"Salvaguardiamo la bossi Fini dalla direttiva europea". "Preoccupati per crisi nord-africa"
Roma- 4 febbraio 2011 – Sul caso delle espulsioni dei clandestini e dell'inapplicabilità della Bossi-Fini, entrata in contrasto con la direttiva europea 115/2008, è intervenuto oggi il Ministro dell’Interno Roberto Maroni.
Il Ministro, impegnato a Cracovia per il G6 dei ministri, ha preannunciato che entro la fine di febbraio porterà al vaglio del Consiglio dei ministri un nuovo e urgente provvedimento per fronteggiare le indicazioni della direttiva europea, seguita già da alcune province italiana, e che non prevede l'obbligo di arresto dei clandestini sorpresi in Italia anche dopo aver ricevuto “il foglio di via”.
“Dobbiamo porre rimedio agli aspetti negativi della direttiva, perché alcune procure la stanno interpretando come un “liberi tutti”, - ha dichiarato Maroni - è come se non si potessero fare più arresti ed espulsioni di clandestini. In questo modo viene messa in discussione la Bossi-Fini e noi faremo un decreto urgente per salvaguardare i principi di quella legge''.
Il Ministro è intervenuto anche sulla situazione degli sbarchi a Lampedusa in seguito alle rivolte nel nord Africa: ''Stiamo monitorando la situazione in Tunisia e negli altri paesi del Maghreb in rivolta, che potrebbe portare ad una ripresa dei flussi di immigrazione clandestina verso le nostro coste''.
Maroni si è detto comunque preoccupato per la situazione dei paesi coinvolti nelle forti proteste di questi giorni e ha auspicato ad una rapida stabilizzazione della situazione, soprattutto in Tunisia per avviare una adeguata azione di prevenzione dagli sbarchi.
''Abbiamo subito accolto la richiesta del ministro francese, Brice Hortefeux, di fare urgentemente ad aprile una riunione dei Paesi del G6 insieme a Cipro, Malta e Grecia per definire una strategia comune in modo da gestire un fenomeno assolutamente pieno di incognite'' ha concluso Roberto Maroni.
M.I.
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