Ò Sostenere la transizione democratica
nel Mediterraneo,
accogliere e
proteggere i rifugiati Ó
Comunicato stampa del
Tavolo Asilo
Roma, 25 febbraio 2011
Gli enti e le associazioni di tutela
riuniti nel Tavolo Asilo ritengono che quanto stia avvenendo in Libia e in
altri paesi del Maghreb costituisca
un evento storico di enorme
portata che va considerato non solo in relazione al probabile intensificarsi di
arrivi di rifugiati verso lĠEuropa, ma in primo luogo guardando alle enormi
potenzialit positive, sul piano economico, sociale e culturale che si aprono,
per lĠEuropa nel suo complesso e per i paesi del Mediterraneo in particolare, a
seguito della caduta di quei regimi corrotti e violenti che per decenni hanno
dominato lĠarea.
LĠEuropa e lĠItalia hanno il dovere di sostenere
concretamente lĠavvio dei processi di trasformazione democratica in questi paesi e, con senso di
responsabilit debbono evitare allarmismi e il possibile diffondersi, nella popolazione
italiana ed europea, di sentimenti di paura verso coloro che fuggono dalle
violenze in atto. Al contrario, il momento di realizzare, anche con il
concorso delle istituzioni locali e della societ civile, iniziative di
accoglienza e di solidariet
e lĠavvio di programmi di aiuto ai paesi interessati per un ritorno il pi
rapido possibile alla democrazia.
In particolare necessario garantire un
efficiente sistema di soccorso in mare, anche in acque internazionali, come avvenuto in
passato seguendo la migliore tradizione del nostro Paese, evitando
tassativamente ogni
operazione di contrasto e respingimento in mare degli arrivi, attuata direttamente, con uomini e
mezzi italiani, o indirettamente, con appoggi logistici a unit militari e di
polizia dei paesi interessati dalla crisi. Una simile ipotesi costituirebbe una
scelta foriera di tragedie.
Va naturalmente garantito lĠaccesso alla procedura
di asilo, nel rispetto
rigoroso del principio di non refoulement. Si preveda inoltre una forma di protezione
temporanea per tutti coloro
che fuggono dalle aree di crisi .
Va certamente sollecitata una concertazione
europea per evitare che
lĠItalia ed altri paesi della sponda sud dellĠUnione si trovino a dovere
gestire da soli una situazione di crescente emergenza. Tuttavia va anche
ricordato che lĠItalia ha avuto nel corso del 2009 e del 2010 un numero
modestissimo di domande di asilo e che nelle condizioni di potere fare fronte ai propri obblighi
internazionali in materia di protezione dei rifugiati rispetto ad un numero di
arrivi di gran lunga maggiore rispetto alle attuali presenze.
E' indispensabile garantire una protezione
immediata e adeguata accoglienza alle persone in fuga, nel rispetto degli strumenti previsti dalle leggi vigenti.
LĠattuale scenario di crisi va gestito predisponendo dei piani di
accoglienza straordinari senza per stravolgere lĠattuale procedura di asilo, preservando il buon funzionamento di un
sistema di accoglienza, nel rispetto dei principi minimi previsti dalle
direttive comunitarie in materia.
Inoltre, va evitata unĠapplicazione generalizzata
di misure di detenzione,
specie se arbitrarie, a chi chiede protezione poich ci stravolgerebbe il
principio fondamentale del diritto dei richiedenti asilo ad unĠaccoglienza in
condizioni di libert.
In particolare va evitato di ricorrere solo o
prevalentemente a strutture di grandi dimensioni, poich lĠesperienza ha ampiamente dimostrato come
la gestione di dette strutture risulti assai costosa
e comprometta in partenza una buona relazione con il territorio. Si
ritiene vi siano invece tutte le condizioni per privilegiare unĠaccoglienza
diffusa, facilmente
attivabile in tempi brevi e a costi contenuti anche ricorrendo alle esperienze
gi consolidate nel sistema degli oltre 130 comuni italiani aderenti allo SPRAR
(sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati)
Le associazione e gli enti che sottoscrivono questo appello esprimono
altres una profonda
preoccupazione per lĠannunciato trasferimento nel nuovo centro di Mineo (Catania) dalla natura giuridica non definita,
dei richiedenti asilo gi presenti presso gli attuali Cara (centri di accoglienza per richiedenti
asilo). Tale misura, che minerebbe alle fondamenta il buon funzionamento del
sistema asilo costruito faticosamente nel corso degli ultimi anni, non
appare conforme alle vigenti normative sulle procedure di esame delle domande
di asilo, neppure alla luce
della decretazione dĠurgenza.
Chiedono infine
che lĠItalia, anche in ragione del suo ruolo privilegiato di partner con la Libia, assuma un maggiore e pi incisivo ruolo
internazionale per fare cessare immediatamente lĠattuale massacro in quel Paese
e comunque sospenda lĠefficacia del Trattato di amicizia tra Italia e Libia non sussistendo pi nessuna
delle condizioni per la sua attuazione.
Acli, Arci, Asgi, Casa dei Diritti Sociali, Centro Astalli, Cir,
Comunit S. Egidio, Fcei, Senza Confine