In Italia si registrano 2 milioni di stranieri occupati. Sono il 7,9% dei contribuenti ma guadagnano in media 300 euro in meno degli italiani e nel 37,9% dei casi vivono sotto la soglia di povertà. Sono i dati diffusi dalla Fondazione Leone Moressa nel Rapporto annuale sull’Economia dell’Immigrazione 2011, presentato ieri a Milano.
I 2 milioni di lavoratori stranieri presenti nel nostro paese sono in maggioranza dipendenti (86%), giovani, inquadrati come operai (89,9%), dalla bassa qualifica professionale, nel settore terziario (51,3%) e in aziende di piccole dimensioni (il 53,4% lavora in imprese con meno di 10 dipendenti). Guadagno in media 987 euro, quasi 300 euro in meno dei colleghi italiani.
In Italia, informa il Rapporto, si contano 3,2 milioni di contribuenti nati all’estero che dichiarano oltre 40 milioni di euro; in termini relativi, si tratta del 7,9% dei contribuenti e del 5,1% del reddito complessivo dichiarato in Italia. Gli stranieri dichiarano mediamente 12.507 euro (7 mila in meno degli italiani).
Tra i lavoratori, gli stranieri sono coloro che hanno subito maggiori conseguenze dalla crisi: dal 2008 al 2010 il loro tasso di disoccupazione è aumentato di 3,5 punti percentuali passando dall’8,1% all’11,6% e raggiungendo 274mila di immigrati senza lavoro. Inoltre, vive al di sotto della soglia di povertà il 37,9% delle famiglie straniere a fronte del 12,1% delle italiane. Il reddito percepito non permette loro di risparmiare dal momento che i consumi superano, anche se di poco, le entrate.
Rapporto annuale sull’Economia dell’Immigrazione 2011: comunicato stampa
Rapporto annuale sull’Economia dell’Immigrazione 2011: abstract