Gruppo Vaso di
Pandora
Rom e Sinti, tempo
per un riconoscimento legislativo linguistico culturale
Incontro pubblico di
confronto e proposte. Roma 05 ottobre 2010, ore 14.00 - Sede della Provincia,
Palazzo Valentini – Roma,
Via IV Novembre 102/c
Cari emici ed
amiche,
con questa lettera
vogliamo fare il punto della situazione, tra gli aderenti e sostenitori
delliniziativa Vaso di Pandora per la difesa dei diritti delle popolazioni
Rom, Sinti e Camminanti che vivono in Italia, con il fine del rilancio di una
riflessione ed iniziativa bipartisan sulla loro condizione sociale ed il
riconoscimento formale dei loro diritti in quanto minoranza, secondo il dettato
dellart. 6 della Costituzione italiana.
Da oltre due anni in
atto in Italia una campagna permanente di linciaggio politico e mediatico dei
170 mila Rom e Sinti che vivono nel nostro Paese, la grande maggioranza dei
quali – va ricordato sono di cittadinanza italiana o comunitaria.
Da sei secoli la
minoranza di lingua Roman presente in Italia, eppure si continua a
considerarla un corpo estraneo alla societ e a trattare la questione zingara
allinsegna dellemergenza e dellordine pubblico.
Cos, sullonda emotiva
di avvenimenti di cronaca, due anni fa si sono varate ordinanze da parte del
Consiglio dei Ministri con nomina di commissari straordinari e iniziative caratterizzate
da sgomberi continui, schedature di massa, minacce di espulsione, senza curarsi
dei diritti (allo studio ed alla salute, specialmente) dei moltissimi minori
presenti nei campi cosiddetti nomadi, n in generale dei diritti civili della
popolazione di lingua Roman.
Oggi, sullesempio
della politica di discriminazione attuata in Francia, si pensa anche in Italia
ad una circolare che ordini lespulsione di massa anche di cittadini Rom e
Sinti comunitari, privi di mezzi di sussistenza. Le espulsioni attuate dalla
Francia sono state di recente condannate da una risoluzione del Parlamento
Europeo.
Eppure, dovrebbe essere
nota la difficolt a trovare lavoro per chi viene marchiato come nomade,
quasi sempre oggetto di pesanti discriminazioni, ed in genere costretto ad
arrangiarsi in attivit precarie. In
una Europa dove la circolazione delle merci e dei capitali avviene senza
restrizioni, si vorrebbero espellere anche i cittadini comunitari colpevoli di
essere marchiati come diversi ed indesiderabili.
A due anni di distanza
dalle ordinanze del 2008, non molto si fatto sul piano della concreta
integrazione di Rom e Sinti n, tantomeno, sul piano del rispetto della loro
identit.
Ci siamo chiesti allora
e ci chiediamo oggi: Cosa si fatto per attuare le previste misure
dintegrazione, che non siano lo smantellamento di alcuni campi e la
deportazione delle stesse persone in altri campi –ghetto? Cosa si fatto
per attuare misure concrete di accoglienza in materia di scuola per i bambini,
abitazioni per le famiglie e percorsi di formazione e avviamento al lavoro per
gli adulti?
Soprattutto, la
razionalizzazione dei campi nomadi effettivamente attuata almeno in alcune
citt, per esempio a Roma, quanto costa ? Lappalto della gestione quotidiana dei campi nomadi ci
risulta essere alquanto costoso per le casse dei municipi interessati: che
senso ha allora mantenere una situazione cronica di disagio sociale ad alto
costo, ma senza azioni positive che prefigurino il superamento dei campi e la
loro abolizione in prospettiva ? Abbiamo sempre indicato nella fine di quei
centri di emarginazione ed alienazione la chiave per una vera soluzione: la
loro pretesa messa in sicurezza con un aumento dei controlli non risolve, di
per s, alcun problema, e tanto meno lo hanno risolto azioni a mere finalit di
comunicazione quali la presenza di pattuglie dellEsercito in prossimit dei
campi.
E cresciuta noi
crediamo la consapevolezza che la qualit della nostra democrazia si misura
proprio sulla capacit di gestire situazioni cos estreme e marginali,
garantendo reali diritti di cittadinanza anche a chi appare come una diversit
che facciamo fatica ad accettare. Sono certo in crescita le iniziative di
studio e proposte, a partire dallimportante convegno realizzato a Milano da
ASGI e Universit Bicocca, gli scorsi 16 – 18 giugno. A livello
accademico e di ricerca, certamente la questione della popolazione Roman in
Italia ormai considerata per quello che le spetta, un problema di prima
grandezza per antropologi, giuristi sociologi. Purtroppo non sembra esserlo per
i pubblici poteri e per gran parte delle autorit preposte.
E certo che il tema
dellinclusione sociale ed il giusto riconoscimento dei diritti civili di
queste popolazioni non un terreno facile su cui avanzare proposte concrete ed
efficaci. E certo, in ogni caso, che nessuna tra le forze politiche sembra
finora aver trovato il giusto approccio, in termini di integrazione ed inclusione,
per avviare concretamente a soluzione i molti problemi.
A tutto questo si
affianca la questione pi generale riconoscimento legislativo della popolazione
di lingua Roman quale vera minoranza linguistica e culturale, tema che rimanda
alla necessit di adeguate forme autonome di rappresentanza dei Rom e Sinti in
Italia ed alla loro attiva partecipazione ad una campagna a sostegno della
proposta di legge. Va ricordato che la Legge 482 del 1999 (che riconosce
lesistenza di 12 minoranze linguistiche) non comprende quella dei Rom e dei
Sinti.
Su questo piano ci
potrebbe essere a breve qualche novit: il comitato di esperti che ha
organizzato il convegno a Milano, ha anche preparato una bozza di proposta di
legge per la tutela e le pari opportunit della minoranza dei Rom e dei
Sinti. Altre proposte di legge sono gi state depositate negli ultimi anni in
Parlamento, ed oggi un gruppo di deputati e senatori sta valutando, assieme ad
esperti, sindacati, associazioni e rappresentanti di Rom e Sinti quali siano
gli aspetti inerenti il riconoscimento di una minoranza linguistico culturale
per Rom e Sinti, che abbiano priorit ed urgenza e se sia possibile sostenere
in Parlamento ununica proposta a carattere bi - partisan in questo senso.
Di tutto questo
vorremmo parlare in un nuovo incontro pubblico, che abbiamo convocato per il
prossimo 05 ottobre alle ore 14, presso Palazzo Valentini (sala della Pace)
sede della Provincia a Roma. Vogliamo
che questo nuovo appuntamento sia di lavoro, con lancio di iniziative concrete
in direzione del riconoscimento dei diritti di questo popolo, a partire da una
proposta di legge volta alla piena applicazione dellart. 6 della Costituzione
(La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche).
Si prega chi intenda
partecipare a questo evento di mandare la propria adesione ad uno dei seguenti
indirizzi email:
g.casucci@uil.it;
p.soldini@cgil.it;
hein@cir-onlus.org
luca.cefisi@gmail.com
Daniela Carl
Giuseppe Casucci
Luca Cefisi
Christopher Hein
Fabrizio Molina
Piero
Soldini