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Circolazione delle popolazioni migranti nei Paesi mediterranei della UE: le future sfide per i sistemi sanitari

La crisi nordafricana iniziata nel gennaio 2011 è in costante evoluzione. Ciò comporta un’emergenza umanitaria nei territori del Maghreb, in particolare in Libia e nelle zone confinanti con la Tunisia e l'Egitto. Ha anche un potenziale impatto nei vicini Paesi europei, che sono chiamati ad assicurare adeguate condizioni sanitarie alle popolazioni in fuga dal Nord Africa, così come a quelle dei Paesi ospitanti. Dal gennaio 2011, decine di migliaia di persone hanno raggiunto le coste mediterranee d’Europa.

Ciò ha spinto i Paesi europei particolarmente interessati da questi movimenti a riunirsi il 13 aprile 2011 a Roma, in un incontro ad alto livello dal titolo “Circolazione delle popolazioni migranti nei Paesi mediterranei della UE: le future sfide per i sistemi sanitari”. L’intento dell’incontro è quello di rafforzare la cooperazione ed il coordinamento internazionali sugli aspetti sanitari della crisi per garantire che i sistemi sanitari riceventi siano adeguatamente preparati a rispondere ai bisogni emergenti.

Organizzato dal Ministero della Salute italiano, in collaborazione con la Commissione Europea Direzione Generale Salute e Protezione dei Consumatori e con il sostegno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Ufficio Regionale per l’Europa, l’evento riunisce delegati di alto livello provenienti da Cipro, Francia, Grecia, Malta e Spagna, insieme ai rappresentanti delle principali agenzie delle Nazioni Unite e dell'Unione Europea coinvolte (OMS Ufficio Regionale per il Mediterraneo Orientale, l'Alto Commissariato ONU per i Rifugiati (UNHCR), l’Organizzazione Internazionale per la Migrazione (IOM), e il Centro Europeo per Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC)).

“Sin dall’inizio della crisi in Nord Africa – dichiara il Ministro della Salute, professor Ferruccio Fazio – abbiamo avviato iniziative immediate per rafforzare la sorveglianza epidemiologica e l’assistenza sanitaria sia ai profughi che sbarcano sulle coste europee, sia nei Paesi africani al centro della crisi. In collaborazione con le Regioni abbiamo inviato task force mediche e un team multidisciplinare dell’Istituto nazionale per la promozione della salute dei migranti. Anche grazie a queste azioni tempestive abbiamo evitato che l’emergenza igienica che si è manifestata nei primi giorni a Lampedusa si trasformasse in emergenza sanitaria. Ora dobbiamo estendere la sorveglianza epidemiologica e l’assistenza sanitaria anche nei centri di accoglienza dei profughi diffusi in Italia e negli altri Paesi di arrivo. Nell’incontro di domani a Roma concorderemo con l’Oms, la Commissione europea, i Paesi europei più coinvolti negli sbarchi e con le altre organizzazioni internazionali coinvolte, una serie di misure per rafforzare i controlli sanitari a tutela della salute dei migranti e dei cittadini europei”.

“E' di fondamentale importanza – dichiara il Commissario europeo alla Salute John Dalli - che le sfide poste dall'attuale massiccio flusso migratorio proveniente dai Paesi Nordafricani siano gestite in modo coordinato. La Commissione Europea con il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) monitora regolarmente gli sviluppi della situazione con l'obiettivo di identificare rapidamente ogni potenziale minaccia alla salute pubblica, e in particolare i potenziali rischi dovuti alle malattie infettive ed epidemiche. Il quadro legislativo dell’Unione Europea concernente le malattie infettive offre un efficace sistema per l'allerta rapida, la risposta e la condivisione delle informazioni d'importanza strategica tra gli Stati Membri, la Commissione Europea e l'Organizzazione Mondiale della Sanità”.

“Gli sviluppi della crisi nord africana aggiungono una dimensione di urgenza sanitaria alle sfide presentate dai movimenti di popolazioni - dichiara il Direttore Regionale OMS per l'Europa Zsuzsanna Jakab –. Dobbiamo assicurare che i nostri sistemi sanitari siano in grado di fronteggiare le esigenze poste dall’aumento dei fenomeni di migrazione. Ogni migrante o richiedente asilo, e in particolare quelli più vulnerabili, fisicamente feriti o affetti da patologie croniche, o provati da un ambiente sovraffollato e da un viaggio impegnativo, dovrebbero poter avere un accesso tempestivo a cure sanitarie di qualità. Questo sarà il modo più sicuro per garantire che anche la popolazione residente sia protetta da potenziali rischi sanitari. L’OMS Europa è pronta a fornire supporto per affrontare queste sfide di salute pubblica in collaborazione con i nostri partner".

Fonte: Ministero della Salute, comunicato stampa n. 85 del 12 aprile 2011





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