Approfondimento
Accordo ministero dell'Interno - Roma Capitale per l'accoglienza dei rifigiati
La situazione di partenza, gli obiettivi, la nuova offerta di serviziAttualmente Roma dispone di 1 centro polifunzionale “Enea” che ospita 400 persone e di 22 strutture dedicate all’assistenza dei cittadini titolari di protezione internazionale che hanno però tra loro una forte discrasia in termini di costi e di accoglienza fornita. I 22 centri danno accoglienza a oltre 1.360 persone (circa il 50% dell’interna disponibilità dello SPRAR - Sistema di Protezione per i Richiedenti Asilo e Rifugiati), hanno una lista d’attesa per nuovi ingressi in accoglienza che si aggira sulle 1.200 unità, con tempi medi d’accesso di circa 6 mesi.
Obiettivo del nuovo accordo è quello di razionalizzare, armonizzare e rendere coerente un sistema fino a oggi farraginoso che ha creato disparità di trattamento tra le persone accolte e una sperequazione in termini sia economici che di servizi. Grazie a questa nuova intesa Roma Capitale potrà garantire maggiore flessibilità e omogeneità alla macchina dell’accoglienza mettendo a regime una rete di servizi condivisi e integrati simili per tutti i centri, così da creare un percorso di inclusione sociale e di integrazione unico che metta sullo stesso piano d’intervento il sistema attuale, abbattendo le “liste d’attesa”, creando un circolo virtuoso che renda l’accesso ai servizi più semplice e immediato e al contempo ponendo l’autosufficienza e l’autonomia all’interno della comunità sociale come principio essenziale.
Una volta a regime i cittadini titolari di protezione internazionale potranno usufruire di un sistema in grado di fornire:
• servizi di assistenza alla persona
- corsi di lingua italiana
- corsi di alfabetizzazione
- percorsi scolastici
- corsi di formazione professionale
- mediazioni linguistico – culturale
- stage e borse lavoro
• servizi di accoglienza presso strutture no profit o di volontariato
- accoglienza notturna in strutture collettive
- accoglienza in strutture H24
- accoglienza in alloggi di convivenza in regime di semi autonomia
- accoglienza in alloggi di convivenza a regime di autonomia
• accoglienza attraverso il coinvolgimento di famiglie “solidali” Famiglie segnalate dalle associazioni cattoliche e laiche che possano garantire un’assistenza completa.
• servizi di integrazione
- orientamento al lavoro
- formazione professionale
- percorsi di cittadinanza attiva
- tirocini formativi e tutoraggio
- attività di inserimento lavorativo
- attività relative alla ricerca di soluzioni abitative
Correlati