Manifesto della fiaccolata

 

Da oltre due mesi sappiamo della drammatica situazione dei profughi provenienti dal Corno dĠAfrica nelle mani dei trafficanti di uomini nel deserto del Sinai. Sappiamo ci˜ grazie a familiari e amici degli ostaggi e  seguiamo con apprensione giorno dopo giorno la loro vicenda. 

 

Inizialmente siamo entrati in contatto con 80 eritrei che provenivano dalla Libia, poi abbiamo avuto notizie di altri 170 ostaggi, per un totale di 250 profughi sequestrati. Non sappiamo che fine abbiano fatto 100 di essi, presumibilmente trasferiti o venduti a un altro gruppo di trafficanti. Tra il 28 novembre e il 12 dicembre 2010, 8 persone sono state uccise e altre 4 sono state sottoposte a un intervento chirurgico per l'espianto di un rene come forma di pagamento del riscatto. A ci˜ si aggiunge che, nei confronti degli ostaggi, viene esercitata una violenza quotidiana, anche sessuale. Sono incatenati, affamati e tenuti in condizioni disumane. Da pochi giorni sappiamo dellĠesistenza di un altro gruppo di 30 profughi sequestrati. Gli unici che sono usciti da questo incubo sono quanti hanno avuto la possibilitˆ di pagare il riscatto grazie allĠaiuto dei loro familiari e amici.

 

Questa i fatti, di cui rendono quotidiana e dolorosa testimonianza gli ostaggi eritrei.

 

Due mesi passati nel silenzio e nellĠinerzia della Comunitˆ internazionale. Ma la Comunitˆ internazionale non pu˜ assolutamente ritenersi estranea a questa vicenda. Non pu˜ essere taciuto infatti che questa drammatica situazione  una delle conseguenze della politica europea di chiusura delle frontiere che sempre pi, attraverso la costruzione di muri fisici o legali e amministrativi, allontana le persone che cercano protezione dal nostro continente.

 

Per questo chiediamo che, senza pi attendere oltre, si mobiliti la Comunitˆ internazionale, sia per combattere il traffico di esseri umani sia per garantire a queste persone la protezione internazionale di cui hanno bisogno e a cui hanno diritto. In particolare attraverso un piano di "evacuazione umanitaria" e un progetto di accoglienza dei profughi nel territorio dell'Unione Europea. Un impegno internazionale che necessariamente si deve tradurre in una strategia di cooperazione con Egitto e Israele, affinchŽ rispettino gli impegni assunti e i diritti dei rifugiati.

 

In caso contrario, la sorte cui destineremo quei profughi  lĠabbandono in balia di spietati sequestratori.

 

Una fiaccolata per denunciare e testimoniare, fatta di lumi e silenzio.

 

Primi promotori:

Consiglio Italiano per i Rifugiati

Agenzia Habeshia

A Buon Diritto

Centro Astalli