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Notizie

Ministro Roberto Maroni

28.02.2011

Un villaggio della solidarietà per i richiedenti asilo nel ‘Residence degli aranci’ a Mineo: il ministro Maroni consulta i sindaci del comprensorio

Il progetto permetterebbe di liberare i Centri di accoglienza richiedenti asilo (CARA) che potranno così ospitare gli immigrati dei paesi del Nord Africa

Residence degli aranci Mineo (Ct)Unità abitative, confortevoli e di immediato utilizzo, potranno essere messe a disposizione dei richiedenti asilo attualmente ospitati nei CARA (Centri di accoglienza richiedenti asilo). Si tratta del ‘Residence degli aranci’, un villaggio nella piana di Catania, a ridosso del comune di Mineo, abitato fino allo scorso anno dai militari della marina statunitense, in servizio nella vicina base di Sigonella, e dalle loro famiglie. Il centro, che comprende strutture sportive, mensa, spazi polifunzionali e locali commerciali, può ospitare fino a 1.800 persone.

Il ministro dell’Interno Roberto Maroni, che aveva già visitato il centro il 15 febbraio scorso insieme al presidente del Consiglio, ha illustrato i dettagli del progetto, questa mattina nella prefettura di Catania, nel corso di un incontro con i 15 sindaci dell'area Calatino Sud Simeto. All'incontro hanno preso parte il presidente della regione Sicilia Raffaele Lombardo, il presidente della provincia di Catania Giuseppe Castiglione, il prefetto di Palermo, commissario per l'emergenza umanitaria, Giuseppe Caruso, il sindaco di Catania Raffaele Stancanelli.

Ministro dell'Interno Roberto Maroni«Pur potendo decidere, - ha spiegato il ministro Maroni al termine della riunione – essendoci un'emergenza della Protezione civile, ho voluto incontrare gli amministratori locali ai quali ho chiesto una risposta entro le prossime 24 ore. Successivamente riferirò al presidente del Consiglio l'esito».
Il ministro Maroni, infatti, vuole avere «la certezza della totale condivisione sulla linea da seguire, per affrontare nel miglior modo possibile quella che si annuncia come una migrazione senza precedenti».
Secondo i dati forniti dall’Unhcr, «ai confini della Libia con la Turchia ci sono oltre 100 mila persona in fuga», ha riferito il ministro.

Il progetto consentirebbe di liberare gli alloggi dei 9 CARA, dislocati sul territorio nazionale, per garantire una prima sistemazione agli immigrati provenienti dai paesi del Nord Africa colpiti dalle crisi politico-istituzionali. Il piano di trasferimento terrebbe conto delle esigenze dei soggetti interessati e, soprattutto, della loro appartenenza alle categorie più vulnerabili: minori, disabili, donne in stato di gravidanza, genitori singoli con figli minori, persone che hanno subito torture, stupri, violenze o altre forme gravi di sopruso psicologico, fisico o sessuale.

L’iniziativa, che ha l’obiettivo di innalzare lo standard di accoglienza dei richiedenti asilo e di migliorare la qualità della loro integrazione, sarebbe accompagnata da un patto per la sicurezza sottoscritto, ha riferito Maroni, «in provincia di Catania da tutti i sindaci, dal ministero dell'Interno, e quindi dal Governo per definire quali misure attuare nell'area: dal potenziamento delle strutture, dei presidi che ci sono, alla realizzazione di sistemi integrati di videosorveglianza per garantire il massimo della sicurezza».
Il progetto potrebbe rappresentare, secondo Maroni, «un modello di eccellenza che può mostrare all'Europa come si fa a gestire questo fenomeno garantendo sicurezza e i massimi livelli di accoglienza».





   
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