Legislatura 16º - 3ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 126 del 26/01/2011


 

AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE    (3ª) 

 

MERCOLEDÌ 26 GENNAIO 2011

126ª Seduta 

 

Presidenza del Presidente

DINI 

 

Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri Scotti.    

 

La seduta inizia alle ore 15,30.

 

IN SEDE CONSULTIVA 

 

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 883/2004 relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale e il regolamento (CE) n. 987/2009 che stabilisce le modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 883/2004 (n. COM(2010) 794 definitivo)

(Osservazioni alla 11a Commissione. Esame e rinvio)  

 

Il relatore LIVI BACCI (PD) illustra la proposta in esame, che reca principalmente modifiche alla legislazione applicabile nel caso di una persona che lavori in due o più Stati membri e alle prestazioni di disoccupazione.

Per quanto riguarda la legislazione applicabile, la proposta mira ad estendere il criterio dell'esercizio della "parte sostanziale di attività". Infatti attualmente il Regolamento 883/2004 prevede che qualora una persona lavori in due o più Stati membri ed eserciti una parte sostanziale della propria attività nello Stato membro di residenza, si applica la legge di questo Stato. Nel caso in cui il lavoratore lavori in due o più Stati membri alle dipendenze di due o più imprese o datori di lavoro, aventi la propria sede o domicilio in diversi Stati membri, non si applica il criterio della parte sostanziale dell'attività e la legge applicabile è quella dello Stato di residenza, anche se l'attività svolta in questo Stato è ridotta. La proposta in esame invece chiarisce che anche nel secondo caso si continua ad applicare la condizione dell'esercizio della "parte sostanziale di attività". In particolare, se tale parte non è esercitata nello Stato membro di residenza, si applica la legge dello Stato membro in cui le imprese o i datori di lavoro hanno sede legale o domicilio. Se invece non è possibile designare uno Stato membro quale sede legale o domicilio dei datori di lavoro, ovvero quando le imprese o i datori di lavoro sono stabiliti in due o più Stati membri al di fuori dello Stato membro di residenza, si applica la legge di quest'ultimo.

Circa le prestazioni di disoccupazione, la proposta mira a tutelare il lavoratore autonomo assicurato contro il rischio di disoccupazione nello Stato membro in cui ha esercitato la sua ultima attività e che rientra nello Stato membro di residenza, dove però non è prevista assicurazione di disoccupazione per i lavoratori autonomi.

Ulteriori previsioni sono relative all'esclusione delle attività marginali ai fini della determinazione della legge applicabile in caso di esercizio di attività in due o più Stati membri e ai lavoratori nel settore aereo, per cui viene previsto l'inserimento della nozione di "base di servizio", a chiarimento di quella di "sede legale" o di "domicilio".

Propone pertanto l'espressione di un parere favorevole alla Commissione di merito, segnalando tuttavia la necessità di un'attenta valutazione circa la sussistenza di differenti criteri di individuazione della residenza nei vari Paesi membri; una situazione questa che potrebbe rendere problematica l'applicazione della normativa prevista dalla proposta in titolo.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

 

 

Proposta di decisione del Consiglio che modifica la decisione 2008/203/CE, del 28 febbraio 2008, che applica il regolamento (CE) n. 168/2007 per quanto riguarda l'adozione di un quadro pluriennale per l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali per il periodo 2007-2012 (n. COM (2010) 708 definitivo)

(Osservazioni alla 1a Commissione. Esame e rinvio)  

 

Il senatore LIVI BACCI (PD), in sostituzione del relatore Marcenaro, impossibilitato a partecipare all'odierna seduta, illustra l'atto comunitario in titolo, che aggiunge la cooperazione giudiziaria in materia penale e la cooperazione di polizia ai settori tematici ricompresi nell'attuale quadro pluriennale, che regola l'azione dell'Agenzia per i diritti fondamentali dell'Unione europea.

Osserva che la necessità di tale intervento sorge a seguito dell'adozione del Trattato di Lisbona ed è dettata dalla possibilità che svariate tra le misure adottate dall'Unione europea in tali settori, ora disciplinati dal capo 4 e 5 del titolo V del TFUE, abbiano significative ripercussioni in relazione ai diritti fondamentali.

Ricorda che l'Agenzia in discorso è istituita per garantire la tutela dei diritti fondamentali nonché il rispetto, da parte dell'Unione, della Carta dei diritti fondamentali. Quindi l'estensione del suo ambito di azione amplia le sue possibili azioni di controllo anche in ulteriori settori di intervento europeo.

La proposta in oggetto dà peraltro concreta attuazione all'intento del Consiglio, già a suo tempo espresso in fase di adozione del regolamento CE n. 168/2007, di riesaminare il mandato dell'Agenzia dell'Unione per i diritti fondamentali, ai fini della possibile estensione del medesimo ai settori della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale.

Propone pertanto l'espressione di un parere favorevole con un duplice ordine di rilievi. In primo luogo, segnalando la necessità di un pieno coordinamento dell'operato dell'Agenzia in discorso con l'attività del Consiglio d'Europa, anche al fine di evitare duplicazioni di attività e giudizi difformi. In secondo luogo, coglie l'occasione per sollecitare l'istituzione anche a livello nazionale di un'autorità indipendente in materia di diritti umani.

                       

            Il sottosegretario SCOTTI assicura che una proposta legislativa nel senso da ultimo citato dal relatore è stata elaborata dal Ministero degli affari esteri ed è sottoposta alla fase del concerto interministeriale.

 

            Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

 

 

(2494) Nuove disposizioni in materia di sicurezza pubblica

(Parere alle Commissioni 1a e 2a riunite. Seguito dell'esame e rinvio)  

 

            Riprende l'esame sospeso nella seduta del 25 gennaio scorso.

 

La senatrice MARINARO (PD) nel rilevare che alcune disposizioni del provvedimento in titolo (segnatamente quanto previsto dall'articolo 7) sono state predisposte anche al fine di corrispondere ai rilievi mossi dalla Commissione europea, chiede che vengano acquisiti ulteriori elementi informativi relativamente a tali rilievi, oltre quanto indicato nella relazione illustrativa che accompagna il provvedimento in titolo.

 

Il presidente DINI assicura che gli uffici si attiveranno al fine di corrispondere a tale richiesta.

 

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

 

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE  

 

      Il presidente DINI ricorda il dibattito svoltosi nella seduta antimeridiana di oggi dell'Assemblea che ha condotto al rinvio in Commissione del disegno di legge n. 1843. Ritiene che possa essere istituito in seno alla Commissione un comitato ristretto per procedere ad un ulteriore approfondimento.

 

            Il senatore MICHELONI (PD) richiama il complesso iter già seguito dal provvedimento, ampiamente esaminato nel corso della prima lettura da parte della Camera dei deputati, ove il testo era stato approvato in sede legislativa.

            Stigmatizza pertanto l'atteggiamento della maggioranza e del Governo e sottolinea con forza l'esigenza di non riaprire il dibattito sui contenuti del disegno di legge. In caso contrario il proprio atteggiamento non potrebbe essere che di ferma opposizione.

            Da conto della posizione di sostegno recentemente espressa con un comunicato dalla CGIL, la quale supera quella inizialmente assunta dalle organizzazioni sindacali confederate del comparto esteri. Auspica pertanto, anche qualora si accedesse all'ipotesi della costituzione di un comitato ristretto, una definizione del provvedimento quanto possibile sollecita.

 

            Il presidente DINI prende atto dell'esigenza rappresentata dal senatore Micheloni e condivide la necessità di addivenire ad un rapido riesame del provvedimento.

 

            Il senatore BETTAMIO (PdL) si associa alla posizione del Presidente.

 

            Il sottosegretario SCOTTI fa presente come, al di là della problematica specifica affrontata dal provvedimento in discorso, la questione dell'assetto delle relazioni sindacali presenti una particolare delicatezza, ragion per cui si impone una riflessione pacata con il coinvolgimento delle organizzazioni di settore.

 

Il Presidente DINI informa che è pervenuta una richiesta di un incontro alla  Commissione, e alla corrispondente Commissione della Camera dei deputati, del Ministro del Commercio e Industria indiano, Anand Sharma. Il Ministro sarà accompagnato da una larga delegazione rappresentativa dei più importanti imprenditori indiani. L’audizione si svolgerà alle 11 di martedì 1° febbraio.

Ricorda altresì che ieri la Camera dei deputati ha approvato il disegno di legge di conversione del decreto di finanziamento e proroga sulle missioni internazionali di pace che sarà prevedibilmente assegnato alle Commissioni riunite esteri e difesa a breve. L'esame potrebbe quindi avere inizio già da martedì prossimo.

 

La Commissione conviene.

 

Il presidente DINI  informa infine che gli Uffici del Senato e, in particolare, l'Osservatorio sull'attuazione degli atti normativi, ha avviato un'attività di approfondimento sulle relazioni che vengono presentate periodicamente alle due Camere.

La presentazione di relazioni alle Camere è un fenomeno che ha conosciuto un notevole aumento negli ultimi anni con la previsione di numerosi obblighi a riferire in capo al Governo, per quanto riguarda l'attuazione di leggi di particolare importanza, nonché sull'attività svolta da enti pubblici vigilati.

L'Osservatorio effettua in particolare un monitoraggio delle relazioni trasmesse alle Camere a partire dalla XVI legislatura, redigendo focus a carattere mensile, disponibili sui siti Internet e Intranet del Senato, oltre a schede aggiornate periodicamente in cui si da conto delle relazioni assegnate ad ogni Commissione dalla Presidenza del Senato.

Ritiene quindi utile segnalare l'esistenza di questo nuovo importante strumento conoscitivo, ricordando che il regolamento del Senato offre la possibilità alle Commissioni di esaminare le  relazioni di rispettiva competenza.

Ricorda ad esempio che tra le più recenti relazioni trasmesse alla Commissione Affari Esteri vi è la relazione sull'attività svolta nell'anno 2009 in attuazione delle norme per la messa al bando delle mine antiuomo.

 

Prende atto la Commissione.

 

 

SCONVOCAZIONE DELLA SEDUTA  DELLE COMMISSIONI RIUNITE DI DOMANI

 

 Il Presidente DINI comunica che la seduta delle Commissioni riunite esteri e giustizia convocata per domani, alle ore 8,45, è sconvocata.

 

 La Commissione prende atto.

 

La seduta termina alle ore 16,20.