di riformare il suo sistema d’asilo. Per maggiori informazioni sul Piano d’Azione della Grecia sull’Asilo e sulla Gestione delle Migrazioni, vedi: http://www.ydt.gr/index.php?option=ozo_content&lang=EN&perform=view&id=3246&Itemid=443

- Il Consiglio Europeo per i Rifugiati e gli Esiliati - European Council on Refugees and Exiles  (ECRE) è un network di 68 organizzazioni di assistenza a rifugiati in 30 paesi europei che lavorano insieme per garantire protezione e rispetto ai rifugiati. www.ecre.org

 

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