Rom e
Sinti, è tempo per un riconoscimento linguistico culturale (Bozza
da integrare) Da anni è in atto in Italia una
campagna permanente di linciaggio politico e mediatico dei 170 mila Rom e
Sinti che vivono nel nostro Paese, la grande maggioranza dei quali -
ricordiamolo - sono di
cittadinanza italiana o comunitaria. Oggi, sul cattivo esempio francese, c’è
chi pensa anche in Italia ad una circolare che ordini l’espulsione collettiva
di cittadini Rom e Sinti comunitari, privi di mezzi di sussistenza. Le
espulsioni attuate dalla Francia sono state di recente condannate da una
risoluzione del Parlamento Europeo. A due anni e mezzo di distanza dalle ordinanze del 2008 della Presidenza
del Consiglio, non molto si è fatto sul piano della concreta integrazione di
Rom e Sinti nè, tantomeno, sul piano del rispetto della loro identità. Si
sono certo smantellati alcuni campi e deportate le persone in altri aree
–ghetto. Si è fatto molto poco sul piano di misure concrete di
accoglienza in materia di scuola per i bambini, abitazioni per le famiglie e
percorsi di formazione e avviamento al lavoro per gli adulti. Abbiamo
sempre indicato nella fine di quei centri di emarginazione ed alienazione la
chiave per una vera soluzione. Crediamo sia cresciuta la consapevolezza che
la qualità della nostra democrazia si misura proprio sulla capacità di
gestire situazioni così estreme e marginali, garantendo reali diritti di
cittadinanza anche a chi ci appare diverso e facciamo fatica ad accettare. E’
certo che il tema dell’inclusione sociale ed il giusto riconoscimento dei
diritti civili di queste popolazioni non è un terreno facile su cui avanzare
proposte concrete ed efficaci. Ed è anche vero che nessuna tra le forze
politiche sembra finora aver trovato, per Rom e Sinti, il giusto approccio,
in termini di integrazione ed inclusione, per avviare concretamente a
soluzione i molti problemi. A tutto questo si affianca la questione più
generale riconoscimento legislativo della popolazione di lingua Romanì quale
vera minoranza linguistica e culturale. Su questo piano ci potrebbe essere a
breve qualche novità: alcuni esperti di ASGI hanno preparato una bozza di
proposta di legge “per la tutela e le pari opportunità della minoranza dei
Rom e dei Sinti”. Altre proposte sono già state depositate negli ultimi anni
in Parlamento, ed oggi un gruppo di deputati e senatori , assieme alla
società civile, considerano maturo il tempo per un riconoscimento di Rom e
Sinti quale minoranza linguistico culturale (secondo il dettato dell’art. 6
della Costituzione), attraverso il sostegno bipartisan di una proposta di
legge in tal senso. Daniela Carlà, Giuseppe Casucci, Luca Cefisi, Christopher Hein, Fabrizio Molina, Piero Soldini |
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Gruppo vaso di
Pandora INCONTRO DI
RIFLESSIONE E PROPOSTE Rom e Sinti: è tempo
per un riconoscimento linguisto e culturale “E’ oggi possibile e opportuno la presentazione
e sostegno bipartisan in
Parlamento di una legge che riconosca il popolo di Rom, Sinti e Camminati,
quale minoranza linguistica e culturale, secondo il dettato dell’art. 6 della
Costituzione italiana”. martedì 05 ottobre 2010 (14.00 – 17.00) Palazzo Valentini
Roma - Via IV novembre 102/c (sede
della Provincia)
Daniela Carlà, Giuseppe
Casucci, Luca Cefisi Christopher Hein, Fabrizio
Molina, Piero Soldini |
PROGRAMMA DEI LAVORI Ore 14.00 – Registro dei partecipanti Ore. 14.15 – Inizio dei lavori Moderatore: Fabrizio Molina Introduzione: Luca Cefisi Interventi:
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Ore 17.00 - Conclusioni: Daniela Carlà Per
informazioni, contattare: Giuseppe
Casucci. g.casucci@uil.it cell.
3921749324 Piero
Soldini,
p.soldini@cgil.it cell. 3356725882 Christopher Hein hein@cir-onlus.org cell. 3356248775 Fabrizio
Molina molina@agens.it cell. 3392156772 |