ANALISI

Peggio degli sbarchi gli ingressi dall'est e dai paesi senza visti

il Sole, 13-09-2010

Maurizio Ambrosini

Sugli sbarchi degli immigrati  sembra avere ragione il ministro dell'Interno, Roberto Maroni: almeno per ora sono drasticamente diminuiti. Il fatto stesso che i passatori siano costretti ad adottare nuove strategie, come l'impiego di insospettabili barche da diporto, oppure a battere rotte pi lunghe e complicate, sembra mostrare che la chiusura della rotta Libia-Lampedusa sta producendo i risultati desiderati. Il risultato potrebbe essere provvisorio, perch nel passato i trasportatori di immigrati hanno saputo escogitare nuove rotte.

Pi problematica si rivela la coincidenza istituita tra sbarchi e immigrazione irregolare. In realt, soltanto una piccola minoranza degli immigrati non autorizzati arriva via mar,e. La maggioranza arriva con un regolare visto turistico, un'altra quota con documenti falsi, altri con mezzi diversi, dai visti per attivit artistiche e sportive agli ingressi via terra, nascosti in un camion. L'International Migration Institute dell'universit di Oxford stima che gli arrivi via mare non rappresentino pi del 10-12% dell'immigrazione irregolare dall'Africa verso l'Italia. Basterebbe farsi aiutare dalla logica: dall'Europa dell'Est, che negli ultimi anni fornisce i contingenti pi numerosi di nuovi immigrati, non si arriva via mare passando dalle coste africane; dall'America Latina neppure; dall'estremo Oriente in qualche caso, via Turchia, ma raramente. Bisognerebbe invece prestare maggiore attenzione alla politica dei visti: sono stati recentemente aboliti per il Brasile e per tutta l'area balcanica, Albania esclusa. Difficile che queste scelte non producano immigrazione irregolare. C' poi il problema dei rimpatri. Anche a questo riguardo il governo ha vantato successi, esibendo un aumento delle espulsioni (circa 24mila nel 2009 contro le 18mila del 2008). Ma l'effettiva incidenza di questi dati va raffrontata con l'entit del fenomeno. Per l'immigrazione irregolare, disponiamo di stime (Fondazione Ismu) che parlano di oltre 50omila unit, e di un dato certo, quello della sanatoria dello scorso settembre: 295mila domande, riferite per al solo settore domestico-assistenziale. Se alla fine della lunga procedura, circa 25omila immigrati avranno ottenuto un permesso di soggiorno, il risultato sar che gli irregolari sanati avranno superato di oltre dieci volte quelli espulsi.

Difficilmente le cose potrebbero andare in un altro modo: in tutto ci sono 1.800 posti nei Centri di identificazione ed espulsione. Con l'allungamento a sei mesi del periodo di detenzione, il turn-over destinato a rallentare. possibile che il tasso, di effettiva espulsione degli immigrati trattenuti aumenti, dopo che negli ultimi anni non ha mai raggiunto neppure il 50 per cento. Ma alla fine la coperta resta corta. Le politiche dichiarate ed enfatizzate non corrispondono alle politiche praticate. Queste parlano di sei sanatorie in 22 anni, di cui le ultime due promosse da governi di centro-destra. Oltre ai decreti-flussi, che funzionano come sanatorie mascherate. L'Italia detiene il primato europeo delle regolarizzazioni a posteriori, e l'attuale governo l'ha rafforzato.

troppo allora chiedere ai nostri governanti meno retorica, meno speculazione politica, pi attenzione alla realt, pi umilt nella ricerca dei mezzi per governare un fenomeno tanto epocale e complesso?

Universit di Milano Direttore di Mondi migranti