Assemblea nazionale del Partito democratico

Busto Arsizio, 8 -9 ottobre 2010

 

 

Comunitˆ pi forti, frontiere pi sicure, pi accoglienza per chi ha bisogno di aiuto umanitario, una politica migratoria selettiva funzionale alla crescita della societˆ

 

 

Comprendiamo le preoccupazioni della gente sullĠimmigrazione (se minaccerˆ i loro salari, le loro prospettive di lavoro, la loro sicurezza o metterˆ sotto pressione i servizi e lĠedilizia pubblica) e vogliamo agire di conseguenza.

 

Siamo impegnati a costruire un sistema per lĠimmigrazione che garantisca i diritti degli immigrati, consolidi le nostre comunitˆ locali e promuova e protegga i valori espressi dalla nostra Costituzione.

 

La gente ha bisogno di sapere che lĠimmigrazione  controllata, che le regole sono ferme e giuste e che cĠ sostegno per le comunitˆ alle prese con il cambiamento.

 

Le nostre frontiere nazionali che costituiscono anche i confini esterni dellĠUnione europea, devono essere pi forti che mai. I richiedenti asilo, i rifugiati, i profughi autentici dovranno ricevere protezione: chiunque si trovi nelle condizioni stabilite dai trattati, dalle convenzioni e dalle leggi deve essere accolto. Vogliamo assicurare, attraverso lĠintroduzione di un sistema di ammissione a punti sperimentato in altri paesi, che avremo gli immigrati di cui la nostra economia ha bisogno, ma non di pi. E gradualmente renderemo pi severi i criteri, in linea con le esigenze della societˆ italiana, e miglioreremo la nostra azione contro lĠimmigrazione clandestina.

 

Con il ritorno della crescita vogliamo vedere crescenti livelli di occupazione e salari crescenti, non crescente immigrazione. Ma respingiamo le politiche ingiuste e inefficaci della destra, che pur sapendo che lĠimmigrazione  un fenomeno strutturale di questo secolo e che gli immigrati diventano alla lunga un pezzo integrale di societˆ non pu˜ e non vuole ammetterlo.

 

Nel nostro Paese (e in buona parte dellĠEuropa alle prese con una crisi demografica) lĠimmigrazione non  un fatto congiunturale, per ovviare a temporanee strozzature del mercato del lavoro o per alimentarne specifici settori. LĠimmigrazione  un fenomeno strutturale e tende a essere dĠinsediamento, di popolamento, di cittadinanza. Pezzi di societˆ che provengono da altri paesi si trapiantano nel nostro e sono destinati a diventarne parte integrante.

 

Ma se lĠimmigrazione non  una protesi temporanea ma un trapianto permanete,  necessario cambiare filosofia e cambiare politica. AllĠimmigrato non bisogna chiedere Çcosa sai fare?È o Çche lavoro ti appresti a fare nel nostro Paese?È, ma dobbiamo chiedere Çchi sei?È e Çqual  il tuo programma di vita?È. Non deve essere solo lĠesistenza di un posto di lavoro che determina lĠammissione dellĠimmigrato ma anche la qualitˆ del capitale umano, la capacitˆ di far parte della societˆ e di contribuire alla sua crescita e la volontˆ dĠinclusione.

 

Australia, Nuova Zelanda, Canada (da tempo) e Gran Bretagna e Danimarca (pi di recente) hanno adottato strategie di questo tipo. Etˆ, sesso, stato civile, istruzione, specializzazione, conoscenza della lingua, della cultura, dellĠordinamento del paese, si combinano in un punteggio, o valutazione, dellĠammissibilitˆ dei candidati allĠimmigrazione. LĠesito normale del processo di inclusione, in queste societˆ,  lĠacquisizione della cittadinanza, e questo avviene (effettivamente) per la maggioranza degli immigrati.

 

Si tratta di una politica migratoria selettiva: lĠammissibilitˆ legata ad una valutazione delle caratteristiche degli immigrati. Ma la selettivitˆ  basata su criteri noti e controllabili, al contrario delle politiche attuali, implicitamente selettive, opache e arbitrarie. Allo stesso tempo lo Stato accoglie generosamente chi ha bisogno di aiuto umanitario e sostiene le politiche di aiuto allo sviluppo oggi ridotte al lumicino.

 

Riconosciamo inoltre che lĠimmigrazione pu˜ mettere pressione sulla disponibilitˆ di abitazioni e sui servizi pubblici in molte delle nostre comunitˆ, perci˜ dobbiamo costituire un Fondo Impatto Immigrazione pagato dalle contribuzioni degli immigrati per aiutare le aree locali.

 

PoichŽ riteniamo che, tranne i casi di relativi al diritto dĠasilo, venire e ancor pi restare in Italia sia unĠopportunitˆ e non un diritto, romperemo il legame tra il soggiorno per determinato periodo e la possibilitˆ di regolarizzazione (e/o cittadinanza). In futuro, rimanere dipenderˆ su un sistema a punti, non limitandone lĠapplicazione allĠingresso degli stranieri nel territorio nazionale, ma estendendolo allĠacquisto della cittadinanza da parte di questi ultimi (e lĠaccesso ai sussidi e alla casa sarˆ sempre pi riservato ai cittadini italiani, vecchi e nuovi, e ai residenti permanenti).

 

PoichŽ buona parte dellĠimmigrazione  di lungo periodo o permanente (e considerato che il nostro paese esprime una domanda strutturale di immigrazione e non pu˜ soddisfare il fabbisogno con flussi di tipo temporaneo), deve essere messa in grado di acquisire pieni diritti sociali, politici e di cittadinanza. E le riforme devono riguardare lo snellimento delle procedure per ottenere la carta di soggiorno per Çlungo residentiÈ; la concessione del voto amministrativo; lĠaccesso alla cittadinanza ai nati da residenti stranieri legalmente soggiornanti e ai minori cresciuti e formati in Italia; procedure pi agevoli e meno discrezionali per lĠacquisizione della cittadinanza.

 

Continueremo a enfatizzare il valore che noi attribuiamo alla cittadinanza e alla responsabilitˆ cos“ come ai diritti che comporta, non trascurando le forme esteriori e celebrative dellĠidentitˆ nazionale, introducendo un cerimoniale per lĠacquisizione della cittadinanza, favorendo una divulgazione narrativa dei diritti e dei doveri del cittadino, e prevedendo dei test sui valori e le tradizioni italiane.

 

Il Pd sposa una politica migratoria selettiva, aperta e trasparente, attraverso lĠintroduzione di un sistema di ammissione a punti, il cui punteggio sia tarato sulla capacitˆ dellĠimmigrato di diventare una componente integrante e positiva del Paese (in grado di acquisire pieni diritti sociali, politici e di cittadinanza) e contestualmente una aperta e generosa politica dellĠaccoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo. DallĠequilibrio di queste componenti pu˜ scaturire una nuova politica migratoria funzionale alla crescita della societˆ.

 

Touad“, Maran, Veltroni, Adamo, Marantelli, Gentiloni, Fioroni, Minniti, Peluffo, Tenaglia, Martella, Vitali, Pizzetti, Petrucci, Concia.