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2010 - Immigrazione
07.09.2010
La storia ‘al femminile’ dell’immigrazione in Italia
Nel 1992 le donne straniere censite erano 250 mila, nel 2007 oltre un milione 200 mila. La rivista libertàcivili del ministero dell’Interno propone una visione organica del fenomeno‘Non solo Chador ‘ si legge sulla copertina del bimestrale libertà civili di luglio-agosto, una dedica che vuole anticipare subito l’indirizzo di indagine che ha seguito questa estate la rivista di studi e documentazione sui temi dell’Immigrazione diretto dal prefetto Mario Morcone.
Un percorso rivolto al mondo delle donne, quelle straniere, coinvolte nel fenomeno migratorio nel nostro Paese. L’editoriale del direttore, intitolato 'Una risorsa da svelare' parla della necessità di dare rilievo ai drammi ed alle sofferenze delle donne migranti che sono le più esposte all’esclusione sociale e alla povertà.
In un’intervista alla redazione della rivista del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, il commissario agli affari interni della Commissione europea Cecilia Malmstrom sottolinea che gli obiettivi della politica migratoria europea dovranno essere basati sulle esigenze e le priorità dei mercati nazionali del lavoro e su una maggiore integrazione.
In primo piano Antonio Golini, ordinario di demografia all’università ‘La Sapienza’ di Roma e Anna Di Bartolomeo, research assistant all’Istituto universitario europeo di Firenze, evidenziano attraverso un’analisi socio-demografica come le donne, sempre più attive sul mercato del lavoro, siano diventate le nuove protagoniste del fenomeno migratorio.
Ampio risalto viene dato in questo numero della rivista alla questione della legittimità dell'uso in luogo pubblico di indumenti, quali il burqa e il niqab, che coprendo interamente il volto donna e rendendola irriconoscibile impediscono la socializzazione, generano processi di umiliazione e isolamento.
